Capitolo 6

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Corro nella mia stanza e mi butto sul letto scomodo a peso morto.

5.31

Un'ora e mezza ed Harry verrà all'entrata del campus per venire a prendere me. Sono agitata ed allo stesso tempo nervosa ma non per le solite cose che una ragazza pensa quando un bel ragazzo ti chiede di uscire, ma perché è Harry Styles.

Dove mi porterà? Come mi dovrò comportare? Come mi dovrò vestire? E soprattutto, che cosa ci vuole fare con me?

Tiro su la schiena e mi siedo sul letto mi massaggio le tempie per fare un po' di mente locale. Sono ancora in tempo per lavarmi i capelli, asciugarli e vestirmi.

6.12

Esco dalla doccia e comincio subito ad asciugarmi i capelli. La cosa brutta di avere i capelli lunghi è quella che ci metti un sacco ad asciugarli. Però è un sacrificio a cui devo fare l'abitudine se voglio essere come nonna.

6.46

Mi passo un po' di fondotinta sul viso e coloro le mie ciglia con il mascara. Mi infilo dei jeans skinny neri, una T-shirt bianca e indosso le mie Vans nere.

6.53

Lascio un bigliettino a Jos:

"Sono via. Non so a che ora tornerò e se tornerò, ma ti prego se vedi che ti mando qualche messaggio strano precipitati da me. La tua amica sventurata,

Amanda."

Prendo la borsa e i miei occhiali da sole ed esco. Fa ancora piuttosto caldo qui, quindi non mi preoccupo nemmeno di prendere una felpa. Anche se adesso vorrei tanto averla con me per potermi nascondere.

6.56

Sono all'entrata della scuola, sul parcheggio, dove di solito io e Jos ci mettiamo a fumare con alcuni studenti e anche qualche professore. Mi accendo una sigaretta e noto che il pacchetto è quasi finito. Devo assolutamente comprarne uno oggi perché non so quanto resisterei senza. Mi passo più volte la mano tra i capelli per cercare di sistemarli, ma quando non ci riesco mi metto gli occhiali in testa, anche se è una cosa che detesto tantissimo.

7.05

Harry non si vede da nessuna parte, così decido di appoggiami al muretto e mi accendo un'altra sigaretta. Proprio quando rimetto l'accendino in borsa, una macchina nera mi si ferma davanti.

"Amanda, sali su" Mi dice Harry, tirando giù il finestrino.

"Devo finire la sigaretta prima" Gesticolo con la mano la sigaretta.

Senza nemmeno pensarci, scende dalla macchina, mi prende la sigaretta dalle mani e l'aspira. "Sali" Si sposta dalla mia traiettoria e mi vado a sedere sul sedile del passeggero.

Dopo pochi secondi, Harry entra in macchina e butta la sigaretta fuori dal finestrino. In contemporanea ci allacciamo le cinture ed Harry mette in moto.

"Allora, come stai Amanda?" Dice Harry svoltando a destra.

"Bene, Harry, sto alla grande. Tu come stai?" Gli rispondo ironica e guardo fuori dal finestrino perché so che potrei fissare il ragazzo per troppo tempo.

"Sto benone" Risponde secco. Dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante, Harry ferma la macchina.

"Ti piacciono i posti abbandonati?" Mi chiede, slacciando la sua e la mia cintura.

"Posti abbandonati?" Chiedo, storcendo il naso e mettendomi gli occhiali sul ponte del naso.

"No, tienili su. Ti stanno bene" Dice Harry, tirandomi su gli occhiali e rivolgendomi uno dei suoi sorrisi più belli, dotato anche di fossette.

Le mie guance cominciano a scaldarsi e penso che Harry l'abbia notato perché si scansa e comincia a ridere in un modo adorabile.

"Comunque si, posti abbandonati. Ti volevo fare vedere il nostro rifugio, o meglio il mio. I ragazzi oggi non ci dovrebbero essere, quindi avremmo tutto il tempo di visitare questo posto che letteralmente amo" Dice, scendendo dalla macchina. Lo imito e ci troviamo davanti a un sentiero fatto di ghiaia.

Non ha un aspetto così spettrale perché c'è ancora molta luce. Ma sono sicura che di sera questo posto sia un inferno.

Harry's POV

Con un rumore sordo chiudo la macchina. Guardo Amanda che è indecisa se fidarsi di me o no. Fissa il sentiero come se fosse qualcosa di strano.

Cammino fino a raggiungerla. Quando sono affianco a lei le do un colpetto gentile sulla spalla.

"Andiamo?" Le chiedo. Lei mi risponde con un semplice cenno del capo e ci avviamo verso le mie 'rovine'.

"Dobbiamo camminare per circa 15 minuti adesso, quindi non sarebbe male se ci conoscessimo un po'.. ti va?" Chiedo insicuro, infilandomi una mano nella tasca dei pantaloni.

Mi sorride. "Beh, però visto che l'hai proposta tu questa cosa inizi tu"

Faccio un lungo respiro. Non so perché ma mi fido di lei. Le voglio raccontare i pro e i contro della mia esistenza. Ma ci sono certi segreti che nemmeno la dolce Amanda può conoscere.

"Io sono Harry Edward Styles, ho 21 anni e sono nato nel Regno Unito. Mi sono trasferito da poco qui a Seattle per continuare a studiare. Vivevo a casa con mia madre, il suo compagno e mia sorella. Ma quando mia sorella è andata al college sono diventato il classico "ragazzaccio". Non avevo più un punto di riferimento, e mamma e il suo compagno erano sempre impegnati. Così quando ho perso un anno a scuola mi sono sentito in colpa. Tutti i soldi che avevo messo da parte li ho spesi e sono venuto qui. Essendo la mia una famiglia molto ricca, mia madre e mio padre hanno provveduto a trovarmi una casa e un posto sicuro alla Seattle University.

Sono entrato quasi subito nella compagnia di Niall e mi sono trovato davvero bene con loro. Ma continuo ad essere bocciato perché manco di rispetto ai professori e cose varie. In realtà dovrebbero promuovermi lo stesso, perché pure io pago una fottuta rata altissima. Ma comunque mi va bene così. Quest'anno sono pronto per rifare le cose da capo, e non voglio deludere nessuno che fa parte della mia vita" Tiro un lungo sospiro e guardo Amanda che è concentrata a seguire tutto quello che dico.

"Ora tocca a te" Dico e le tiro una gomitata sul braccio.

Mi guarda e mi sorride. Sembra così innocente quando lo fa.

"Io sono Amanda Clarks, ho 18 anni e vengo dalla Virginia. Non sono una vera e propria americana perché mio padre era di origine scandinave ed è per questo che sono molto diversa dalle persone che stanno qui, anche se ormai siamo tutto un mix di etnie. Comunque, mi sono  trasferita a Seattle per iniziare una nuova vita con i miei genitori. Ma ora che loro non ci sono più, la mia vita continuerà in modo estremamente malinconico" Sospira e ride in modo nervoso. "Comunque prima o poi tutti scoprirete il mio passato e visto che tu vuoi proprio conoscere una persona come me ti farò una domanda"

Ci fermiamo entrambi nello stesso momento e ci guardiamo negli occhi. Sono incapace di parlare perché sono troppo curioso di cosa vuole dirmi questa ragazza.

"Ti sei mai chiesto perché io sono così?" Dice e corruga la fronte. "Così.." Gesticola muovendo le mano sul suo corpo "Così asociale e acida"

"Ma tu non sei acida, forse un pochino quando ti metti d'impegno ma non sei proprio così stronza" Le faccio notare.

"Allora, te lo sei mai chiesto?" Sospira.

Scuto la testa.

"Perché.. Perché ero malata e le persone non capiscono quanta fortuna hanno ad avere una famiglia che li sostiene anche quando sa che stai per morire. Finche tua madre ti prepara la tomba, i ragazzini continuano a prenderti in giro perché non hai i capelli. E fa davvero male" Comincia ad ansimare.

Cerco di avvicinarmi a me per calmarla ma mi mette una mano sul petto per fermarmi. "No, non voglio la tua compassione. Avevo il cancro"

E lì, il mio bel mondo mi crolla addosso.





-P.s. Nuovo capitolo! Spero non ci siano errori e che si legga tutto. Appena ho tempo correggo tutto.

Baci.

Can we grow up together? •H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora