Let it go (part 1)

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Zelda




Dire che Melanie è rimasta senza parole dopo il mio racconto dovrebbe essere classificato come il più patetico eufemismo mai pronunciato dalla specie umana.

L'Intrepida in questione non ha proferito verbo per due interi minuti, mentre io contraccambiavo il suo sguardo sbalordito con un ghigno di profondo compiacimento.
Credo che nessuno possa vantarsi di aver fatto tacere Melanie per un tempo così prolungato, anche se l'evento che ha causato tutto questo stupore non mi sembra poi così sconvolgente.

D'accordo, Eric mi ha baciata ... è un fatto così scioccante?

Sembra di sì, perché Mel continua a fissarmi come se mi fossero spuntate due braccia in più.
Quando recupera l'uso della parola, rimpiango gli attimi di silenzio che mi sono appena lasciata alle spalle. – Accidenti! – esclama, mettendosi una mano sulla fronte come se stesse per svenire.

Non capisco se sia più strabiliata o soddisfatta. In ogni caso, il suo tono squillante attira su di noi l'ennesima occhiataccia da parte di Quattro, che se ne sta a pochi metri da noi, di fianco ai gemelli.
Mi sento rimpicciolire mentre i suoi occhi blu ci scrutano, infastiditi da quel chiasso che rischia di fargli perdere la concentrazione.

L'istruttore ha gentilmente acconsentito ad aiutarci ad affinare la tecnica del lancio dei coltelli, materia nella quale nessuno di noi sembra eccellere: il fatto che Xavier non riesca a centrare il bersaglio neanche di striscio la dice lunga.

Temo che le scorte di pazienza di Quattro siano già state messe abbastanza alla prova oggi - non c'è bisogno di testarle ulteriormente - per cui mi porto un dito alle labbra e invito Mel a seguirmi fuori dalla palestra.

Appoggiamo i coltelli sopra al tavolo vicino alla parete e ci defiliamo prima che Quattro si arrabbi sul serio e decida di usare noi come bersagli durante i lanci dei gemelli.

Mel non si fa pregare, anzi mi precede nel corridoio e si piazza davanti a me con le gambe divaricate e le mani sui fianchi. – Raccontami tutto! – sbotta imperiosamente, e capisco subito di non avere scampo.
Mi farà il terzo grado come suo solito, ma questa volta ne sono quasi contenta. Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e Melanie è perfetta: so che non mi giudicherà, né andrà a spiattellare i fatti miei a tutta la fazione. Una delle migliori qualità dell'Intrepida dai capelli rossi è senza ombra di dubbio la lealtà.

Il sorriso che spunta sul mio viso mentre le rivelo i particolari del mio incontro molto ravvicinato con Eric è aperto e ammiccante: Mel ne rimane letteralmente abbagliata e ammutolisce di nuovo.
Ascolta tutto senza mai interrompermi. La vedo aprire la bocca, incurvare le sopracciglia e infine passarsi le dita tra i capelli, come fa sempre quando è nervosa o entusiasta per qualcosa. – Zelda – dice, in tono spaventosamente serio, tanto che per un attimo mi domando cosa posso aver mai fatto per indurla a rimproverarmi con quella voce così severa. Poi noto che i suoi occhi azzurri di brillano di gioia e mi rilasso.

Lei si getta su di me per abbracciarmi con calore e mi trapana un timpano esclamando: - Sei grande! L'hai fatto capitolare! Ora non ci rimane altro che assestargli il colpo finale, Eric non avrà scampo! -.

Il suo entusiasmo è contagioso, mi ritrovo a ridere contro la sua spalla. Però non mi è sfuggito il plurale nella sua frase, quindi chiedo spiegazioni.

Mel mi lancia uno sguardo tra l'ironico e l'offeso. – Non posso mica lasciarti da sola in questo frangente! Combineresti un disastro – spiega, scuotendo piano la testa. – Tu hai bisogno di un corso accelerato di romanticismo e io sono qui apposta -.

Inarco sarcasticamente un sopracciglio. – Ti faccio presente che in questo campo, Eric ed io ci facciamo concorrenza. Nessuno di noi due è un sentimentale, quindi non vedo di cosa ti preoccupi -.

Mel spalanca le braccia e alza lo sguardo verso il soffitto. – Cosa devo fare con questi due? – mugugna, ignorandomi del tutto, quasi stesse conversando con un individuo invisibile. – Lei lo bacia per farlo tacere, lui la bacia perché non vuole essere in debito ... ma da quale strano pianeta venite?! -, domanda alla fine, tornando a rivolgersi direttamente alla mia persona.

Ricambio il suo cipiglio seccato con un'alzata di spalle che trasuda indifferenza. - Credo sia per questo che mi sento attratta da lui – commento con convinzione. – Le due persone meno romantiche sulla faccia della Terra dovevano per forza essere destinate ad incontrarsi, no? -.

