40

303 11 0
                                    

Non appena vedo l'auto di Matthew, saluto velocemente i miei amici e mi dirigo verso la mia meta.
«Finalmente» commenta il ragazzo una volta che sono definitivamente entrata
«Ciao anche a te, Matthew» rispondo contenta
Lui si sporge verso di me per baciarmi, io sorrido e, prendendogli con la mano il viso, glielo sposto e gli bacio la guancia.
Lui mi guarda serio e io sorrido innocentemente:«Non ti bacerò davanti tuo fratello e la mia migliore amica» lo informo indicando i due ragazzi che ci stanno studiando dal limite del parcheggio.
Matthew sospira ridendo e saluta i due con la mano.

Quando fa partire la vettura, appoggia la sua mano sopra la mia coscia. Non mi abituerò mai a questa cosa.
«Cosa devi studiare?» mi domanda il ragazzo
«Letteratura» ammetto felice. È il suo forte.
«Davvero?» esclama stupito
«Sì» lo rassicuro
«Non vedo l'ora di studiare con te» mi confida
«Non sei obbligato a farlo»
«Lo so, ma lo voglio fare»
Sorrido.
«Come è andata oggi a scuola?» domando interessata.
Lui mi sorride e inizia il suo racconto. Ascolto attentamente ogni sua singola parola e dopo ben poco siamo davanti casa mia.

«Mamma siamo a casa» urlo entrando nell'abitazione.
La donna ci raggiunge all'istante: la avevo già avvisata tramite un messaggio.
«Ciao Matthew» lo accoglie con un sorriso smagliante
«Ciao Jane» ricambia il saluto il ragazzo.
«Avete fame?» ci domanda la donna.
Io non rispondo, mentre Matthew smentisce gentilmente.
«Andiamo di sopra a studiare» la avviso.
La donna annuisce e sparisce verso il salotto.

Mi faccio strada e accolgo il ragazzo in camera mia.
«Non è la prima volta che entri qui» commento facendo riferimento a quando mi sono ritrovata in camera un bigliettino con il suo numero di telefono scritto sopra. Ora quel bigliettino è il mio segnalibro.
«Entrarci con il tuo permesso fa tutto un altro effetto» commenta mentre studia attentamente la stanza.

Di certo non è grande come la sua, ma a me piace così. Entrando, sulla sinistra c'è la scrivania e poi c'è la cabina armadio. La parete frontale non ha nulla di particolare. Su quella di destra c'è appoggiato il mio letto e nella parte opposta una piccola libreria, con molti, molti libri messi a terra che formano delle pile. A me piacciono così. C'è comunque uno spazio abbastanza grande tra i piedi del letto e il muro opposto.

Io prendo dalla scrivania il libro di letteratura e mi siedo a terra ai piedi del letto. È una posizione che mi piace molto, anche perché il mio sedere viene accolto da un tappeto color crema molto morbido.

Matthew si posiziona davanti a me, rimanendo in piedi, e allunga il braccio, attendendo che io gli porga il libro.
Dopo avergli detto la pagina e aver aspettato che scoprisse l'autore che devo studiare, lui mi guarda e sorride:«Potevi dirmelo che dovevi studiare Jane Austen!» esclama «sarà una passeggiata»
Io sorrido e penso che lui si siedi accanto a me, ma questo non accade.
Matthew rimane in piedi e legge il libro.
«Matthew?» lo chiamo dopo alcuni minuti. Lui mi fa segno con la mano di aspettare.

Dopo, deduco, aver terminato di leggere la breve biografia mi guarda e sospira:«Questo libro è scritto proprio male» ammette riferendosi al mio manuale di letteratura inglese.
Matthew, tossendo, si schiarisce la voce:«Ti racconterò la vita della nostra tanto amata Jane Austen»
Sorrido alle sue parole.

«La famosa Jane Austen» incomincia spiegando come se fosse un vero professore «nacque il 16 dicembre del 1775 a Steventon, un piccolo villaggio sperduto nel sud dell'Inghilterra. Suo padre si chiamava George, mentre sua madre Cassandra. Quei due si amavano così tanto che hanno messo al mondo ben otto figli! La preferita di Jane era Cassandra, la sua unica sorella. Gli altri sei erano ragazzi. Casa mia è un casino con tre, figurarsi con sei!»
Sorrido divertita alle sue parole.
«Alla fine le due sorelle non si sposeranno mai e vivranno sempre come zitelle, solo che una delle due diventerà una delle pioniere donne della letteratura inglese. Non aveva alcun bisogno di un uomo»
Guardo affascinata il ragazzo mentre spiega l'argomento che, nonostante lo conoscessi già, prende tutt'altra forma raccontato da lui:«Le due sorelle, dopo essere cresciute felicemente, andarono ad Oxford, poi a Southampton e infine in una scuola pregiata di Reading. Poi tornarono a casa da quei sei fratelli che, secondo me, meno vedevano, meglio stavano»
Sospiro sorridendo.
«Ebbe poi una piccola tresca con un certo Thomas Lequalcosa, ma poi la famiglia di lui non riteneva Jane degna per il loro figlio diletto e mandarono il ragazzo via, da qualche parte. Non oso nemmeno immaginare i rimpianti di quella famiglia»
Ridacchio mentre lui mi guarda e sorride sincero.
«Per dimenticare il ragazzo ricco, Jane inizia a scrivere delle bozze di quelli che diventeranno Orgoglio e pregiudizio e Ragione e sentimento. Insomma, Jane scriveva bene con il cuore spezzato»
«Poi, nel corso di trent'anni, pubblica senza esito dei libri, tra cui Orgoglio e pregiudizio, per poi rivisionarli: diventeranno dei libri straordinari. Orgolio e pregiudizio in primis, Emma, Ragione e sentimento, L'Abbazia di Northanger, Persuasione, Mansfield Park. C'è anche da dire che Henry, il suo fratello più stronzo, ha venduto i diritti dei suoi scritti per una miseria e Jane ce ne ha messo prima di riaverli con il suo nome! La nostra Jane era molto legata alla famiglia, tanto che, non solo non si è mai sposata, ma non si è nemmeno mai allontana troppo da loro, fino a quando, nel giorno afoso del 18 luglio del 1817, muore, lasciando la sorella Cassandra a fare la zitella da sola»
Sorrido fiera.
«Pensa» mi surrussa lui sedendosi accanto a me e avvicinandosi «che si pensa che lei abbia scritto Orgoglio e pregiudizio appositamente per due ragazzi che le piacevano molto»
Ascolto attentamente il suo racconto.
«Lei era davvero una bella ragazza, mentre lui era un po' un casino. Si dice che, mentre i due si vedevano, lei era talmente emozionata da quel che c'era tra di loro che ha proprio voluto scriverci un romanzo. Lei aiutava lui in modo fondamentale: lo amava per quel che era e a lui non era mai successo. Lui era totalmente preso dal vortice di vento che quella ragazza aveva portato nella sua vita»
Guardo il ragazzo: ho la netta sensazione che non sia un aneddoto.
«Jane regalò loro il suo romanzo e loro ne furono così tanto felici, che ogni pomeriggio, quando nessuno li vedeva, leggevano insieme pagine e pagine e così per anni e anni»
«Sei bravo a raccontare storie» sussurro vicino alle sue labbra
«Mi piace raccontare la nostra storia» ammette con voce rauca.
Sorrido alle sue parole.
«Non dovrei baciarti» lo avviso «mio padre ha stipulato delle regole»
«Ma?» mi domanda lui mentre si avvicina sempre di più a me
«Ma?» chiedo non capendo
«Ci deve essere un ma, per forza» si spiega lui.
Sorrido e lo bacio. Il bacio, oltre a essere bellissimo, è dolce, tranquillo.

Non appena io mi stacco dalle sue labbra, lui si alza all'istante e prende di nuovo il mio libro in mano.

Dopodiché inizia a recitare qualche battuta di qualche spezzone di romanzo che è stampato sul mio libro.
Mentre è cimentato nel suo lavoro e mentre io sto schiattando dalle risate, salutando con la mano, dice tranquillo:«Ciao Dave»
Io mi giro all'istante verso la porta di camera mia che è rimasta, ovviamente, ben aperta.
«Ciao Matthew» ricambia tranquillo l'uomo «che state facendo?»
«Studiando» rispondo sicura.
L'uomo annuisce e scompare dietro il corridoio.
Matthew continua per un po' la sua interpretazione mentre io sto morendo dal ridere.
Non credo di aver mai riso così tanto in vita mia.

DUST || [COMPLETA]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن