Capitolo 39

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"Diavoletta, siamo qui!" Urla Louis.

Mi tolgo le scarpe e cammino sulla sabbia fredda.

Il falò si trova vicino alla riva. Il vento gelido mi congela le gambe scoperte.

Quando arrivo al falò, sento già un certo tepore. Il fuoco è una cosa semplicemente bellissima. Amo il freddo, che sia chiaro, ma questo caldino è così invitante..

Mi siedo su delle sedie da spiaggia improvvisate e guardo verso la mia macchina. Da quello che posso vedere, Harry è in piedi e cammina avanti indietro. Ha un braccio lungo i fianchi e uno alzato sulla testa. Starà parlando al telefono..

"Allora, com'è andato il viaggio con il lunatico vampiro?" Ride Niall.

"Mi astengo dalla risposta" Alzo le mani in segno di resa.

"Come mai non ci raggiunge?" Chiede Louis sorseggiando da una bottiglia.

"Non lo so.." Mormoro strofinandomi le mani.

"Non possiamo iniziare senza di lui" Dice Liam.

"Perché?" Chiede Jos.

"Beh, è una tradizione quella del falò, la Nostra. Non può starsene lì a camminare" Lo accusa Liam.

"Vado io" Dice Niall alzandosi.

Quando ormai si è avviato, Jos si avvicina a Louis e lo guarda con gli occhi di una civetta.

"Si comporta sempre così?" Chiede sorseggiando anche lei da quella bottiglia.

"Non ci sia un giorno in cui non lo faccia.." Dice sarcastico Liam.

"Zayn dov'è?" Chiedo dal nulla.

"Oh, beh.." Incomincia Liam.

"Lui è.. andato via, per un pò" Dice vago Louis.

"Perché?" Chiedo.

"Beh, lui ha bisogno del suo spazio" Dice nervoso Liam.

"Gli è successo qualcosa?" Chiedo sistemandomi meglio sulla sedia.

"A chi è successo qualcosa?" Chiede sorridendo Niall.

"A.." Inizio a dire.

"Oh, niente" Mi interrompe Louis.

Ma..?

"Allora, iniziamo?" Chiede Niall prendendo la bottiglia trasparente.

"Si" Dice battendo le mani Jos.

"Bene, per le due nuove arrivate, questa sera ci racconteremo a turno delle storie paurose sorseggiando alcool e fumando sigarette" Ride Liam.

"Amanda, vuoi iniziare tu?" Mi chiede Louis passandomi la bottiglia di alcool.

"Beh, non conosco molte storie dell'orrore" Dico prendendo la bottiglia.

"La prima che ti viene in mente" Dice Jos avvicinandosi a me.

"Beh, ricordo una volta in cui ho sognato una cosa bruttissima.." Mormoro sorseggiando il liquido, che brucia subito lungo la mia gola.

"Ero in ospedale, per motivi personali, all'età di nove o dieci anni. Stavo vagando per i corridoi, di notte, quando una porta aperta mi ha fatto attirare l'attenzione. Essendo la bambina e ragazza testarda che sono ancora oggi, mi sono sporta per vedere dentro. C'era una signora attaccata ai macchinari, come tutti quelli che erano nella sua stanza, e dormiva. Mi sono avvicinata per vedere come si chiamava, e quando ho alzato gli occhi per vederla lei mi stava fissando sorridendo. Ho cominciato ad agitarmi e volevo solo andare via. Ma lei mi ha attirato a sè con parole rassicuranti e mi sono fatta abbindolare. Sono arrivata al punto di sedermi nel suo letto per farle compagnia, quando, ad un certo punto, lei mi ha fissato dritta negli occhi e i suoi, prima azzurri, sono diventati gialli. Ha continuato a sorridermi e quando parlava la sua voce sembrava sdoppiarsi. Quando ho tentato di alzarmi,mi ha avvolto le mani intorno ai polsi e sono sprofondata nel letto. Penso che se la morte dovesse venirmi a prendere, avrebbe la sua faccia" Dico sorseggiando il liquido.

Can we grow up together? •H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora