Flying without wings

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Zelda


- Avanti il prossimo! -.

La voce allegra di Lauren mi fa scattare sull'attenti. L'Intrepida esce canticchiando dalla stanza che noi iniziati abbiamo affettuosamente ribattezzato 'Antro degli Orrori', e mi saluta con un sorriso affabile. Scribacchio il mio nome sul foglio che mi porge, ovvero la lista delle vittime già immolate all'altare dello scenario della paura.

Xavier, che mi passa a fianco dopo aver terminato il test, alza una mano per invitarmi a battere il cinque. Schiaffo debolmente il palmo contro il suo e lui tenta un sorriso di incoraggiamento, che però non arriva agli occhi. Non so che tipo di paura abbia dovuto affrontare - Lauren le alterna in modo tale da farcene provare una nuova ogni volta -, ma la sua espressione mi rivela che non è stata per niente una passeggiata.

- Ci vediamo dopo la tortura - bofonchio, prima di seguire Lauren nell'Antro.

L'istruttrice degli interni mi rivolge a malapena la parola: sta prendendo freneticamente appunti su un blocco a spirale e si ferma quel tanto che basta per afferrare una siringa da un ripiano accanto alla porta. Ormai so come funziona il procedimento, quindi mi avvio da sola verso il centro della sala e mi piazzo dentro il riquadro disegnato con il gesso, attendendo pazientemente che Lauren mi inietti il siero.

La luce fredda e bluastra delle lampade al neon che delimitano il perimetro della stanza rende l'ampio ambiente ostile e quasi alieno. Alcuni graffiti ornano il muro alla mia destra, mentre nell'angolo in fondo è visibile la postazione di controllo, leggermente rialzata e delimitata da spesse pareti di vetro.

Quattro è seduto là dentro: il suo sguardo schizza da uno schermo all'altro, le sue dita volano sulla tastiera. Ha la fronte aggrottata, come se le immagini che sta fissando fossero confuse o difficili da decifrare; ad un certo punto apre bocca, quasi certamente per richiamare l'attenzione dell'altra persona presente nella cabina. Mi accorgo che si tratta di James solo quando si abbassa verso i monitor e la luce gli illumina il viso. Anche lui inarca le sopracciglia e stringe le labbra.

Mi chiedo cosa stiano guardando. Le simulazioni precedenti? Che abbiano riscontrato qualcosa di anomalo, una traccia che conduce ai presunti Divergenti?

Mi mordo l'interno della guancia, maledicendo Damien. Mio fratello era in buona fede quando mi ha affidato l'incarico di spiare i miei compagni per individuare possibili comportamenti sospetti, ma mi ha dato troppo pochi indizi, poco materiale su cui lavorare.
Come faccio a capire chi di loro è diverso, se non ho accesso né ai risultati delle simulazioni, né a qualsiasi altro file presente nei loro fascicoli? Poteva almeno insegnarmi ad entrare nel software degli Intrepidi, o fornirmi username e password di uno dei Capifazione.
È lui la mente dell'operazione Salviamo-i-poveri-divergenti-dalle-grinfie-di-Jeanine, mentre io sono solo un'inutile pedina che se ne sta immobile sulla scacchiera, in attesa della mossa dell'avversario. Non è una bella sensazione. E' spiacevole quasi quanto avvertire un ago di cinque centimetri piantato nel collo.

Ago che Lauren estrae molto più delicatamente di quanto non abbia mai fatto Eric, devo dargliene atto. Il tocco dell'Intrepida mi ricorda le carezze di mia madre. Quando stavo male, un suo abbraccio era meglio di qualsiasi medicina. Chiudo gli occhi, focalizzando il suo volto sottile, reso ancora più scarno dalla malattia, e le iridi verde giada, dello stesso colore di quelle di Damien. Rivedo il suo sguardo fiero e combattivo, specchio del carattere forte che l'ha accompagnata fino alla morte.

Mai arrendersi. Ricorda, mia piccola Zelda, ciò che non uccide fortifica.

Sto ancora pensando al motto di mia madre quando qualcosa di ruvido mi sfiora un braccio. E di certo non in modo gentile.

Burn in my frozen heart like a dancing flameWhere stories live. Discover now