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Derek scende furioso le scale che portano nel seminterrato, le scarpe eleganti che battono sulle scale in legno, mentre si chiude la giacca e si sistema la cravatta. Boyd, la sua guardia del corpo, l'ha svegliato nel pieno della notte per comunicargli che qualcuno stava insistentemente chiedendo di entrare: uno dei suoi uomini aveva un'emergenza. 

Boyd, che lo precede, apre la porta davanti a lui, permettendo a Derek di entrare nella stanza piccola e poco illuminata. Al centro, in piedi, c'è Vincent. Lavora per la famiglia Hale da almeno dieci anni, per la riscossione di debiti. Nel suo lavoro è il migliore, cerca di fare meno danni possibili e, in ogni caso, è il più bravo nel nascondere le prove. 

"Signor Hale" lo saluta, quando Derek lo raggiunge. 

"Vincent, cosa diavolo è successo per svegliarmi alle tre del mattino?" chiede, adirato, ma anche preoccupato. Non è da Vincent disturbarlo, di solito risolve tutto da solo. 

"Lo so, mi dispiace, ma non mi si è mai presentata una situazione del genere e non posso decidere da solo." 

"Spiegati" lo incita Derek. 

"C'è un uomo, a Beacon Hills, che ha con noi una montagna di debiti." 

"Vincent" lo interrompe, "lo sai che non mi interessa il mercato del gioco d'azzardo e che ti ho detto di occuparte-"

"No, non è quello" si affretta a spiegare l'uomo. "Quest'uomo si è indebitato perché ha perso il lavoro, ha perso sua moglie e ha un figlio da crescere. Gli abbiamo fatto prestiti su prestiti e all'inizio ci restituiva tutto in tempo. Sono tre mesi, però, che le sue richieste sono aumentate, ma non ci ha ridato nemmeno mezzo centesimo." 

Derek sbuffa. 

"E il problema? Di solito non sai come farteli ridare o come riprenderteli? Devo dirti io come minacciarlo?" 

"Non è nemmeno questo il problema, signor Hale" dice l'uomo e, contemporaneamente, fa un passo di lato. 

Derek può così vedere, dietro di lui e seduto su una sedia, un'altra persona. Sembra un ragazzo, indossa una felpa con il cappuccio calato sulla testa e dei jeans, ha le mani appoggiato sulle ginocchia, i polsi legati. 

"E lui chi è?" 

"Lui è il problema" risponde Vincent. "Il figlio ventenne del tizio. Stanotte è venuto da me al club e mi ha detto di voler ripagare i debiti che suo padre ha fatto per pagargli il college."

Derek già sente il mal di testa premere sulle tempie. 

"E come vorrebbe ripagare?" 

"Può chiederlo a lui, dato che ha chiesto di parlare con lei, minacciando di tagliarsi le vene con un coltello." 

Derek alza gli occhi al cielo. Lui, un uomo rispettato, deve mettersi a parlare con un ragazzino capriccioso alle tre di notte nello scantinato della ssua villa. Fa un passo, mettendosi di fronte al ragazzo. 

"Quindi, come vuoi ripagarmi?" dice, prendendogli il mento con una mano e facendogli alzare la testa. Odia quando le persone non lo guardano quando parla. 

Solo che quegli occhi li conosce benissimo. Non li incrocia da qualche anno, ma sa di chi sono. Lo sa molto bene. 

Lo fissa per qualche secondo, poi, senza distogliere lo sguardo, si rivolge agli altri presenti. 

"Boyd, accompagna Vincent fuori, qui ci penso io. Non tornare" ordina. 

Aspetta di sentire la porta chiudersi alle sue spalle, poi stringe il mento del ragazzo ancora di più, abbassandosi davanti al suo viso. 

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora