25. Fragile

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Pov's Carlotta
Entrai in casetta e subito mi recai in camera mia. Appena giunsi all'intero di essa rimasi colpita.

Sul mio letto ci trovai un profumo, un vestito, una felpa e due bigliettini di carta.

La felpa era quella di Matt, la mia preferita e anche uno dei due bigliettini era suo.

L'altro invece era di Betta, lo capi dal profumo che le apparteneva. Anche il vestito era suo, con la differenza che non l'avevo mai visto.

Scoppiai in lacrime. Durante il tragitto per tornare in casetta ero riuscita a distrarmi un pochino grazie ad Albe, mentre ora mi ritrovavo davanti tutto questo.

Non che mi dispiaceva, anzi, era bello avere qualcosa che apparteneva a qualcuno a te caro, ma questo è stato un improvviso colpo basso troppo forte.

Albe, che entrò poco dopo in stanza, vedendomi in quella situazione mi abbracciò, senza dire nulla. Forse perché vedendo gli abiti sul letto aveva già capito tutto.

<<shhh>> mi sussurrò accarezzandomi i capelli.

<<loro ti aspettano fuori, sperando che tu esca da qua il più tardi possibile. Nessuno dei due vorrebbe vederti in queste condizioni, piccolina>> continuò.

<<lo so, ma è difficile. Ci avevo legato tanto tanto, Albe>> risposi fra i singhiozzi.

<<ne sono consapevole, ma sai quante persone a cui teniamo ci abbandoneranno nel corso del percorso? Tanti Carlotta e tu non puoi stare così ogni volta che qualcuno se ne va>> replicò.

<<devo imparare a gestire questi sentimenti>> sussurrai.

<<no, devi lasciarli correre così come sono, senza mettergli un freno, ma devi imparare ad accettare un uscita>> rispose.

Io annuì e lo strinsi più forte a me. Non saprei cosa fare senza di lui, c'era sempre.

Lo ringraziai e lui in risposta mi prese di peso e mi portò in cucina, dove gli altri stavano preparando la cena.

Quando mi mise giù la prima persona che mi venne incontro fu Carola che mi sorrise, per poi abbracciarmi. Ricambiai. Per quanto nessuno di loro potesse essere ai livelli di Elisabetta avrei comunque provato a stringere i rapporti con tutti.

Pov's Serena
Dopo che Carola si staccò da Carlotta, quest'ultima chiese a me e Nicol, che in quel momento stavamo preparando la cena, se avessimo avuto bisogno di una mano.

Io acconsentì chiedendole di tagliare i pomodorini, ma prima che la ballerina potesse avvicinarsi al bancone della cucina, Carola la prese per un braccio e la portò via.

Ci rimasi male. In quelle cinque settimane in cui eravamo lì,  Elisabetta e Carlotta non facevano altro che stare azzeccate, ed io mi sentivo sempre di troppo, anche se avevo un bellissimo rapporto con la castana.

Nonostante questo ero comunque cosciente del fatto che con la cantante aveva un legame molto più bello rispetto al nostro.

Adesso che se ne era andata Elisabetta pensavo di poter legare ancora di più con la ballerina, ma sembrava esserci qualcun altro con il mio stesso obbiettivo.

Pov's Carola
Dopo l'uscita di Elisabetta ne approfittai per passare più tempo con Carlotta, infatti ora eravamo nel giardino anteriore a ridere, scherzare e a parlare del più e del meno.

Ero felice di questa cosa, almeno finché Serena non venne a chiamarci per la cena, attirando l'attenzione di Carlotta su di se.

Pov's narratore esterno
Durante la cena qualcuno interruppe la pace momentanea della casetta.

MerakiOù les histoires vivent. Découvrez maintenant