Capitolo 83

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"Sai, posso sempre comprare l'ultimo biglietto che rimane ed imbarcarmi con te" Mi ripete per la centesima volta.

"No, Harry. Starò bene, la mia Dottoressa mi aspetterà lì. Quando arriverò, sarai il primo che chiamerò" Sorrido, cercando di metterlo a suo agio.

"Non voglio che affronti questa cosa da sola.." Mormora togliendomi la borsa dalla spalla.

Le persone continuano a camminare nell'aeroporto, ma per me esistono solo quei occhi color giada.

"Ho affrontato tante cose nella mia vita, supererò anche questa" Ammetto più a me stessa che a Harry.

"Vieni qui" Allarga le sue braccia e mi accoglie in un abbraccio confortevole.

"Sarai qui, quando tornerò?" Cerco di non piangere. Non voglio sembrare troppo emotiva, anche se la situazione me lo permetterebbe. Ma so che se cominciassi a piangere, di nuovo, la preoccupazione in Lui crescerebbe e non mi lascerebbe andare via tanto facilmente.

"Mi accamperò qui, per aspettare solo te" Sorride dolcemente.

Gli autoparlanti chiamano il mio volo. Devo andare..

"Allora, ci vediamo presto" Lo abbraccio un'ultima volta.

Lui annuisce, sconfitto. Riprendo la mia borsa e mi incammino verso quello che sembrerà il viaggio più lungo della mia vita. Faccio un piccolo cenno con la mano ad Harry.

"Ti aspetto qui!" Urla con le sopracciglia aggrottate.

Ho fatto un grande sbaglio: Lui non doveva sapere di tutto ciò. Ma d'altronde, come potevo nasconderlo? Si, sono stata una brava attrice con tutti quanti. Ma con Harry, è veramente difficile non dire la verità.

Sei un'idiota.

Un'idiota che fa soffrire le persone.



La sveglia suona insistentemente dal mio comodino. Mugolo qualcosa di incomprensibile e mi allungo per spegnerla. Non ho letteralmente chiuso occhio questa notte. Mi sono rigirata e rigirata nel letto con un pensiero fisso nella mente: riuscirò a tornare da Harry?

Non mi importa della morte, della sofferenza. Ho solo paura di deluderlo. Al diavolo la storia di farsi ricordare per sempre; non ho intenzione di far soffrire Harry. Sapevo che dovevo rimanere zitta..

Mi alzo controvoglia dal mio letto e mi dirigo verso il bagno. La camera che mi hanno prenotato è davvero deliziosa e per giunta si trova proprio vicino all'ospedale. Ma questo poco conta; se fossi venuta qui in altre circostanze, avrei amato questo posto.

Mi tolgo lentamente i vestiti, osservandomi allo specchio. Odio ancora quello che vedo, ma so che sto per perdere una cosa che mi distingue dalle altre persone. Passo una mano sul mio seno, dove si trova il mio tumore, ma ritraggo subito la mano. Trovo che sia una cosa diabolica, ma allo stesso tempo angelica. Da una parte, qui dentro cresce qualcosa di davvero orribile, che nessuno dovrebbe mai provare. Dall'altra, so che questa non apparterrà più a me, e sento che una parte di me verrà strappata.

Mi faccio una doccia veloce, per non annegare nei miei pensieri. Più penso alle possibili conseguenze di questo intervento, più sento la voglia di correre a pieni nudi fino all'altra parte del continente, per andare da Lui.

Raccolgo le mie ultime cose e chiudo la porta della mia piccola stanza. Mi hanno raccomandato di non magiare niente, questa mattina, così vado subito in ospedale. Tra meno di due ore, sarò sotto i ferri.


"Buongiorno Amanda" Sorride la mia Dottoressa.

"Buongiorno" Gli rivolgo un sorriso sbilenco.

Can we grow up together? •H.S.Where stories live. Discover now