Capitolo 77

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Amanda scende finalmente dalle mie gambe, anche se avrei preferito che stessimo in quella posizione per altro tanto tempo.


"Che cosa facciamo adesso?" Mi chiede, ripondendo il suo telefono nella borsa.
"Quello che vuoi tu" Sorrido.


So chi l'ha chiamata, è quella signora. Spero solo che non dica ad Amanda che ha parlato con me, perché so che si arrabbierebbe. Scoprirebbe che io so, so tutto. Ma allo stesso tempo, non me lo direbbe mai. Non l'ha fatto fino ad ora, e so che non lo farà mai. L'ha tenuto nascosto davvero bene; di solito non riesce a mentire. Ma stavolta.. Stavolta è stata davvero brava.
Un'altra cosa su cui riesce a mentire davvero bene, sono i suoi sentimenti. Ma non quelli comuni, perché sorride e arrossisce in un secondo. Ma i sentimenti nascosti, quelli che conosce solo lei.


Il mio telefono squilla.
"Scusa un attimo" Dico.
Lei annuisce ed io clicco verde sullo schermo.
"Pronto?" Rispondo.
"Amore, auguri! So che lì è già mezzanotte passata, quindi ho pensato bene di chiamarti" Dice mia mamma.


Si chiama Anne ed è una donna straordinaria. Mi supporta sempre ed è l'unica donna che riesce a sopportarmi, cosa che fa anche quella seduta affianco a me.


"Grazie.. Come va lì?" Non riesco a sorridere come un deficiente: questa donna è stato il mio grande amore da piccolo, ed è la mia guerriera adesso.
"Bene, tua sorella ti saluta tanto. Adesso ti chiamerà anche lei.. Sai, adesso che siete grandi avete un sacco di feste" Ride.
"Gemma.. Mi mancate un sacco"


Per un momento mi dimentico di Amanda, ma non perché io la voglia cancellare dai miei pensieri. Ma mamma è mamma.


"Il mio bambino compie ventidue anni" Singhiozza.
"Ehi, non piangere. Ci vedremo presto" La rassicuro.
"È passato tanto tempo. Hai ancora i capelli ricci?" Sospira.
"Si, solo che sono davvero lunghi" Rido.
"Non come quei rocchettari, vero?" Mi chiede preoccupata.
"No, ho ancora i ricci"
Mamma ha sempre detto di amare i miei capelli. Passava ore e ore a pettinarli, nonostante i ricci.
"Hai sentito più tuo padre?" Azzarda a chiedere.


Non ho un buon rapporto con lui. Ha lasciato me e mia madre, ma nonostante ciò gli voglio ancora bene. Lo sento poche volte, ma quelle volte che chiama mi sento un bambino che ha la fortuna di parlare con il proprio eroe. Ma ci ha abbandonati, e mia madre ha sofferto tanto. Lo amava con tutta se stessa, e Gemma ha sofferto anche più di me. Era più grande e non accettava il suo addio. Ma adesso mamma è felice, ha trovato un altro compagno. Mi è piaciuto da subito, perché non cercava di sostituirlo. Lui era lui e mi è stato accanto finché affrontavo problemi maschili, cose che mia madre e mia sorella non potevano capire.


"No, non ancora" Sospiro frustrato.
"Chiamerà" Mi rassicura.
"Lo spero" Ho voglia di sentire la sua voce e le sue battute orribili.
"Allora, che cosa stai facendo?" Cambia discorso.
"C'è una festa a scuola" Rispondo.
"Oh, e com'è?" Mi chiede.
"Divertente, ci sono tutti i ragazzi"


Mia madre ha conosciuto i ragazzi, per telefono. Abbiamo fatto anche una video chiamata e mia mamma si è letteralmente innamorata di Louis.


"E sei ancora lì? Perché non sento musica" Nota.
"Sono in macchina, con una persona davvero speciale" Mi giro per guardare Amanda.
"Chi è?" Chiede curiosa.
"Amanda" Nel suo nome è racchiuso tutto.


Lei mi guarda stranita, non capisce con chi sto parlando.


"Che bel nome.. È la tua ragazza?"
Oh.
"Quasi" Rimango sul vago.


Non stiamo insieme, ma tra di noi c'è tanta chimica.


