96. Mulan

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Pov's Carlotta
<<E ho detto buenos días, na na na
Buenos días, na na na
Buenos días, buenos días, buenos días
Volevo fare tipo
B-buenos días, yeah
B-buenos días, oh, b-buenos días
Buenos días, buenos días>> cantammo muovendo le braccia a mo' di onde, prima verso destra e poi verso sinistra.

Io e Carola ad una certa ci incartammo e ci finimmo addosso scoppiando in una fragorosa risata e unendoci in un abbraccio, continuando a cantare e restando così, con un sorriso smagliante stampato in viso, per tutta la durata del brano.

A fine canzone mi congratulai con Aisha, la quale nonostante non ci avessi legato quasi per niente e non mi emozionava affatto, ritenevo abbastanza brava vocalmente.

<<allora, andiamo a continuare quella nostra chiacchierata lasciata in sospeso?>> mi sussurrò all'orecchio Alex, posizionandosi dietro di me.

Avrei risposto di sì se non fosse che qualche secondo dopo rientrò in casetta Lorenzo, che si andò a chiudere nel bagno vicino alla stanza rossa.

<<scusami un attimo>> dissi fiondandomi in quella direzione senza pensarci due volte.

<<Lore>> richiamai il biondo fragola avvicinandomi alla porta, senza però bussare.

Si sentii un po' di fracasso prima che il bagno ricadesse in un silenzio assordante.

<<Lore>> continuai iniziando a sbattere lievemente le nocche della mia mano destra sul legno dipinto in bianco.

Ancora niente. Ancora silenzio. Iniziai a preoccuparmi e cominciai a bussare più forte.

<<Lorenzo è tutto okay?>> domandai senza ricevere nuovamente alcuna risposta.

<<Lorenzo ti prego>> proseguì.

A tal punto si sentii qualche piccolo rumore proveniente dal bagno, seguito subito dopo dallo schioccare della serratura. Aveva aperto.

Non ci riflettei molto, posai la mano sulla maniglia e la abbassai, spingendo la porta all'indentro, il giusto per sbirciare un pochino le condizioni del ballerino.

Lui non sembrò dello stesso avviso, di fatti la spalancò, per poi stringersi a me.

Posai le mie braccia sulle sue spalle, ricambiando quell'abbraccio anche se molto confusa. Cominciai poi ad accarezzare il lobo del suo orecchio sinistro, sapendo che fosse una specie di tranquillizzante; un po' come Caro e i capelli, che se accarezzati da una persona in particolare, di cui lei si fidava ciecamente, automaticamente riusciva a calmarsi in momenti di crisi. Oppure come Luigi e il suo ginocchio o Checco e gli abbracci. Infine c'era anche Lda che a differenza loro aveva come calmante il gomito.

A dirla tutta essi non erano nemmeno gli unici ad avere questo punto rilassante, essendo che anche altri in casetta c'è lì avevano, ma di certo ora non starò qui ad elencarveli.

Piuttosto torniamo a Lore, il quale poco dopo trascinai fuori al giardinetto anteriore per parlarci.

<<che è successo?>> domandai, sedendomi di fianco a lui.

<<ho visto Vero>> affermò.

<<e che ti ha detto?>> chiesi spaventata.

<<no, lei niente, son stato io a parlargli della mia famiglia>> sussurrò di rimando.

<<oh Lollo>> commentai dispiaciuta, posandogli una mano sulla spalla.

Il rapporto che aveva con la sua famiglia non era il massimo, da quando era andato in accademia loro si erano distaccati e questo aveva fatto soffrire molto il biondo fragola.

MerakiWhere stories live. Discover now