Capitolo 82

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27 Febbraio.

 Oggi dovrò prendere un volo per andare fino a New York.

Domani affronterò la cosa di cui ho più paura. Non tanto per il dolore fisico, perché so perfettamente che dovrò essere anestetizzata e che mi incideranno la parte inferiore del mio seno, per cercare di rimuovere la massa tumorale. Ma la cosa che mi fa ancora più paura, è quella di non potercela fare. Quella di sapere di non essere ricordata; che tutti si dimentichino di me da un momento all'altro.

 Non trovo che sia un senso di protagonismo da parte mia. Le persone potrebbero pensare che io sia un'egoista perché preferisco preoccuparmi su chi sarò dopo la morte, e non cosa sarò in vita. Forse ammetto di essere egoista nei confronti della mia parte viva, ma non ci posso fare niente. La mia più grande paura è stata e sempre sarà la morte e il fatto che, dopo questa, non sarò ricordata.


Arranco fino alla camera di Harry. Dal giorno del mio compleanno, la nostra scintilla è cresciuta ogni giorno che passava. Harry è riuscito a distrarmi da tutto quello che stava succedendo intorno a me, e penso che questo sia un bene. Il problema più grande è che non abbiamo ancora definito la nostra situazione.

Stiamo insieme oppure no?

Busso leggermente sulla sua porta.

"Vieni pure" Mi risponde.

Apro la porta, nel modo più delicato possibile. Harry cammina avanti e indietro, tenendo tra le mani un foglio. Ha la fronte aggrottata e tiene una matita tra le labbra.

In quest'ultimo periodo fa così: si chiude in camera sua e comincia a scarabocchiare qualcosa nel suo foglio.

"Harry, dovrei parlarti.." Mormoro.

Harry non è a conoscenza del mio imminente viaggio verso la grande mela, e tanto meno il motivo che mi spinge a compierlo.

"Qualcosa non va?" Ripone frettolosamente il foglio e la penna sulla sua scrivania.

"Veramente.. Sto per partire" Mi siedo sul suo letto.

"Come stai per partire? Dove andrai? Lo sai che non puoi lasciare questo posto: Carl e Zayn ti cercano" Si siede accanto a me.

"Dove sto andando, Carl e Zayn non mi possono raggiungere" Sorrido, istericamente.

Forse sono un po' troppo agitata per tutta questa situazione.

"Dove vai?" Mi chiede.

"New York" Sbuffo scocciata.

"New York? Perché dovresti andare nella grande mela con questo tempo orribile, per giunta nel bel mezzo dell'anno scolastico?" Chiede confuso.

"Ci devo andare e basta. Ho dei parenti lì, che non vedo da molto. Sai, erano amici dei miei genitori ed uno di questi è mio zio" Mento.

Odio tirare in ballo i miei genitori per mentire, ma è per una buona causa. Non potrei dirgli: "Sai, Harry, vado a New York perché ho un tumore e ci sono probabilità che io muoia".

Mi dispiace non poter dire la verità, ma so che Harry soffrirebbe. So che soffrirebbe perché mi ha dimostrato quanto ci tiene a me e..

"Non ci credo"

Ouch.

"Perché dovrei mentirti?" Cerco di essere il più seria possibile.

"Perché nascondi qualcosa, non sai mentire" Mi accusa.

"Che ne sai tu se so mentire o meno? Non vedo per quale ragione dovrei mentirti! Comunque, io partirò lo stesso, che ti piaccia o no" Mi alzo dal letto.

Can we grow up together? •H.S.Where stories live. Discover now