57. Ovunque andrai.

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Le mie parole erano risultate strane anche alle mie stesse orecchie, ma mi erano uscite di bocca senza nemmeno averci pensato; forse era così che ti sentivi quando dicevi una cosa davvero vera. Jace era rimasto come immobilizzato, si era 'ripreso' solo qualche tempo dopo, ma non aveva detto niente, si era semplicemente avvicinato a me e mi aveva baciata. Ma non era stato un bacio normale, come tutti gli altri che c'erano stati, no, non era dolce, nè profondo, era come se fosse un bisogno biologico; come se dalle mie labbra avesse potuto prendere una boccata d'aria fresca...era strano da spiegare, forse non si poteva nemmeno spiegarlo, dovevi provarla e basta una sensazione simile.

Passammo la serata a vedere vecchi film, ma mi accorsi che lui era ancora teso e il peso che avevo sullo stomaco prima di parlare con lui non era sparito, anzi, vederlo così lo faceva solo aumentare. C'era qualcosa che non mi aveva detto, lo capivo , ma non accennava a volermelo rivelare. Così decisi di dar voce ad una delle domande a cui non aveva risposto, che, con un po' di fortuna, mi avrebbe fatto capire meglio la situazione.

"Jace" lo richiamai e lui si girò verso di me. "Non mi hai più spiegato perchè sei arrivato così tardi stasera alla partita, centra con quello che mi hai detto prima? Quel tizio si è fatto rivedere?" lo vidi sussultare quasi impercettibilmente, ma abbozzò un sorriso per nascondere tutto ciò.

"Mm... si, cioè, no. Non è stato per quello lì, ma sempre per la questione di mio fratello. Sono tornato in quel bar e mi hanno fatto aspettare molto, ma niente di nuovo, purtroppo." evitava il mio sguardo mentre parlava, e ciò mi bastò per essere certe delle mie teorie: c'era qualcosa che non mi stava dicendo.

"Ah, capisco...Sicuro che non c'è nient'altro?"

"Desteny, tranquilla... ti ho detto tutto ciò che dovevo dirti." il suo sguardo s'incupì alle ultime parole, capii che stava per cambiare umore, stava per richiudersi di nuovo.

"Va bene, mi fido di te." gli dissi fissandolo negli occhi. Se mi stava davvero nascondendo qualcosa, in quel modo avrebbe dovuto sputare fuori tutto.

Ma lui si limitò ad annuire e lasciarmi un bacio sulla fronte. 

"Ti piace il film?" si schiarì la voce cercando di cambiare argomento velocemente, e io decisi di abbandonare 'la ricerca della verità' per quella sera... non sapevo se stessi facendo bene, ma in quel momento non volevo altro che stare un po' in tranquillità.

"Non ci ho capito niente, in realtà. Tu?" 

"Nemmeno io." sogghignò. "Quindi direi che possiamo anche toglierlo, ti và di mangiare qualcosa? Pizza?"

"Va bene." gli rivolsi un mezzo sorriso e lui andò ad ordinare le pizze, lasciandomi ancora una volta sola con i miei pensieri. 

Il cellulare squillò dopo qualche istante e io sussultai al trillo. Lo presi, sbloccai lo schermo e vidi che era un messaggio, da parte di Kat, che mi chiedeva come andavano le cose. Capii che era preoccupata, quindi le risposi subito dicendole che andava tutto bene, e che le avrei spiegato meglio il giorno dopo. Ovviamente non le avrei detto niente del fratellino di Jace, di cui lei non aveva mai sentito nulla, ma le avrei semplicemente rivelato il mio stato d'animo. 

Cenammo con le pizze parlando tranquillamente, ma dopo un po' mi accorsi, guardando il cellulare, che era davvero tardi, soprattutto perchè dovevo svegliarmi per andare a scuola il giorno dopo.

"E' tardi, devo tornare, domani abbiamo scuola, e io prima vorrei passare da mia madre, perchè di pomeriggio ho il turno in libreria." dissi cercando di staccarmi senza la minima volta dal petto di Jace, il quale però non me lo permise.

"No dai, resta qui con me." mi pregò. "Resta."

"E' impossibile, non ce la farei in tempo domattina a passare per casa mia e cambiarmi."

La ragazza di vetro (DISPONIBILE CARTACEO!)Where stories live. Discover now