66. Natale

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Pov's Carlotta
Nonostante il dolore alla caviglia mi alzai presto ed aiutai gli altri a preparare il pranzo della vigilia di Natale, perché si il fatidico giorno era ormai giunto alle porte e per quanto cercassi di nasconderlo, mantenendo un espressione neutrale, ero felice.

Lo ero mentre ridevo e scherzavo con Nicol, impastando con le mani l'impasto per le pizze.

Oppure quando sfilavo le teglie dal forno, inspirando il buon odore proveniente dai dolci o comunque dai cibi preparati e messi a cuocere lì dentro.

O mentre giocavo con Luigi, Alex, Lda e Albe, come una vera e propria bambina.

Infine anche quando mi ritrovai ricoperta di farina a causa di Lollo un sorriso spuntò sul mio volto, per poi essere tramutato in un ghigno divertito dopo aver ricambiato gentilmente il gesto, infarinando il biondo fragola.

Tutto sommato stavo rivalutando il Natale, che passato in compagnia non era poi così male.

L'ora di punta arrivò e con lei anche le cose da mangiare disposte per il grande e unico tavolo.

Chiacchierammo, mangiammo e ci divertimmo, e mai come prima inalai nell'aria un senso di casa.

Una volta finito di ingozzarci tutti quanti di cibo sparecchiammo, recandoci poi sulle gradinate per gli scambi dei regali.

Ne ricevetti vari fra cui una calza piena di dolci da parte di Albe, che mi disse che non dovevo avere paura di mangiare schifezze perché restavo comunque bellissima ai suoi occhi e che mi amava così come ero.

Io a lui, invece, feci un cuscino con sopra una nostra immagina, nonché quella di noi due seduti sul divano, io con le gambe sulle sue, persi negli occhi dell'altro.

Poi ricevetti un diario da parte di Alex che me lo aveva regalato per far sì che buttassi fuori tutto quello che avevo dentro.

Mentre io gli feci questi due anelli:

Non pensavo che dopo l'allontanamento il secondo l'avrebbe dato a me, piuttosto avevo immaginato lo dasse a Cosmery, ma non fu così e questo sembrò scaturire qualcosa nello sguardo della ballerina

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Non pensavo che dopo l'allontanamento il secondo l'avrebbe dato a me, piuttosto avevo immaginato lo dasse a Cosmery, ma non fu così e questo sembrò scaturire qualcosa nello sguardo della ballerina.

Sorrisi al mio amico accettando l'anello, infilandomeli poi al medio, come fece anche lui.

Andando avanti Luigi mi regalò una piccola coroncina dichiarando che non ero inferiore a nessuno e che ogni volta che mi sentivo in quel modo dovevo indossarla per rivalutarmi.

Io, invece, gli diedi un portachiavi di plastica quadrato, con dentro raffigurata una nostra foto, dove ci abbracciavamo in sala relax.

Luca d'altro canto mi diede una collana con un ciondolo a forma di sole, molto bella a parer mio.

Confessandomi che dopo la pioggia il sole tornava a splendere anche più di prima, proprio come facevo io, o per lo meno questa era una sua supposizione.

MerakiWhere stories live. Discover now