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«Vedrai che andrà bene. Abbiamo studiato insieme e tu hai una buona testa. Buona fortuna, Alcie» cerco di rassicurare il ragazzo un istante prima che il preside lo venga a chiamare.

Alfie così scompare dietro la porta dell'aula dove si terranno gli esami di matematica e fisica.
Non avendo la minima intenzione di andarmene, decido di sedermi su una sedia davanti all'entrata e attendo leggendo un libro.

Una voce mi interrompe e, dato il soggetto, sbuffo sonoramente:«Buongiorno, signorina Cooper»
Alzo lo sguardo:«Preside Day»fingo un sorriso
«Spero che il signor Harris passi l'esame» opina
«Lo spero anche io» fingo un sospiro ansioso
«Come può capire, se l'esito non sarà positivo, i crediti non saranno aggiunti al suo Curriculum»
Sbarro gli occhi:«Scusi, come?»
Spero di aver capito male.
«Cerchi di capire la mia posizione» cerca miseramente di difendersi
«Non ho bisogno di questi crediti per essere ammessa al college» rispondo dura
«Più crediti si ha, meglio è. Quindi spero che tutto vada bene perché sarò molto felice se lei verrà ammessa da un college della Ivy League»

La Ivy League è il gruppo di college più prestigiosi degli Stati Uniti. Non ho ancora le idee ben chiare riguardo a qualche college scegliere, d'altronde mi mancano ancora due anni di liceo. Ma ho considerato "l'opzione Ivy League" e se qualcosa dovesse andare storto per colpa di un deficiente del genere, sono certa di fare danni.

«Sono d'accordo con lei, preside, ma devo anche farle notare che questo suo ragionamento non segue nessun filo logico» chiarisco molto, forse fin troppo, dura
«Che vuole dire, signorina?» mi domanda indispettito l'uomo.

Sento una figura sedersi sulla sedia accanto a me e sento il suo sguardo bruciare sul mio viso.
So già di chi si tratta.

«Voglio dire che non ha alcun senso dal momento che, indipendente dal fatto che Alfie passi o no l'esame, io ho trascorso quasi l'intera estate ad aiutarlo e a venire mal volentieri in questa scuola, dunque ritengo molto scorretto che queste ore non vengano considerate»
Lo sguardo duro del preside non cambia:«Mi dispiace, queste sono le regole»
Non rispondo.
«Arrivederci, signorina Cooper» lo saluto con un falso accenno di sorriso.

Dopo che la figura dell'uomo svolta l'angolo, ricomincio a leggere.
L'altra opzione sarebbe stato rincorrerlo e insultarlo, quindi meglio se mi calmo leggendo questa opera d'arte.

«Hai intenzione di parlarmi o di continuare a leggere?» si lamenta Matthew dopo aver visto che ho letto un intero capitolo da quando il preside se ne è andato.
Alzo gli occhi e li faccio incontrare con i suoi:«Continuo a leggere»
«Mi sto annoiando, fammi compagnia» si lamenta
«Perché sei qui allora?» dico tagliente
«Perché devo aspettare mio fratello» risponde sicuro
«Puoi andare a farti un giro» gli consiglio
«Non ce la farei, ho troppa ansia»
Mi stupisco delle sue parole:«Hai paura che non ce la faccia?»
Lui ride:«Mio fratello è troppo intelligente per non farcela»
Mi stupisco nuovamente. Da quando Matthew ha un cuore?
Decido di non rispondere, anche perché non saprei cosa dire.

Così proseguo la mia lettura, ma Matthew prontamente mi interrompe:«Che libro è?»
Non poteva fare domanda migliore: inizio a parlare del libro, dell'autore e del fatto che nonostante io l'abbia letto innumerevoli volte, mi stupisce sempre di più. Ma d'altronde, non posso aspettarmi diversamente: Charlotte Brontë stupisce sempre.
Matthew mi guarda abbastanza attento: sembra quasi affascinato. Il che mi stupisce e non poco.

Ho quasi finito il mio racconto, quando la porta si apre improvvisamente.
Alfie esce e viene nella nostra direzione con passo molto svelto.
«Non vi siete ancora uccisi?» ci domanda
«Sono domande da fare?» mi anticipa Matthew «Lei mi ama» ammette con fare convinto
Lo guardo male per un secondo e poi mi concentro sul mio amico:«Come è andata?»
Alfie sorride:«Lo sai già come è andata»
Sorrido anche io:«Il massimo?»
«Il massimo» risponde lui sicuro.

Durante le ultime lezioni che ho avuto con Alfie, ho scommesso che lui avrebbe raggiunto il punteggio massimo all'esame. È un ragazzo davvero molto intelligente.

«Andiamo a bere qualcosa?» mi propone Alfie
«Certo» accetto
«Vieni anche tu?» domanda quasi timidamente al fratello
«Haley ha appena parlato per quasi mezz'ora di un libro. Ho davvero bisogno di bere qualcosa»
Le sue parole scaturiscono una lieve risata al fratello minore.
Io lo guardo seria:«La prossima volta puoi benissimo farti i cavoli tuoi» dico secca.
Matthew mi guarda e sorride compiaciuto.

Il secondo viaggio nella vettura Harris è breve. Mentre Matthew è concentrato a guidare, Alfie, che è seduto accanto a lui, mi descrive per filo e per segno l'esame, commetando ironico la sua facilità.

Vedo il profilo di un cafè quando la macchina si ferma e viene parcheggiata. La struttura sembra divisa in più piani, probabilmente due, perché quelli superiori presumo siano residenze.
La facciata è molto umile. Ci sono due grandi vetrate per ciascuno dei due piani e una scritta bordeaux che dice L'angolo tranquillo. La domanda che mi sorge spontanea è che non è situato all'incrocio di due strade o comunque in un posto che da l'idea di un angolo. Non sono mai stata in questo posto.

Io e Alfie seguiamo Matthew che entra sicuro nella struttura. Guardo per un momento il mio amico, perché dopo tutte le lezioni e le conversazioni sui libri e sulle serie tv lo considero tale, che ha il viso visibilmente stupito.
Entriamo silenziosamente dentro il locale.

L'ambiente non è molto grande, ma è confortevole. Sulla destra c'è un grande bancone con tre ragazzi del personale, al centro della sala c'è una grande scalinata di legno scuro che porta la piano superiore e tutt'intorno tavolini dello stesso colore e materiale. È un posto molto originale e affascinante.
La voce di Matthew mi risveglia dalla mia perlustrazione del locale:«Haley, cosa prendi?»
Ci penso per un istante senza giungere a nessuna conclusione:«Ehm... Per me è uguale. Scegli tu»

Non ho dei gusti particolari, quindi credo che Matthew farà la scelta giusta. Sono troppo impegnata a studiare la bellissima struttura per scegliere accuratamente una bevanda.

Se il piano terra era bello, quando saliamo al primo piano credo di star sognando. La grandezza è maggiore rispetto a quello inferiore, al posto del bancone c'è una libreria a muro enorme. Un terzo della stanza, quello vicino alla libreria, è occupato da tavolini bassi da caffè con due o quattro poltrone, un altro terzo è composto da tre tavoloni come quelli per le conferenze d'ufficio e l'ultimo terzo è composto dai bagni.

Seguo di due fratelli, anche se in realtà è Matthew che guida Alfie. Il fratello maggiore prende posto all'angolo della stanza: dove la libreria finisce contro il muro perpendicolare e dove il tavolino è al centro di quattro poltrone. Le poltrone sono marrone scuro e ricordano il colore della libreria e della mobilia del piano terra.

Alfie si siede sulla poltrona accanto a me, stupito ancora dai gesti del fratello, per un motivo che io non so ancora, mentre Matthew è seduto di fronte a me.

Avrei pensato che la situazione con i due Harris fosse molto più imbarazzante, dati i precedenti, ma si stanno dimostrando di buona compagnia, almeno uno dei due. Riguardo Matthew devo ancora capire bene che persona è.

DUST || [COMPLETA]Where stories live. Discover now