Closer

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Eric


Percepisco un movimento al mio fianco, qualcosa di solido mi colpisce il polpaccio.
Scatto a sedere sul letto, il corpo già in posizione d'attacco.

Mi occorrono alcuni secondi per mettere a fuoco la mia stanza, avvolta nella debole luce della lampada d'emergenza posta sopra la scrivania. Socchiudendo gli occhi, rivolgo l'attenzione al corpo che riposa dall'altra parte del materasso.

La tensione che animava i miei muscoli si spegne di colpo. Faccio un lungo sospiro, passandomi una mano sulla nuca.

Fatico a credere che Zelda sia davvero qui con me: arrivo perfino a pizzicarmi un braccio per provare a me stesso che non si tratta di un sogno. Se poi ripenso al modo in cui me l'ha chiesto ... Ci ho messo un pò a riprendermi dalla sorpresa e assicurarmi che non stesse scherzando.

Posso ... dormire con te stanotte?

No, avrei voluto rispondere. Non solo stanotte. Ogni notte. Per sempre.

La direzione presa dai miei pensieri non mi piace per nulla. Stanno assumendo una sfumatura schifosamente sdolcinata.
Mi compatisco da solo, da non crederci.

Per prevenire altri folli ragionamenti - di sicuro dovuti alla mancanza di sonno -, mi concentro su Zelda. La osservo dormire: è stesa su un fianco, rannicchiata su se stessa, il viso girato verso di me. Tiene le mani unite accanto alla testa, i capelli scuri le nascondono quasi totalmente la faccia.

Glieli scosto con cautela, ben attento a non svegliarla. Ha un'espressione tranquilla, le sopracciglia distese e respira in modo regolare. Mentre le accarezzo la fronte, scendendo con le dita lungo la guancia, mi torna in mente il suo acceso monologo risalente a poche ore fa.

La mia piccola pantera ha gli artigli affilati.

Scuoto la testa, serrando le labbra per frenare una risata. Spesso, troppo spesso, dimentico che è ancora un'iniziata.
Per quanto mi riguarda, è entrata a far parte della fazione da quando mi sono reso conto che è in grado di rimontare una pistola pezzo per pezzo in meno di cinque secondi. Una delle tante volte in cui è riuscita a spiazzarmi e lasciarmi senza parole.

Una ragazzina Erudita con la passione per le armi? Vogliamo scherzare?

Assolutamente inconcepibile, ma estremamente affascinante.

Lei è un'Intrepida tanto quanto lo sono io. L'ha dimostrato in più occasioni, non sono l'unico a pensarla così. Perfino Max la stima, e posso assicurare che è molto difficile andargli a genio. Ha incantato James, perfino Ted, nonché buona metà della fazione con le sue incredibili acrobazie.

Quando le ho detto che non la merito, parlavo sul serio. Cosa ci fa una ragazza fuori dal comune come lei assieme ad uno come me?
Io, che non sono neanche capace di farle capire fino a che punto abbia perso la testa per lei. La amo più di quanto ami me stesso - e questo la dice lunga, visto che sono un narcisista all'ennesima potenza -, eppure non riesco a lasciarmi sfuggire due, semplici, banali parole.

Se un mese fa qualcuno mi avesse detto che mi sarei innamorato di un'iniziata in meno di due settimane, gli avrei fatto lo scalpo. Come minimo.

Sbuffo, arricciando le labbra in una smorfia.
Zelda ed io siamo davvero agli antipodi. Lei è la regina indiscussa dei discorsi: non si è scomposta più di tanto nemmeno quando ha proclamato la propria verginità, mentre io fatico anche solo a farle un complimento. Non so mai che parole usare, ho sempre il timore di offenderla o, peggio, di fare la figura dell'idiota. Cosa che capita anche troppo spesso quando sono in sua compagnia.

Burn in my frozen heart like a dancing flameWhere stories live. Discover now