94. Benedetta maglia

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Pov's Carlotta
<<mia madre, era una signora molto rigida nell'educazione, no?>>  mi domandò la conduttrice nel video.

In risposta io annuì; me l'aveva già accennato durante un altro dei miei momenti di sconforto.

<<io abitavo al quarto piano di una palazzetta e c'era una famiglia, di cui mia madre era molto amica, che abitava al sesto piano>> riprese a raccontarmi la Mary.

<<la signora aveva due figli: uno ha sei mesi meno di me e un'altra era più grande di me di un anno>> mi rivelò prima di fare una breve pausa.

<<mia madre viveva di paragoni tra me e questo mio amico, che si chiama Paolo, e quella più grande che si chiama Silvia. Siamo cresciuti insieme, facendo le stesse cose. Io ero sempre più che sufficiente in quello che facevo, lui era tra l'otto e il nove e lei tra nove e dieci. Quando siamo arrivati più o meno verso i sedici anni, abbiamo preso strade diverse...mia madre non ha mai smesso i paragoni...mai. Ma se io e Paolo andavamo a giocare a tennis, Paolo era molto più bravo di me. Se io e Paolo andavamo a sciare, lui sciava molto meglio di me. Se Paolo parlava tedesco, io non parlavo tedesco. Quando Paolo parlava inglese perfettamente...e scriveva in inglese, io non lo sapevo. Ma Paolo era Paolo ed io ero io. Non potevo esser lui è lui non poteva esser me. Non c'era un migliore, capito?>> continuò.

Emisi un verso d'assenso, mentre lei faceva un'altra breve pausa di silenzio.

<<non sto dicendo che quando ero piccola e avevo più o meno la tua età, non pensavo al fatto di migliorarmi. Però non riuscivo ad esser brava come lui. Pian piano queste cose si capiscono, no? -annuì lievemente- E se mia madre me lo diceva non era perché voleva che io diventassi brava come lui, voleva...si, beh, mia madre in qualche modo voleva stimolarmi a fare delle cose. Quindi tu non devi pensare di essere migliore o pensare che gli altri siano più bravi; devi pensare ad essere Carlotta, punto>> concluse.

Veronica, nel mentre, stava annuendo, d'accordo con l'ultima frase detta da Maria.

<<si, però, se vedo ad esempio Lollo fare la break oppure Michele e Carola fare il loro, mi viene spontaneo pensare "wow" ma allo stesso tempo anche "wow, io non ne sarei capace">> dichiarai abbassando lo sguardo e lasciandomi sfuggire qualche lacrima.

<<e allora? Lorenzo, Michele e Carola non sapranno fare le cose che sai far tu. Però quando guardi avanti e c'hai Veronica, pensi che lei, quando ti ha scelto, ti ha scelto perché non ha visto niente in te?>> mi rispose la Mary.

<<no>> sussurrai, alzando gli occhi sulla figura della mia insegnante che mi sorrise dolcemente. Ricambiai debolmente, mentre altre lacrime mi solcavano il volto.

<<Veronica provi a dirle chi è lei come ballerina e come mai l'hai scelta?>> gli domandò la conduttrice.

La mia maestra annuì, pronta a prendere parola.

<<io quando ti ho vista per la prima non ho avuto alcun dubbio. Rappresentavi il mio prototipo di ballerina, solo molto più brava -ridacchiò-. Inoltre, ho imparato a conoscerti e perciò so dirti che sei una ragazza d'oro ed umile, oltre che una ballerina con molte doti, che mi ha dimostrato di eccellere in tutti gli stili in cui ti sei cimentata. C'è, io se ti ho scelto l'ho fatto perché ci credo in te, ci ho sempre creduto -sorrisi-. È per questo che mi piacerebbe vedere in te è più consapevolezza di quello che sei come ballerina, ma anche come persona. Poi le insicurezze che hai...ben venga, comunque quelle poi ti portano ad avere quella parte emotiva che metti quando balli>> spiegò V.

<<non ti scambierei con nessuno>> concluse. Sorrisi nuovamente.

<<quindi?>> domandò Maria.

MerakiWhere stories live. Discover now