36. Mi aggrappo a te, sostienimi.

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"Un cuore stanco dopo un po' non funziona più come prima.
Un cuore che non ha mai funzionato, invece, non può nemmeno dare la certezza che funzionerà mai.
Il mio cuore non ha mai provato amore, quello vero, quello che ti mozza il fiato. Non ha mai sofferto, si è mai spezzato.
Non ha mai vissuto, batte , ma non abbastanza da tenermi in vita, in vita sul serio. Non abbastanza da avere una vita vera, con emozioni, una vita che valga la pena vivere.
Dicono che la cosa peggiore sia avere un cuore ferito, spezzato;
ma, secondo me, non può esserci nulla di peggio di questo aggeggio esanime che ho nel petto.
Nulla è peggiore di questo battito regolare, di questo silenzio tombale che mi ritrovo dentro al posto di quelle maledette farfalle che in me non vogliono saperne di vivere.
Niente peggio di questo vuoto, di questo organo senza vita che non sento mio, che non voglio.
Voglio un cuore funzionante, un cuore che batte all'impazzata, un cuore che soffre e che si spezza, un cuore vero; un cuore vivo."

"Desteny che ci fai qui?"  La sua voce risuonava lontana e ovattata alle mie orecchie. Il suo tono era dolce e preoccupato, le sue braccia calde e accoglienti. Mi stringeva forte nonostante io non riuscissi a ricambiare a dovere, non ne avevo la forza. Ero sicura che se mi avesse lasciata  le mie ginocchia avrebbero ceduto inevitabilmente. Odiavo mostrarmi debole, non avevo mai permesso a nessuno di vedermi in quelle condizioni ma con lui ovviamente era tutto diverso.

"Dai andiamo dentro." mi esortò a muovermi, sciolse l'abbraccio e quando fece per allontanarsi strinsi la sua maglietta con entrambe le mani. Probabilmente sembravo ridicola, una bambina spaventata, ma non c'era nulla che potessi fare al momento, il mio corpo si rifiutava di rispondere agli impulsi della mia mente offuscata.

La ragazza di vetro (DISPONIBILE CARTACEO!)Where stories live. Discover now