"Passamela" Dice impaziente.
"Amanda, una persona vorrebbe conoscerti" Stacco il telefono dall'orecchio per rivolgermi a Lei.
"Chi?" Si sposta dalla fronte un ciuffo ribelle.
"Mia madre" Sorrido.
"Mamma, sei in vivavoce, quindi attenta a non dire stupidaggini"


Mia mamma odia quando dico parolacce, quindi uso sempre un linguaggio molto "antico" quando parlo con lei. A volte, mi sembra di essere nell'800.


"Amanda, ciao" Dice.
"Buonasera" Sorride.
"Io mi chiamo Anne e sono la mamma di quel ragazzo con gli occhi bellissimi che è con te. Sai, ha preso da me"
"Sempre modesta" Rido.
"Salve Anne" Dice cordiale.
"Allora, come hai conosciuto Harry?"


Ah, le mamme.


"Ad una festa. A dire la verità la mia prima festa" Continua a sorridere.
Non sembra essere a disagio mentre parla con lei.
"Ti ha detto che suona?"
"Mamma!" La riprendo.


Nessuno sa che suono il pianoforte e canto. Ho sempre pensato di non avere un grande talento, ma Gemma insisteva per farmi esercitare ogni giorno, finché ero a Londra.


"No, non lo sapevo" Mormora.
"Harry, perché non lo dici ai tuoi amici?" Sbuffa.
"Perché non penso di essere bravo" Confesso.
"Ma lo sei, ed Amanda amerà la tua voce"
"Anne, suo figlio ha tanti segreti" Ride Amanda.
"Amanda Amanda, lo so. Questo riccioluto non parla mai" Ricambia la risata.
"Voi due andate troppo d'accordo" Sorrido.
"Allora Amanda, dimmi come sei fisicamente; voglio vedere se mio figlio ha fatto centro"


Mamma.


"Sono bionda ed ho gli occhi scuri" Risponde Lei.
"Quanto sei alta?"


Mia mamma ha sempre snobbato le ragazze basse. Non che mia sorella sia molto alta, ma lei rientrava nello standard di mia madre.


"Molto, più di un metro e settanta" Risponde confusa.
"Harry, sono felice. Sai, Amanda, devi sapere che Harry, qui, portava a case tutte ragazzine basse e mi sembrava di stare nella casa sei sette nani" Non ha peli sulla lingua questa donna? No, è mia madre.
"Mamma, eravamo piccoli" La riprendo.
Amanda cerca di non ridermi in faccia, ma non è esattamente brava a nasconderlo.
"Harry, voglio una tua foto ed una di Amanda. Sai, Harry non lo vedo da quando aveva i capelli corti ed aveva ancora le gianciotte paffute" Dice nostalgica mia madre.
"Con piacere, signora Styles" Sorride.


È anche troppo cordiale.
È dolcissima.


"Amanda, dammi del tu" Dice mia mamma.
"Okay, Anne" Sorride imbarazzata. Peccato che mia madre non possa vedere il suo sorriso perfetto e le sue guance esageratamente rosee.
"Allora, io vi lascio. Divetitevi ed una cosa: Amanda tu controlla mio figlio, e tu Harry non farti scappare questa ragazza. È la prima così gentile, nonostante non mi possa vedere" Ride.
"Lo farò" Rispondiamo insieme io ed Amanda.
"Verrete a trovare me e Gemma, un giorno?" Chiede.
"Presto" Sorrido.


Voglio portare Amanda dove sono cresciuto, ci tengo troppo.


"Ti voglio bene, principino" Mormora.
"Anch'io mamma"
"Ciao ragazzi" Dice con voce tremante.
"Ciao Anne" Dice Amanda e riattacca.


"Allora, troppo evasiva?" Rido.
"No, è fantastica" Mi sorride.
"La mandiamo una foto a mia mamma?" Chiedo.
"Certo" Sorride.


Accendo la luce e metto la fotocamera interna. Entrambi sorridiamo e scatto la foto.
La nostra prima foto insieme.



-P.s. Ciao! Questo capitolo è semplicemente dolcissimo, lo ammetto. Amanda desidera tanto una figura materna, ed Anne è il suo punto di riferimento d'ora in avanti.
Aggiorno domani sera, dopo la mia passeggiata in riva al mare.
Baci.♥

Can we grow up together? •H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora