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Quando arrivo a scuola, parcheggio la mia bici sul posto apposito e mi dirigo verso l'entrata.

Madison non può più venire a portarmi e sinceramente non mi va di girare in auto d'estate. La mia amica è partita per andare tre settimane dai parenti in North Carolina e quindi rimarrò da sola, si fa per dire, dal momento che ho la fantastica compagnia dei miei libri.

«Le ragazze incinte non dovrebbero andare in bicicletta» mi dice una voce.
Mi giro per guardare la faccia di bronzo del fratello di Alfie.
«Che ne sai tu di cosa possono o non possono fare le ragazze incinte?»
«Non lo so infatti, tiro a indovinare»
«Buono a sapersi» gli rispondo mentre mi dirigo verso l'entrata
«Non è educato non salutare» mi urla mentre ormai sono giunta alla porta.
Senza girarmi alzo la mano e gli faccio il dito medio.

Quando entro in biblioteca, Alfie è già seduto su un tavolo.
«Buongiorno» mi saluta Alfie
«Ho appena incontrato tuo fratello, come potrebbe essere un buongiorno?»
Alfie ride alla mia battuta e dopo poco iniziamo.

«Non capisco perché dovresti fare delle lezioni aggiuntive» esordisco una volta finito «Non ne hai alcun bisogno»
«I miei genitori hanno chiesto al preside di farmele fare» mi spiega
«Capisco» sospiro amareggiata. Non che mi dispiaccia fare matematica e fisica con lui, anzi, mi piace un sacco, ma lui non ha alcun problema con queste materie
Io e Alfie usciamo silenziosamente dalla scuola.
«Ci vediamo la settimana prossima» mi congeda il ragazzo
«In realtà volevo invitarla alla nostra festa, questa sera» ci interrompe il solito fratello.
Sbuffo.
«Da quando facciamo una festa?» domanda Alfie
«Da quando l'ho deciso io»
Alfie alza gli occhi al cielo.
«Sarà una festa in piscina, quindi porta il costume o... se vuoi no» mi dice facendomi l'occhiolino
«Mi dispiace, non posso» rifiuto chiara
«Troppo impegnata a studiare?» mi stuzzica

È proprio saccente.

«In realtà ho un'altra festa»
Ed è vero. O meglio, è vero che ho un altro impegno: devo andare ad una cena di famiglia.

«Scommetto che-»
«Finiscila Matthew» lo interrompe duramente Alfie.
Il ragazzo guarda stupito suo fratello più piccolo.
«Ci si vede» esordisco infine andando verso la mia bicicletta.

«Haley!» mi chiama Alfie poco prima di partire con la bici.
Mi giro e guardo il ragazzo sorridendo.
«Mi dispaice per-» cerca di scusarsi
«Non ti preoccupare» lo rassicuro
«Senti, non importa se non vuoi venire alla festa, cioè, ci saranno un sacco di persone stupide e credo di andarmene di casa»
Rido alle sue parole:«Alfie, ho veramente un altro impegno»
«Oh... scusami» mi dice mortificato.
Sorrido e lo saluto.

I giorni passano velocemente e la voce di Matthew, perché è così che si chiama il fratello di Alfie, mi accoglie non appena varco la soglia del parcheggio della scuola.
«Come è andata la tua festa allora?» mi domanda con il suo solito modo saccente
«Meglio di quanto credessi» rispondo mentre sistemo la bici.

Ed è vero. È stata una cena di famiglia molto divertente. C'erano anche i miei zii e i miei cugini che non vedevo da molto tempo. Abbiamo cenato tutti quanti a casa mia e poi siamo finiti a giocare a carte e a Twister per tutta la sera.

«Ti ho aspettato per tutta la sera sperando che venissi»
Lo guardo seria:«Mi dispiace, hai perso tempo»
«Poi però mi sono consolato con una ragazza. Credo si chiamasse Bethany... o forse era Rebecca...»
Lo guardo confusa.
«Che c'è?» mi domanda
«Niente» ammetto sicura di me.

Mica gliel'ho chiesto cosa ha fatto alla festa. Sul serio, perché me l'ha detto?

«Aspetta, Haley!» mi chiama mentre io mi allontano.
Mi giro e guardo i suoi occhi chiari:«Come sai il mio nome?»
«Io so tutto!» si difende lui.
Sospiro. Forse Alfie ha parlato di me con lui: spero di no. 
«Pensavo...»
«Signorina Cooper!» risuona la voce del preside alle mie spalle.
Sbuffo sonoramente mentre il viso di Matthew si fa stupito dalla mia reazione.
«È ora che lei vada dal signor Harris»
Guardo l'ora sullo schermo del cellulare e mi giro nella direzione dell'uomo:«In realtà, preside Day, sono in anticipo di due minuti» gli dico dura.
Il preside mi guarda, ormai abituato al mio comportamento, e annuncia:«Allora non fare tardi»
Subito dopo scompare dentro l'edificio.

Mi giro nuovamente verso Matthew.
«Che dovevi dirmi?» gli chiedo cercando di rivolgere a lui un tono più pacato rispetto a quello che ho rivolto alla testa dura del preside
«Pensavo portassi rispetto al preside, essendo una secchiona»

Mi irrita abbastanza il termine che ha usato, ma vedo dalla sua faccia che non lo ha fatto apposta.
Non sono stupita che pensi questo di me.
Che poi, cosa mi interessa di cosa pensa lui?

«Porto rispetto solo a chi lo merita» rispondo altrettanto dura
«Dal tuo tono deduco che io non sono uno di loro»
Sorrido e mi allontano dirigendomi verso l'entrata.
«Non è educato non salutare»

Me lo ha detto anche l'altra volta, vero?

Mi giro e gli sorrido nuovamente:«Salutami Bethany»
Continuo con il mio percorso e poco prima di aprire la porta, lo guardo un'altra volta:«O Rebecca»

La lezione procede alla grande, come tutte la altre, dal momento che Alfie capisce tutto.
Alla conclusione di essa, io e il ragazzo usciamo dalla struttura e veniamo travolti dal freddo che le tempeste estive comportano.

«Tu sei in bici?» mi domanda Alfie
«Sì, ma aspetterò che cessi o mi farò venire a prendere da qualcuno»
«Ti portiamo a casa noi» esordisce Matthew
«Non c'è alcun bisogno»
«Ho già messo la tua bici nella nostra macchina, non credo che tu possa decidere»
«Bella mossa» commenta Alfie stupito dal fratello.

Così salgo sulla vettura Harris e mi improvviso navigatore verso casa mia.
Per fortuna, quando arriviamo davanti al vialetto di casa mia, ha smesso di piovere.
Sia Matthew che Alfie escono per aiutarmi a scaricare la bicicletta, beh, diciamo che non mi aiutano, fanno tutto loro e basta.
«Grazie per il passaggio» esordisco poi
«Non ti preoccupare, Haley. Mi sopporti, per te questo ed altro» ammette Alfie
«Hai una bella casa» commenta Matthew mentre guarda attentamente la mia abitazione
«Grazie» rispondo mentre prendo il controllo dell'equilibrio della mia bicicletta
«Chissà quanti ragazzi hai invitato a casa tua» mi guarda con sfida
Sorrido:«Più di quanti te ne immagini»
Matthew sorride compiaciuto.

Che problemi ha? E soprattutto, cosa gli interessa a lui di chi è venuto a casa mia?

«Un giorno invierai anche me» afferma infine.
Sto per rispondergli quando Alfie mi precede:«Andiamo a casa, Matthew»
«Intendi a casa sua?» domanda il fratello saccente riferendosi a me
«Muoviti» taglia corto Alfie entrando in auto.
«Attenderò un tuo invito» mi confida
Sorrido:«Aspetta e spera»
«La speranza è l'ultima a morire» mi dice prima di entrare in auto.
Mentre la vettura si allontana, vedo il viso di Alfie, dal posto del passeggero, che cerca di scusarsi del comportamento del fratello, ma ormai, ci ho fatto l'abitudine a quelli come lui, anche se lui è un po' diverso. C'è qualcosa di strano in lui: è interessato a me ma mi stuzzica di continuo. 

Io mi chiedo: o ti interesso in modo pacifico o c'è una guerra ogni volta che ci vediamo. 

Ma quasi quasi, una guerra sono forse pronta a combatterla. 

DUST || [COMPLETA]Where stories live. Discover now