Capitolo 80

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Harry's Pov

Oggi è il compleanno di Amanda. Compie diciannove anni ed io la voglio sorprendere.


Esco dal mio appartamento e mi dirigo verso il campus, per andare a prendere Amanda. Visto che è anche San Valentino, e qui in America è come se fosse una festività sacra, ho deciso di regalarle un mazzo di rose bianche. Il bianco è un colore che si addice a lei. Non solo per la sua carnagione lattea, ma anche per il suo comportamento e il suo carattere: è pura, innocente.

Parcheggio nel solito parcheggio della scuola. Appena apro la portiera, il venticello frizzante dell'inverno mi apre le narici.

Si, oggi sono di buon umore.

Io e Amanda abbiamo deciso di saltare le lezioni mattutine e si è presa un giorno libero dal lavoro; in fondo è venerdì, quindi abbiamo tutto il fine settimana per festeggiare. Ma io e lei abbiamo deciso di festeggiare insieme, da soli.

Oltre tutto, so che Amanda sta passando un periodo difficile, nonostante non lo voglia dire, e quindi devo essere forte per Lei. Ho cancellato tutto: combattimenti, scommesse e gare. Ho cancellato tutto, perché so che se faccio il passo sbagliato posso non averla, mai più.


Il campus è piuttosto silenzioso; tutti sono in classe.

Prendo le scale e salgo fino al piano di Amanda. Mentre busso, le mani mi tremano e per poco non mi cadono i fiori per terra.

Nessuno risponde.

Non può essere andata a lezione, mi aveva promesso che avrebbe dedicato del tempo per Noi.

"Amanda.." Busso ancora.

Niente.

Abbasso la maniglia e scopro, piacevolmente, che la porta è aperta.

"Amanda, sono io" Mormoro entrando in camera.

I letti sono ben fatti; ogni cosa è al suo posto.

Abbasso la maniglia della porta del bagno. Magari è lì..

Quando apro la porta, mi ritrovo davanti un Amanda rannicchiata su se stessa, che si tiene la testa fra le mani.

"Amanda, ma che cosa è successo?" Getto i fiori a terra e la raggiungo.

Lei si spaventa ed alza leggermente la testa, giusto il poco per guardarmi in faccia. Quando cerco di prenderle il viso tra le mani, lei si ritrae al tocco e nasconde la faccia, di nuovo.

Mi siedo davanti a lei, con le gambe incrociate. Noto solo ora che ha ancora il pigiama ed ha i capelli raccolti in una coda disordinata.

Le passo una mano sulla testa, ma lei sembra non volermi dare segni vitali.

"Ti prego, parlami" Mormoro.

Un leggero singhiozzo lascia le sue labbra.

Chi si è permesso di ridurla così?

"Guardami" Cerco di essere più autoritario, alzando la voce.

Lei scuote la testa.

"Ti ho detto di guardarmi" Alzo la voce ancora di più.

All'inizio è incerta, ma finalmente alza la testa. Il suo viso è rigato dalle lacrime, ha un taglio sul labbro e il suo zigomo è viola.

"Chi è stato?" Ringhio avvicinandomi a lei.

"No.. Sto bene" Mi ferma.

"Non stai bene, guardati. Se scopro chi ti ha potuto anche solo toccare.."

Can we grow up together? •H.S.Where stories live. Discover now