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"Derek, nipote caro, guarda chi c'è lì."

Derek è seduto a Central Park, dopo una intensa sessione di allenamento, con gli occhi chiusi e la testa reclinata contro lo schienale della panchina. Peter l'ha raggiunto solo da dieci minuti e già non ne può più. 

"Derek?" insiste. 

"Peter, cosa?" 

L'uomo gli scuote una spalla. "Guarda laggiù."

Derek, di malavoglia, apre gli occhi e guarda nel punto indicato da suo zio. Poi scatta a sedere diritto, tutti i sensi puntati verso quella figura lontana. 

"Non mi sono sbagliato, allora!" dice entusiasta il più grande. "Vado subito a salutarlo!" 

"Peter."

Derek lo ammonisce, cercando di bloccarlo, ma sembra inutile. 

"Non vedo quel ragazzo da almeno cinque anni, in quel buco di cittadina. Ora è troppo una coincidenza per non andare a salutarlo. Tu vieni con me?" 

"No" risponde, lapidario, per poi alzarsi e rimettersi a correre. Derek si concede solo di girarsi, quando è abbastanza lontano, per vedere suo zio in piedi, di fronte a Stiles che, incredibilmente, sorride. 



Il giorno dopo, Derek è di nuovo al parco, anche se non ha in programma di allenarsi. Di solito lo fa un giorno si e uno no. Solo che è una bella giornata e chi è lui per non apprezzare quel clima mite in mezzo all'unica natura che si trova da lì a molti chilometri? 

Si siede sulla panchina del giorno prima, un libro tra le mani e la voglia di rilassarsi. Peter è praticamente sparito dal giorno prima, ma non gli importa. Proprio no. 

"Mh, il ragazzino oggi ha lezione di karate e poi alcune lezioni fino a sera. Non credo lo incontrerai, nipotino."

Derek gli ringhia, mentre Peter prende posto di fianco a lui, ma non gli risponde. 

"Sai, nonostante il suo palese astio nei miei confronti, abbiamo parlato molto ieri, quando te ne sei andato con la coda di lupo tra le gambe."

"Peter" ringhia ancora. 

"Mi ha insultato un paio di volte, ma è anche arrossito quando gli ho detto che è cresciuto davvero bene. Dovresti vederlo da vicino, ha anche i bicipiti."

"Non ho nessun interesse sull'argomento."

Derek sa di aver risposto in modo troppo brusco e che ciò dimostra proprio il contrario della sua affermazione. E poi non è che sia proprio interessato a Stiles. Solo che non vuole che Peter lo corteggi. Suo zio è fuori di testa, è solo per l'incolumità dell'umano. 

"Quindi non ti dispiace se a nel tardo pomeriggio ha accettato di prendere un caffè con me?" 

Derek si gira fin troppo di scatto, infatti Peter accentua il suo ghigno. 

"Anni fa l'hai quasi ammazzato."

"E tu l'hai salvato, ma a quanto pare ha capito che ora sono un brav uomo. Vuoi venire con noi?" 

Derek si alza e se ne va, senza rispondere. 





"Derek?!" 

Derek è al supermercato, nel reparto spezie, quando si sente chiamare. Stiles è davanti allo scaffale del curry. 

"Stiles" ricambia. 

"Oddio, sei davvero tu! Quant'è che non ci vediamo? Sei anni, credo. Ieri vedo tuo io e oggi te!" 

Derek grugnisce qualcosa e annuisce. 

"Come stai? Cosa fai qui?" continua il ragazzo. 

"Sto bene. E qui ci vivo."

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora