Capitolo 3

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La musica è davvero assordante- non riesco a capire niente. Rimango in un angolo con un bicchiere pieno fino all'orlo in mano, mentre guardo ragazzi e ragazze che ballano. I miei nuovi amici si sono volatilizzati nel nulla ed io ho pensato bene di ripararmi qui. 

Una testa riccioluta mi salta all'occhio in mezzo a tutta quella folla- Harry si sta avvicinado a me, ma guardo altrove. Sicuramente non cerca me, ma il mio tentativo di non attirare l'attenzione va in frantumi quando si siede sul divano a tre metri di distanza da me. Mi fissa insistentemente, ma cerco di ignorarlo più che posso. 

"Ehi, biondina. Ti va se ci divertiamo un po' insieme?" Un ragazzo ridicolo si avvicina a me e si appoggia al muro. Ubriaco, penso. Decido di ignorare pure lui, ma questa volta me ne vado. Mi dirigo fuori, verso la veranda. Quando apro la porta per uscire, una voce mi chiama.

"Amanda, non sei una facile a quanto vedo" Mi giro, trovando Harry esattamente davanti a me mentre sfodera un sorriso malizioso sulle labbra. Ma come si permette di sentenziare cosa o cosa non sono?

"Esatto e non mi abbasso ai livelli di ragazzi ubriachi in preda agli ormoni" Apro la porta e cammino verso la veranda. Una mano mi strattona il braccio e sono costretta a girarmi.

"Oh, no no. Tu non te ne andrai così" Ringhia Harry, guardando oltre alla mia figura.

"Ah, non posso?" Chiedo, alzando il sopracciglio. Ma qual'è il suo problema? Sono liberissima di camminare dove mi pare e piace. E soprattutto, chi lo conosce?

"Guarda, cara e dolce Amanda, la veranda è occupata. Li vedi?"

Mi giro dall'altra parte per guardare. Quattro ragazzi stanno seduti a fumare tranquillamente.

"E quindi? C'è posto per me" Tolgo la sua mano dal mio braccio, ma quando mi giro Harry mi afferra di nuovo come se fossi di sua proprietà.

"Oh, no. Tu sei asociale e non riusciresti a stare con loro" I suoi occhi puntano nei miei;sono così profondi, intriganti che quasi mi sciolgo in pochi istanti. Le sue iridi si ingrandiscono, facendosi più grandi e spaventose. Scuoto la testa- non posso cadergli ai piedi dopo nemmeno qualche minuto dalla sua comparsa nella scena. 

"Preferisco loro a te" Dico arrogante, lasciando interdetto Harry. Mi lascia il braccio, lanciandomi un sorrido beffardo. 

"Amanda, preferisci me. Sai, quei ragazzoni lì sono dei drogati che si scopano tutto quello che si muove. E tu, povera verginella, hai paura di persone così, non di me" Guardo Harry e poi i ragazzi, i quali noto avere degli spinelli pronti sul tavolo. "Quindi prima che ti vedano, torna qui e andiamo dentro. Giuro che ti lascerò in pace" Alza le mani in segno di resa.

Quando comincio ad avviarmi verso Harry una voce ci interrompe. "Styles, figlio di puttana! Ti trovi una nuova ragazzina e non ce la presenti nemmeno? Andiamo!"

Harry mi guarda atterrito: aveva paura che questo accadesse, sono sicura. "No, Carl. La mia amica vuole andare a casa, è stanca" Harry si avvicina a me e mi sussurra all'orecchio "Non parlare, stai sempre zitta e vicino a me" Perchè tanta agitazione? Se sono riusciti ad entrare in questa casa evidentemente nessuno gliel'ha impedito. 

"Andiamo Styles, due minuti?"

Harry mi prende per mano e mi guida verso la veranda. Tutti gli occhi sono puntati su di me, o per l'esattezza sul mio seno.Mi sento bruciare al pelle e non credo che questa sensazione mi piaccia molto; non sono mai stata oggetto di tanto interesse. 

"Ciao biondina" Dice uno dei ragazzi, allungandomi la mano. Io guardo Harry che scuote il capo e mi nascondo dietro la sua spalla. "Piccola, non ti mangiamo. Siamo normali ventunenni che vogliono vedere solo il tuo bel faccino"

Disgustoso.

Harry si siede sul divanetto e mi attira vicino a sé. Le nostra ginocchia si toccano ed io non distolgo lo sguardo dalle nostre gambe. Se non li guardo, non mi disturberanno.Ma questa situazione mi sta agitando perchè come prima cosa non conosco Harry, anzi stavo scappando da lui qualche secondo fa. Invece ora mi trovo seduta qui a intrattenere una conversazione con delle persone sconosciute, mentre mi nascondo dietro ad un ragazzo altrettanto sconosciuto. Ma tra i due mali, preferisco di certo il secondo. 

"Allora, vecchio Harry, come ti va la vita? Ci siamo persi di vista.." Il solo e unico ragazzo che ha parlato si rivolge ad Harry. Forse gli altri sono troppo fatti per capire di stare al mondo, penso. 

"Tutto bene, amico. A te?" Harry risponde secco e allunga un braccio sulla mia spalla, dietro lo schienale.

"Oh, finché abbiamo qualche cosa con cui farci e qualche bella ragazza va tutto a gonfie vele!"

Harry sbuffa una risata- se finta oppure forzata non lo so, ma credibile. Un attore perfetto.

"La tua amica come si chiama?" Dice il ragazzo accendendosi un'altra cannetta. Alzo lo sguardo e lo incenerisco letteralmente; prima che Harry possa prendere la parola lo faccio io, d'altronde sono abbastanza grande per vedermela anche da sola. 

"Amanda" Il ragazzo mi guarda con un sorrisetto malizioso, come se il mio nome gli avesse causato piacere. 

"Bene, io e Amanda dobbiamo andare" Harry si alza, facendo alzare pure me. Ma il ragazzo mi ferma, afferrandomi la mano e sorridendomi intensamente. 

"Bel bracciale" Dice, girando la mia mano. e studiando il mio polso. La mia mano è fredda, viscida e vorrei solamente staccargliela a morsi. 

"Grazie" Cerco di tirare via la mano ma lui aumenta la presa, mettendomi come una manetta. L'ansia dentro di me cresce e credo che potrei vomitare da un momento all'altro. 

"Amico, lasciala. Deve tornare a casa sana e salva" Dice Harry, cercando di far cambiare idea al ragazzo quando riesce a strapparmi via da lui. Mi sento come un sacco di patate, un peso morto. Non sento l'impulso di ribellarmi, non sento niente. Mi vengono in mente tante cose, tra cui perchè diamine mi sono lasciata convincere di venire qua. 

"Chi ha detto che le voglio fare male?" Mi attira verso di sé e mi mette sulle sue gambe. Preme il suo petto contro la mia schiena e aumenta la presa. Non cerco nemmeno di dimenarmi perché so che lui è troppo forte per me.

"Lasciala, stronzo" Ringhia Harry, prendendo le mie difese. 

"Nah.. " Il ragazzo mi sposta i capelli da una parte e comincia a respirarmi addosso. Deglutisco forte ed a quel punto Harry riesce a strattonarmi via- subito una sensazione di sollievo mi esplode nel petto.

"Harry sei un guasta feste" Brontola il ragazzo, girandosi verso i suoi amici. 

Harry mi prende il braccio e mi porta dentro la casa. Si gira verso di me e mi guarda in un modo a dir poco terrificante. "Amanda, lo sai che adesso sei nella merda? Quello non ti lascerà in pace. Lo capisci? Anche se è fatto quanto vuoi, si ricorda tutto" Harry si passa una mano tra i capelli e guarda la gente che balla nel salone.

"S-Scusa.. Non lo sapevo" Guardo in basso e mi gratto il collo nervosamente. Mi sento come se lui fosse un mio tutore, che la responsabilità di quello che faccio è anche la sua.

"Ovvio che non lo sapevi" Allarga le braccia e continua "Come puoi? Sei una bambina che ha appena iniziato scuola e che è tanto innocente! Non capisci che una persona come te deve stare lontana da una persona come lui?" Mi sta letteralmente urlando contro, facendomi perdere la testa. 

"Ma chi sei tu? Me la cavo bene anche da sola. Non mi conosci nemmeno! Dio, che persona" Mi giro, non volendo più sentire quello che ha da dire. Ma come si permette! 

"Amanda!" Harry mi chiama, ma io non mi giro. "Amanda!" 

Trovo Jos accasciata sul divano. "Ehi Jos, dobbiamo andare. Sei ubriaca marcia" Lei mugola qualcosa e si alza in piedi, barcollando.

"Amanda, vieni subito qui!" Harry mi segue ancora, ma io mi carico su una spalla il braccio di Jos e mi dirigo fuori.

"Amanda, fermati..." E' quasi un sussurro.

Mi giro e lo guardo. "Smettila subito" Mi giro e vado in macchina con Jos che incomincia a cantare non so che canzone.



-P.s. Terzo capitolo! La noia mi porta a creare!

Baci.

Can we grow up together? •H.S.Where stories live. Discover now