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(Richiesta di @ultimatragliultimi)

Derek sale sul ring, la protezione per i denti già inserita, guantoni ai pugni e si appoggia alle corde all'angolo. 

Fa quegli incontri clandestini da tre anni, da quando suo padre è andato via di casa senza spiegazioni e lui, una volta compiuti i diciotto anni, aveva fatto di tutto per portare soldi a casa. Aveva trovato quel locale davvero per caso. Sentiva persone lì intorno parlare di soldi, di scommesse e di combattimenti e si era incuriosito. Per due sere non l'avevano fatto entrare, ma la terza era stato avvicinato da un uomo che gli aveva chiesto cosa ci facesse lì. Derek gli aveva solo detto che aveva bisogno di soldi e che sapeva boxare, avendo preso lezioni un anno prima. Lui gli aveva dato una possibilità. 

Era un ambiente sporco, in ogni senso. Uomini ubriachi, vittime delle scommesse. Poveri ragazzi che le prendevano di santa ragione pur di racimolare qualche denaro. Derek era bravo, lo è ancora di più ora, a ventuno anni e un po' di esperienza. E' imbattuto da sei mesi consecutivi, ormai ed è il record assoluto di quel posto. 

Guarda annoiato l'altro angolo del ring, aspettando di vedere il suo avversario. Gli hanno detto che ha un'altra vittoria in pugno e che se continuano a presentarsi ragazzini, prima o poi dovranno uscire in strada a costringere qualcuno che sappia boxare, pur di non perdere il pubblico. Le vittorie facili non piacciono a nessuno. 

Un boato di fischi fa storcere il muso a Derek che vede il suo avversario salire sul ring, quasi inciampando nelle corde. Si alza, per fronteggiarlo e guardarlo meglio, appena lui alza titubante la testa. 

Derek quasi si volta verso l'organizzatore, quando lo vede. E' un ragazzino, ha sicuramente diciotto anni perché almeno sulla questione età stanno attenti, ma ne dimostra almeno due in meno. Ha una tuta rossa che gli sta anche larga, dei guantoni sgualciti sicuramente non suoi e lo sguardo basso. Ha la faccia di uno che sta per mettersi a piangere e scappare. E anche Derek vorrebbe scappare, pur di non doverlo affrontare. 

Mentre l'arbitro annuncia i loro nomi, Derek non riesce a distogliere lo sguardo da lui. Ha lo sguardo triste, ma anche duro e determinato. Derek non sa perché sia lì, ma ha l'impressione che solo del dolore possa averlo spinto a prendere una decisione così stupida. 

Quando l'arbitro fischia l'inizio del combattimento, il ragazzo di cui Derek non ha nemmeno sentito il nome, avanza, fissando gli occhi nei suoi. Derek è così catturato da quello sguardo, che prende un pugno diritto nel fianco destro. La platea si zittisce all'istante, mentre si raddrizza e fissa il ragazzino. Gli gira intorno, studiandolo, mentre lui continua a tenere i pugni altri davanti al viso e fa per attaccare. 

Derek schiva un paio di pugni, poi si muove veloce e lo afferra per le spalle, girandolo con la schiena contro il proprio petto. 

"Stammi a sentire" dice, mentre finge di stringere. "Ora ti fai battere da me e scappi via da questo posto, più lontano possibile. Non ti farò male, ti colpirò e tu fingerai di cadere ad ogni colpo e finiamo in fretta questa cosa, okay?" 

Derek non si è mai fatto realmente degli scrupoli agli incontri, ma non sa cosa gli sia preso. Qualcosa nello stomaco si è mosso, un senso di protezione. E, sì, okay, il ragazzo è anche molto, molto carino. Ha degli occhi caramello che Derek adorerebbe vedere liquidi di piacere e illuminati da un sorriso sincero. Non gli capitava un colpo di fulmine dai primi anni di superiori. 

"Non se ne parla!" esclama il ragazzo, divincolandosi e riuscendo a liberarsi con un colpo ben assestato ancora nelle costole di Derek. 

Gli si mette di nuovo di fronte, con un meraviglioso sguardi di sfida e Derek quasi ringhia. 

"E invece devi!" urla. 

Il ragazzo avanza, dando qualche pugno che Derek schiva con facilità, senza contrattaccare. 

365 Sterek (2021) vol.1Where stories live. Discover now