Capitolo 45

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Esco dall'ospedale in fretta e furia e mi metto alla guida della mia macchina.

Harry mi ha detto, o per l'esattezza, ordinato di andare al parcheggio del campus tra quaranta minuti.

In quei quaranta minuti, devo raggiungere la mia stanza, farmi una doccia, cambiarmi e correre da lui.

Se non incontro ostacoli, ce la posso anche fare.

Riesco a raggiungere il campus in meno di dieci minuti e corro per tutti i piani del dormitorio per cercare di fare più in fretta.

Quando trovo la mia stanza, entro senza esitare e vado diretta in bagno, non badando al disordine della stanza.

Mi tolgo i vestiti di fretta, mi pettino i capelli e me li raccolgo.

Quando sono sotto il getto dell'acqua calda, concedo a questa di rilassarmi.

Oggi sarà una giornata lunghissima, me lo sento.

Mi lavo bene la faccia per rimuovere il trucco colato e mi lavo i denti.

Sono fiera di me stessa, perché ho ancora venti minuti per vestirmi e cercare di coprire le mie occhiaie da vampiro.

Non bado tanto all'abbigliamento. Voglio essere comoda oggi.

Prendo dei leggins neri, un maglioncino blu e metto le mie vans nere. Il giorno della Vigilia ed il giorno di Natale bisognerebbe vestirsi di rosso o cose del genere. Ma non vado matta per le cose troppo vistose, quindi rimango sul semplice.

Tanto, con Harry non ho bisogno di vestirmi come una super modella. Non gli piaccio, gli faccio solo pena.

Passo un po' di fondotinta e di mascara per sembrare meno morta e mi sciolgo i capelli.

Ho ancora dieci minuti.

Decido di non mettere il cappotto, ma metto un berretto nero sopra i capelli biondi, prendo la borsa e vado verso il parcheggio del campus.

Mi accendo una sigaretta ed aspetto.

Questa volta sono io in anticipo, non lui.


Passano i minuti e quelli che dovevano essere dieci minuti di attesa, diventano venti.

Harry è sempre molto puntuale e preciso, perché dovrebbe arrivare così tardi?

Io, intanto, ho finito un intero pacchetto di sigarette e ne ho solo un altro. Non posso finire anche quello..

Una macchina bianca si ferma davanti a me. Sono seduta sul marciapiede, vicino ai cancelli, quindi non sono proprio nascosta, visto che non ci sono auto parcheggiate.

Mi alzo in piedi pensando che sia Harry, ma anche questa volta mi sbaglio.

"Buongiorno" Ghigna.

"Cosa vuoi?" Balbetto cercando di rientrare nella scuola.

Carl scende dalla sua macchina e si stiracchia, accendendosi una sigaretta.

"Passavo per di qui ed ho pensato di venirti a salutare" Sorride.

Che schifo.

"Bene, grazie per l'interesse, ma sto aspettando una persona" Dico seccata.

Se non si accorge che ho paura, mi lascerà stare. Tutti i bulletti della scuola si arrendono quando non gli dai più corda.

Solo che lui non è un bulletto della scuola..

"Oh, e chi sta venendo a prendere questa bella ragazza?" Chiede appoggiandosi alla sua macchina.

Can we grow up together? •H.S.Where stories live. Discover now