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"Ma è meravigliosa, David!" esclama Stiles, guardando il suo ragazzo. 

Sono di fronte ad una villetta a due piani, a pochissimi passi dal mare che si intravede alle sue spalle, con un giardino bellissimo, verde e che affaccia su una spiaggetta privata. 

"Per te questo ed altro" risponde il ragazzo, abbracciandolo da dietro. 

"Avrai speso una fortuna per farci stare qui quindici giorni, stupido!" risponde, girandosi nell'abbraccio, sorridendo ancora. 

"In realtà nemmeno tantissimo, c'era una super offerta e il posto ti piaceva così tanto che non ho resistito" spiega. "Entriamo?" 

Stiles annuisce, afferrando poi la sua valigia e seguendo David lungo il vialetto. Non c'è nessun rumore oltre quello del mare, anche perché sono le otto del mattino, in pieno agosto e anche le villette nei dintorni sono ancora immerse nella calma che precede il risveglio. David apre la porta, facendogli cenno di entrare e poi se la chiudono alle spalle. 

L'interno è ancora più bello. Tutto ha i colori chiari del mare: bianco, azzurro, blu. ci sono conchiglie appese alle finestre e l'aria è fresca. 

"AAAAAAAAAAH!" un grido rompe il silenzio e Stiles si volta verso le scale. Una ragazza è in piedi, a metà scala. Nel giro di pochi secondi, Stiles fa un passo indietro, David gli si mette davanti e un uomo appare sulle scale, in pigiama, e afferra la ragazza per un polso, mettendosele davanti. 

"Chi diavolo siete? Cosa ci fate in casa nostra?!" urla, mentre la ragazza, nascosta dietro di lui, singhiozza e altre due persone si affacciano dal corridoio. Una donna e un bambino. 

"Chi siete voi!" ribatte David. "Questa è casa nostra, l'abbiamo affittata!" 

L'uomo sembra impercettibilmente rilassarsi. "Noi l'abbiamo affittata. Da ieri e per i prossimi quindici giorni. Trovate un'altra scusa, mentre io chiamo la polizia!" 

"Ho le chiavi" risponde David, mostrandogliele, facendole tintinnare. "E questo" dice, prendendo un foglio dalla tasca, "è il contratto che ho firmato personalmente. C'è scritto l'indirizzo ed è questo qui." 

L'uomo scende i gradini che li separano, seguito dalla donna, e prende il foglio dalle mani di David. Stiles lo vede scorrere il foglio velocemente con lo sguardo. 

"Ha ragione" dice, rivolto alla donna. "Noi abbiamo lo stesso identico contratto" dice a David. 

"E cosa significa? Noi abbiamo già pagato!" 

Stiles gli mette una mano sul braccio per calmarlo, poi si rivolge all'uomo. 

"Ci dispiace avervi spaventati, ma credo proprio che ci hanno truffato tutti." 

Due ore di discussioni dopo, due ore di chiacchiere con la polizia e telefonate invano all'agenzia di affitti, si trovano tutti seduti nel grande salone. 

"Quindi, riassumendo" dice la donna, "o uno di noi va via, perdendo tutti i soldi e si trova una nuova sistemazione o dobbiamo stare tutti qui dentro." 

Stiles annuisce, sbuffando. Aveva già in mente una vacanza da sogno, rilassante, col mare, mentre ora ha solo mal di testa. 

"Noi non abbiamo abbastanza soldi per affittare un'altra casa last minute o per andare  in albergo" ammette David, sinceramente. Stiles appoggia per qualche secondo la testa sulla sua spalla. 

"Io non voglio andare via!" 

Tutti si girano verso il bambino che è appena entrato e che si avvicina ai due adulti. "Mi piace qui, mi piace il mare, mamma" continua. A Stiles si stringe il cuore. 

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora