Meraki

13. Più di un solo trio

Pov's Carlotta
<<Veronica, quale coreografia eseguirà?>> chiese Maria alla mia insegnate.

<<allora lei ballerà un pezzo di contemporaneo sulle note di "hold me while you wait" di Lewis Capaldi>> spiegò Veronica.

<<ok. Base>> disse Mary prima che la produzione mise la canzone da lei nominata poco fa, sulla quale avrei dovuto mostrare la coreografia.

Finito ripresi il microfono e mi riposizionai al centro.

<<come sei andata?>> mi chiese Maria.

<<meglio. Cioè l'altra volta avevo fatto pena in alcuni passi, qui invece mi sono sentita più sicura>> risposi.

<<e come mai? Quello era il tuo stile>> domandò ancora.

<<credo dovessi un attimo ambientarmi, nel senso che la settimana scorsa ancora non realizzavo di stare qui dentro, ad oggi invece sono più cosciente>> affermai.

<<tu e il tuo amico lì -indicò Alex- ci mettete molto a realizzare e a volte se non si prendono le cose di faccia si finisce per perderle. Cercate di cambiare questa cosa, perché davvero ragazzi, io vi apprezzo così, siete due ragazzi educati, con dei talenti, però potreste pentirvene>> ci riferì. Non capì molto bene dove volesse andare a parare, ma annuì lo stesso capendo che senso avesse quel piccolo discorso.

<<bene, allora Veronica?>> continuò.

<<allora io la vedo più consapevole dei movimenti e di questo ne sono contenta, perché la settimana scorsa questa cosa l'aveva bloccata parecchio e le aveva fatto venire tante di quelle paranoie che neanche vi posso dire. Comunque per me è stata davvero molto brava e quindi gli riconfermo, ovviamente, la maglia>> disse Veronica.

<<Raimondo?>>

<<a me, personalmente, questa ragazza trasmette tanto. Inoltre, è anche da dire che, questa volta è stata molto più cosciente dei passi che eseguiva, quindi nel caso fosse stata la mia allieva, sicuramente, gli avrei riconsegnato la maglia, come appunto ha fatto Vero>> rispose.

<<il parere della Celentano lo vogliamo sapere?>> domandò rivolgendosi a me.

<<certo, come abbiamo ascoltato l'opinione del maestro Todaro, che ovviamente ringrazio per essersi espresso, è anche giusto sentire la maestra Celentano>> dissi.

Maria annuì e poi fece un segno di capo dalla Celentano che prese parola.

<<io innanzitutto mi congratulo, perché davvero sei una ragazza educata, equa, che dice spesso la sua però sempre con la massima educazione e questo è d'apprezzare, perché al giorno d'oggi in pochi, al di fuori di qui, sono così. Poi, passiamo a parlare di danza. Io credo che tu sia una ragazza intelligente e che si renda conto di ciò che le succede, questo mi è stato dimostrato più volte nel corso della scorsa puntata e anche in questa. Sei molto autocritica, questo l'ho visto osservandoti anche in saletta durante le tue prove, però c'è da dire che a me piaci, perché sai gestire il palco, sei espressiva, hai linee, consapevolezza, anche se a scoppio un po' ritardatario -ironizzò facendo ridere sia me che il pubblico, i professori, i miei compagni e Mary- , e infine sei pulita nei movimenti. Perciò io la maglia te l'avrei riconsegnata>> disse.