Let it go (part 2)

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Eric





Passo la lingua sopra uno dei miei piercing, trattenendo a stento l'improvvisa e totalmente assurda voglia di mettermi a fischiettare. Volto appena la testa, per lanciare un ultimo sguardo alla porta della stanza delle simulazioni, prima di svoltare l'angolo per avviarmi verso lo studio di Max.
Percorro il corridoio con le mani affondate nelle tasche dei pantaloni, a passo marziale, veloce anche per i miei standard: se rallentassi anche solo di mezzo secondo sarei ancora più tentato di tornare indietro per riappropriarmi delle morbide labbra di Zelda.

Come diavolo ho fatto a non baciarla prima?

Devo proprio porgere le congratulazioni al mio estremo autocontrollo che mi ha permesso di resistere per tutto questo tempo all'irresistibile tentazione di sfiorare quella pelle così soffice. E profumata. Oh sì, Zelda ha davvero un buon profumo. Sa di ... beh, che diavolo ne so io di profumi?! Però è un aroma caldo e avvolgente, che mi fa sentire come se fossi finalmente giunto alla meta dopo un lungo e tortuoso cammino.

La cosa che più mi ha sconvolto è che Zelda ha risposto al mio bacio: avverto ancora il tocco delicato e quasi titubante delle sue labbra sulle mie.
Certo, è ovvio che ci sperassi, ma sono rimasto comunque spiazzato. Forse è per questo che sto pensando come una sciocca mocciosetta isterica...

Sbuffo sonoramente: devo riprendermi in fretta, altrimenti dovrò sorbirmi le frecciatine degli altri Capifazione. Sono tutti così invadenti, Max e James in special modo. Da quando mi hanno offerto questo lavoro, hanno cercato in tutti i modi di scucirmi informazioni: sui miei gusti in fatto di donne, sulle mie nuove conquiste. Hanno perfino tentato di combinarmi degli appuntamenti, dannazione.

Storco la bocca, disgustato al solo pensiero delle loro sottili macchinazioni per trovarmi una ragazza. Come se fossi un tipo da fidanzate, puah!

Quando pochi giorni fa Josie si è presentata al nostro tavolo in mensa per salutarmi – e fare la gatta morta come d'abitudine –, James ha cominciato a tempestarmi di domande su di lei e sulla nostra presunta relazione clandestina.
Una volta strappatami la conclusione che non esisteva nessuna storia – men che meno un 'noi' che accomunasse Josie con il sottoscritto - sfottermi e sghignazzare ogni volta che la incrociamo nei corridoi pare essere diventata l'attività preferita del mio caro collega.

Non oso immaginare cosa succederebbe se questa mia attrazione per Zelda divenisse di dominio pubblico. Le relazioni tra istruttori e iniziati non sono mai state proibite ufficialmente, soltanto altamente sconsigliate, anche se so bene cosa ci aspetterebbe se ci scoprissero...

Un momento. Sto davvero pensando di instaurare una relazione seria con Zelda?

Scusa tanto, Eric, ma a cos'altro aspiravi? È ovvio che non puoi proporre a quella trasfazione lo stesso rapporto che avevi stabilito con Josie...

E nemmeno voglio farlo.
Allontano la voce della mia coscienza con un gesto seccato della mano, come se stessi scacciando una mosca fastidiosa.

Zelda non è come Josie, lo so perfettamente.
E so anche che, dopo averla baciata, non ho più scuse, né vie di scampo.
Devo dirglielo. Devo dirle tutto.

Se facessi finta di nulla e continuassi a trattarla come se fosse solo una delle tante iniziate, non me lo perdonerebbe mai.
Sono certo che pretenderà delle spiegazioni per il mio comportamento e non posso – non voglio – mentirle, né omettere la verità. Non credo mi sarà concessa una seconda occasione: sono già stato fortunato ad averla incontrata.

Doppiamente fortunato, se mettiamo in conto che lei, in così poco tempo, si è affezionata a me a tal punto da difendermi e prendersi cura di me come se fossi veramente il suo ragazzo. Come se fossi veramente suo.

Stringo la mascella. Non so cosa ho fatto nella mia miserabile vita per meritare un simile miracolo, ma di sicuro non ho intenzione di arrendermi proprio adesso.
Anche se sono del tutto incapace di esprimere le mie emozioni a parole, farò in modo che Zelda capisca cosa provo per lei.

Lei è stata la sola persona che mi ha dato speranza, che mi ha aiutato senza pretendere nulla in cambio.
Come il primo raggio di sole che disperde le nuvole dopo una violenta tempesta, Zelda è l'unica luce in grado di trapassare la cortina di tenebre che avvolge il mio cuore.

Lei è la mia stella, il mio sole.
Mia, come io sono suo.




Burn in my frozen heart like a dancing flameWhere stories live. Discover now