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Ephialtes: incubo

"AAAAAAAAH!" 

Stiles si alza di scatto, scalcia via il piumone e si fionda nella stanza di fianco alla sua. Sbatte anche il piede contro un mobile, ma è così spaventato per quel grido disperato che a stento sente il dolore. 

Entra, senza accendere la luce, per non rischiare di spaventarlo ancora di più nel caso stesse ancora dormendo e, infatti, è così. Gli occhi sono chiusi, serrati, la fronte è imperlata di sudore e i pugni stretti in due morse. Si agita, mormora e si lamenta. 

"Shhh, va tutto bene" sussurra Stiles, asciugandogli la fronte e massaggiandogli i pugni stretti, per cercare di rilassare la presa. E un po' funziona, perché il respiro torna quasi regolare e la ruga tra le sopracciglia è meno evidente. Passa qualche altro minuto, prima che due occhioni verdi si aprano e fissino i suoi. 

"Papi..." sussurra Daniel, cercando di mettersi seduto. Stiles se lo stringe subito contro, annusando forte il bellissimo profumo di suo figlio e massaggiandogli la schiena per calmare i singhiozzi. 

"Era solo un incubo, tesoro. Non era reale." 

Daniel tira su col naso e stringe l'abbraccio un po' di più. 

"Lo so, papi, però... mi manca tanto papà e c'era lui e un mostro brutto brutto che gli mangiava la testa e io urlavo, ma non potevo fare nulla."

"Per fortuna era solo un brutto sogno. Che ne dici se vieni a dormire nel lettone con me e domattina facciamo una montagna di pancake?" 

Daniel annuisce. "Con lo sciroppo?" 

"Con una cascata di sciroppo!" 



Daniel impeiga poco a riaddormentarsi, con la mano stretta a quella di Stiles che, invece, non riesce a chiudere occhio. Derek è partito con Peter ormai da dieci giorni e Stiles è dal terzo giorno che non ha più sue notizie. Ed è da quel giorno che Daniel ha iniziato con i primi incubi. Sono sempre uguali, un mostro che attacca suo padre e lui che non può farci nulla. 

Stiles sa, spera, che siano solo i sogni di un bimbo che non vede e sente suo padre da molto e che quindi ne sente la mancanza, ma non può fare a meno di preoccuparsi. Suo marito e suo figlio sono lupi mannari, ormai non gli sembrerebbe strano se esistessero anche i sogni premonitori. in fondo, loro due sono parte dello stesso branco ed indissolubilmente legati. 

Il mattino impiega troppo tempo ad arrivare, ma alle prime luci Stiles si alza e va in cucina, dopo aver rimboccato le coperte al suo cucciolo. Prepara i pancake come promesso, tenendoli al caldo, poi mette a posto la cucina, il salotto e si siede con davanti una tazza di caffè amaro. Nemmeno gli piace, ma ha bisogno di sentire un sapore che gli ricordi Derek. Gli sembra di averlo ancora qui. 

Daniel entra in cucina dopo un'ora, a piedi scalzi, mentre si stropiccia gli occhi. Stiles subito lo prende in braccio, infilandogli le calze e lo aiuta a mangiare la sua montagna di dolcezza. Quando ha finito, Si preparano per la scuola. 

La giornata procede come sempre, monotona, triste e piena di lavoro. Alle tredici, Stiles stacca tutto, pronto per andare a prendere Daniel a scuola. Arriva come sempre con dieci minuti di anticipo, ma ciò che vede gli fa bloccare il respiro. Scott è sulla panchina di fianco all'entrata. Quando lo raggiunge, Stiles sta già piangendo. 

Scott lo abbraccia forte, rassicurandolo subito. 

"Ehi, è vivo" dice. "Ma ha bisogno di te. Vai." 

Stiles non se lo fa ripetere due volte. Lascia la borsa di Daniel a suo fratello, senza dire una parola, si infila di nuovo in macchina e corre verso casa. La porta è chiusa, il pian terreno è perfettamente in ordine, quindi fa le scale due a due e si fionda in camera da letto. 

Derek è steso lì, è sveglio, ma sembra distrutto. 

Stiles si avvicina piano, quando lui allunga un braccio per prenderlgi la mano. 

"Sei qui" sussurra. "Sei qui. Pensavo che gli incubi di Daniel fossero reali" dice tra le lacrime. 

"Sono qui" gli assicura suo marito, intrecciando le dita alle sue. "Ma sono un po' ammaccato."

"Cos'è successo?" 

Derek gli racconta tutto, di tutto ciò che hanno affrontato e di come Peter gli abbia salvato la vita. Lui sta bene, Chris si sta prendendo cura di lui. 

"Quindi i sogni di Daniel erano reali" gli dice, riconoscendo ogni singolo mostro descritto da Derek. "Dio, Der, potevi morire! Lasciarci!" dice, tra le lacrime. 

Derek lo strattona, costringendolo a sdragliarglisi di fianco. 

"Ma non è successo e sono qui. E non ci sarà una prossima volta. Non fa bene a Daniel e non fa bene a te. Spero possiate perdonarmi." 

Stiles affonda il viso nell'incavo tra la sua spalla e il collo, inspirando forte. 

"Sei qui, è questa la cosa importante."

365 Sterek (2021) vol.1Where stories live. Discover now