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Io, Madison e Alfie finiamo finalmente i giri che il professor Grey ci ha comandato.
L'uomo ci prepara, come ogni volta, gli asciugamani e le bottigliette d'acqua, mentre noi lo raggiungiamo.

«Bravi ragazzi» si complimenta l'uomo mentre noi ci sediamo sull'erba «state migliorando le vostre prestazioni. La prossima volta faremo degli esercizi per migliorare la vostra velocità»
Noi annuiamo.
«L'argomento di oggi non sarà un argomento» incomincia il professor Grey. L'ultima volta ci ha parlato dell'importanza della politica.
«Nel senso che mi piacerebbe fare un dibattito con voi» si spiega l'uomo «Mi sono reso conto che troppo spesso noi adulti non ascoltiamo l'opinione dei ragazzi della vostra età e credo che sia una cosa assolutamente ingiusta e sbagliata»
Io sorrido alle sue parole.
«Quindi, ragazzi miei, ditemi cosa vi turba, cosa non vi piace, in generale. Solo una cosa, la prima che vi viene in mente» l'uomo si appoggia con le braccia al terreno e attende le nostre lamentele
«Molti adulti sono meno maturi di noi» esordisco «Parlando dell'ambiente scolastico, troppi prefessori e non» cerco di fare un riferimento al preside Day non troppo esplicito «usufruiscono troppo del loro potere» continuo «senza rendersi conto che noi studenti non abbiamo nulla da invidiare loro»
Il professor Grey sorride:«Sai, Haley, molte persone non meritano di avere un determinato potere e, sbagliando, ne aprofittano. Non si rendono conto che trattando male gli studenti, la loro dignità cade ogni volta di un centimetro e non si rendono conto nemmeno di non averla più, una dignità»
Sorrido:«Sono cresciuta con la mentalità di dover portare rispetto alle persone più grandi di me» rispondo sincera «ma come posso portare rispetto ad una persona che non dimostra di essere più saggia di me e cui l'unico suo scopo è quello di dimostrarmi che ha lui il potere assoluto?»
Lui continua a sorridere:«La cosa sbagliata di quella frase è che non dice che ogni persona ha la stessa dignità e che sta alla persona stessa decidere se non averla o se alzarla. Il rispetto va portato a tutti, piccoli o grandi, senza distinzioni»
Annuisco:«Sono totalmente d'accordo con lei, signor Grey»
Lui mi sorride, per poi rivolgersi ai due ragazzi al mio fianco.
Abbiamo consciamente parlato del preside senza mai nominarlo.
«A me non piace questa scuola» esordisce Madison «Ha degli interessi molto superficiali»
Il professore le fa segno di continuare.
«L'anno scorso ho domandato cortesemente di poter fare un giornale della scuola» continua la mia amica «E mi è stato risposto che sarebbe stato possibile solo se si fosse parlato esclusivamente della squadra di basket e delle cheerleader»
L'uomo davanti a noi ride.
«Immagino tu abbia rifiutato» sospira il professore
«Esattamente» risponde sicura Madison «Le sembra giusto? Al nostro preside interessano solo quei due sport, se fare la cheerlesader si può definire uno sport. In realtà, non so nemmeno come lei sia riuscito ad aggiungere la corsa»
«Come puoi notare, cara Madison, i partecipanti al mio corso sono solo tre» puntualizza l'uomo
«Sì, è vero» annuisce la mia amica
«Quindi gli interessi degli studenti non sono molto diversi da quelli del preside» continua lui
«È altrettanto vero, ma le sembra normale?»
L'uomo ridacchia:«No, ma lì fuori, dopo i vostri estenuanti anni di liceo, ci saranno persone così e anche peggio»
Io lo ascolto attenta.
«Io sono profondamente felice che in questa scuola ci siano degli studendi con priorità diverse rispetto a quelle degli altri. Da quello che ho capito, non avete intenzione di lasciare questa scuola, per motivi vostri che non siete tenuti a dirmi. Beh, tranne Alfie che si è appena trasferito» l'uomo è molto sicuro di quello che dice.
Il ragazzo ridacchia.
«Per vivere questi anni al meglio, dovete entrare a scuola ogni giorno con il pensiero che avete la possibilita di confrontarvi con persone che hanno le idee diverse dalle vostre e che una volta finita la scuola, quasi tutte le persone hanno idee differenti dalle vostre»
«Però non saremo costretti a fare diventare le idee degli altri la nostra realtà» dibatte Madison
«Non ne sarei così sicuro» puntualizza il professore, probabilmente nella situazione che ha appena descritto.
«Non le piace il suo lavoro?» domanda d'un tratto Alfie
L'uomo guarda il ragazzo:«Amo insegnare, parlare di matematica ai ragazzi della vostra età mi piace tantissimo»
«Ma non si sente poco apprezzato?» chiede Alfie
«No» risponde sicuro lui «Non mi è mai interessato quante persone mi ascoltassero, ma che ci fosse qualcuno che lo facesse. Non in tutte le lezioni c'è qualcuno che mi ascolta, ma quando entro in classe e vedo Haley nel secondo banco, mi ricordo perché amo questo lavoro e perché lo continuo a fare»
Io sorrido imbarazzata.
«Vedete, ragazzi, le persone pensano che sia più importante influenzare tante persone, ma la realtà è che una sola persona può cambiare tutto»
Io guardo affascinata l'uomo davanti a me.
«Sarò sincero con voi: ero certo che a questo corso avrebbero aderito sia Haley che Madison, anche perché la signorina Cooper ha un debole per me»
Io ridacchio un po' imbarazzata.
«A loro due ti sei aggiunto tu, Alfe, e sono molto contento di averti conosciuto, dato che non ho la possibilità di averti alle mie lezioni»
«Grazie, signor Grey» ammette lusingato il ragazzo
«Sei soddisfatta della mia risposta, Madison?» domanda gentilmente l'uomo
La mia amica sorride ampiamente:«Alla grande»
«È il tuo turno, Alfie» dice l'uomo guardando il più piccolo degli Harris
«Non so che dirle» ammette il ragazzo
«Lamentati di qualcosa» gli risponde l'adulto «basta che non sia ancora del nostro preside»
Noi ragazzi ridiamo alla sua affermazione.
«Ehm... Non lo so»
«Davvero non c'è niente che non ti piace?» domanda stupito il professore
«Sì, ma...» balbetta titubante
«Dimmi la prima cosa che ti viene in mente»
Alfie ci pensa per un istante e risponde:«I pregiudizi»
L'uomo ride divertito:«I pregiudizi sono una delle cose più stupide mai create e la cosa più preoccupante è che hanno una potenza fenomenale. Possono far cambiare l'opinione di molte persone. Cos'è che ti turba degli stereotipi, Alfie?»
Lui sospira:«Che molte persone vengano giudicate ed etichettate ancor prima di essere conosciute un minimo»
«Ricorda: chi ti giudica senza conoscerti, non merita di conoscerti»
Sorrido alle sue parole.
«È vero» conferma Alfie abbassando lo sguardo
«Non dipendete mai dai pregiudizi» continua l'uomo «Mai. Vi possono rovinare la vita, dico sul serio»
Io continuo ad ascoltare il professore, sempre più affascinata.

Il signor Grey ci saluta e ci lascia abbandonare la pista da corsa.

Mentre noi ragazzi ci dirigiamo verso il parcheggio, Madison e Alfie parlano tra di loro e io sprofondo nei miei pensieri: spero che una volta diventata adulta, possa essere intelligente e matura solo la metà di quanto è il professor Grey.

DUST || [COMPLETA]Where stories live. Discover now