Mel rimane un attimo in silenzio, come stesse ponderando la risposta, poi scoppia a ridere. – Il ragionamento non fa una grinza, ma resta il fatto che non potete continuare in questo modo all'infinito -. Alza un dito per puntarmelo contro. – Basta con questi incontri ambigui, ma soprattutto con questi ... non riesco nemmeno a definirli baci! Ogni relazione ha il suo punto di svolta e il vostro avrà luogo stasera! -.

Ormai le sue idee non mi spaventano più, anzi, mi ritrovo ad annuire. Non mi starò Melanizzando, vero?
– Vuoi dire che lo faremo accadere stasera – la correggo e lei approva con un cenno del capo. – Tu farai il Cupido della situazione, io dovrò solo seguire i tuoi consigli ed Eric finirà nella nostra rete – continuo, dandole il cinque.

- Noto con piacere che cominci ad apprezzare il piano. Anche se, detto così, sembra più una tattica bellica che un programma di conquista – fa presente lei in tono lievemente contrariato.

- Programma di conquista? – chiede una voce sospesa tra sorpresa e divertimento.

Mel ed io ci giriamo di scatto verso Leslie, che assume un'espressione contrita davanti alle nostre facce sconvolte. – Mi spiace, non intendevo origliare. Vi stavo solo cercando per chiedervi se vi andava di aiutarmi a trovare un vestito per la festa di stasera ... – aggiunge, alzando le mani come per giustificarsi. – Ma se siete impegnate non fa nulla -.

Mi rendo improvvisamente conto di aver un po' trascurato Leslie negli ultimi giorni.
Una fitta di senso di colpa mi punge il cuore, facendomi sussultare: ho incentrato troppo i miei pensieri su Eric, finendo per dimenticarmi di tutto il resto, in particolare dei miei nuovi amici. Mi sento uno schifo. Ma spero di essere ancora in tempo per farmi perdonare.

- Ovvio che ti daremo una mano – assicuro, facendole un sorrisone e Mel annuisce con convinzione. – Dobbiamo proprio fare due chiacchiere: ti devo aggiornare sugli ultimi avvenimenti -. Iniziamo a percorrere il corridoio in direzione del Pozzo, perciò abbasso la voce per non attirare l'attenzione degli Intrepidi che incrociamo nel tunnel. – Vedi ... devi sapere che ... insomma ... -.

- Ha baciato Eric – taglia corto Mel, lapidaria come al solito.

Leslie sgrana gli occhi, esterrefatta. Sembra sul punto di aprire la bocca per dire qualcosa, ma poi ci ripensa e rimane semplicemente a fissarmi come se, per assimilare quell'informazione, le occorresse un lasso di tempo maggiore di quello previsto.

Se non fossimo nel pieno centro della residenza, ovvero il luogo meno indicato in cui parlare di affari personali che riguardano un certo Capofazione di nostra conoscenza - spalle larghe, occhi grigio piombo, ho reso l'idea? – potrei tranquillamente ridere dell'espressione dell'ex Pacifica.

– Ti ringrazio Melanie – bofonchio, infastidita, freddandola con il mio miglior sguardo omicida.

Lei non fa una piega, anzi sogghigna come un gatto che è appena riuscito a catturare il pesciolino che nuotava tranquillo nella boccia. - Quando vuoi – assicura, compiaciuta dello shock che quella semplice frase ha causato a Leslie.

Quest'ultima fa un profondo respiro e farfuglia qualcosa del tipo: - Ma tu ... voi ... cosa? -.

Senza aspettare che la poverina riesca a riprendersi per aggiungere quantomeno un verbo o un complemento alla precedente frase, Mel rincara la dose: – E oggi lui ha baciato lei! -.

Mi massaggio la fronte con le dita, esasperata all'ennesima potenza.
Andiamo, è proprio necessario esternare tutto questo entusiasmo? Ci manca solo che inizi a saltellare battendo le mani!
Cosa farà quando Eric ed io ... oh no, ci stavo davvero pensando?! Devo smetterla di farmi influenzare in questo modo!

Quando riporto l'attenzione sulle mie amiche – lasciando perdere quelle fantasie terribilmente piacevoli, ma decisamente fuori luogo - vedo chiaramente il punto di domanda sulla fronte di Leslie ingrandirsi fino a diventare un grosso e luminoso cartello di pericolo.

Meno tre, due, uno ...

- Raccontami tutto! – esclama, in un tono molto poco da lei – e molto più da Melanie.

Alzo gli occhi al cielo, esasperata.

Chissà perché, ma mi sembra di averla già sentita ...




Burn in my frozen heart like a dancing flameWhere stories live. Discover now