58

222 11 0
                                    

«Virginia Woolf!» protesta
«Fëdor Dostoevskij!» ribatto
«Non ho voglia di deprimermi» continua Matthew
«La letteratura russa non è deprimente» mi difendo
«Haley» comincia «stai parlando dello stesso Dostoevskij?»
Sbuffo e mi alzo dal letto, per poi guardarlo male:«Solo questa volta» gli concedo puntandogli il dito contro «prepara le cose, io vado in bagno» lo avviso mentre mi dirigo verso la stanza.

Appena varco la soglia della porta, rimango a bocca aperta. La pioggia sbatte forte, sul pavimento del bagno, dal momento che la finestra è spalancata.
«Matthew!» lo chiamo allarmata.
Lui si precipita al mio fianco.
«Merda» sussurra.
Scoppio a ridere seguita da lui, mentre ci guardiamo.
«Che casino abbiamo combinato!» esclama il ragazzo
«Abbiamo?» lo guardo male
«Senti» proferisce «Sei tu che mi hai distratto»
«Cosa ho fatto?» chiedo
«Sei bellissima» mi complimenta «attiri tutta la mia attenzione»
Lo guardo male:«Ruffiano» sancisco mentre mi dirigo verso la finestra, per chiuderla.
Cammino molto cauta, ma scivolo. Riesco però ad afferrarmi alla maniglia della finestra. Matthew, da bravo ragazzo, visto il mio imminente incidente, si è fondato per aiutarmi, ma non ha la mia stessa fortuna. Scivola a pancia in giù, come un pinguino. Io scoppio a ridere e in questo modo perdo la presa, scivolando incredibilmente con il sedere sopra la schiena di Matthew.
«Ahia!» urla Matthew
«Non l'ho fatto apposta!» mi lamento mentre cerco di alzarmi, fallendo.
Mi sposto scivolando con il sedere affianco a Matthew e con il braccio cerco di avvicinare la finestra alla cornice, per evitare di continuare ad essere infastiditi dalle gocce.
«Mi hai fatto male!» continua Matthew, mentre si siede a terra
«Non l'ho fatto apposta!» ripeto, difendendomi
«Sese» continua mentre si avvicina a me «Ora me la paghi»
Io lo guardo male mentre azzera le distanze facendo combaciare le nostre labbra in un bacio molto, molto passionale. Immediatamente sento la sua maglia bagnata, contro il mio petto e la mia pancia.
Successivamente, mi adagia, tenendo ben protetta la mia testa con una mano, con la schiena a terra, distendomi, per poi posizionarsi contro di me.
Blocco, a fatica, per un momento il bacio:«Ho tutta la maglietta bagnata» lo avviso
«Se vuoi la togliamo» propone
«Dimentichi qualcosa?» gli chiedo
«Mica hai il ciclo sulla pancia» spiega
Gli tiro una sberla sul petto.
«Ehi!» si lamenta
Lo guardo senza parlare.
«Va bene» accetta «poi te ne do una delle mie»
Sorrido.
«Però mi tengo la tua» propone.
Sospiro, per poi sorridere e baciarlo.

«Forse dovremmo asciugare» dico una volta che, dopo tanto, tanto tempo, ci stacchiamo di poco per riprendere fiato
«Lo so» ammette «ma dopo promettimi che ci mettiamo sul letto e stiamo lì, a leggere, tranquilli, fino a quando siamo stufi»
Sorrido:«Sono venuta qui per questo»
Matthew mi stampa un ultimo bacio e mi aiuta a sedermi.
«Se ci alziamo, scivoliamo» ragiono
«Hai ragione» conferma «Allora» esordisce dopo un attimo «Tu cerca di prendere gli asciugamani sotto il lavandino» mi dice «io ne vado a prendere altri dall'armadio»
Annuisco e mi dirigo a gattoni verso il mobiletto, che è dall'altra parte della stanza.
Sento il ragazzo ridere alle mie spalle.
«Ti tiro qualcosa» lo minaccio senza girarmi a guardarlo.

Non lo so quanto ci mettiamo ad asciugare tutto, ma una volta finito, sono stanca morta.

«Amore» mi chiama «Ti va bene questa?» mi chiede mentre, seduta sul letto, mi asciugo.
Alzo lo sguardo per guardarlo e vedo che mi mostra una maglietta blu scuro della Nike
Sorrido:«Matthew, mi basta una maglia qualsiasi» dico
Annuisce:«Bene, allora, asciugati bene e poi dammi i pantaloni e la maglietta che li metto ad asciugare»
«Devo rimanere solo in maglietta?» gli chiedo
Lui mi guarda senza capire:«Qualcosa non va?» mi domanda empatico
«Ho il ciclo» gli ricordo
«Mh» commenta. Evidentemente, non ci aveva pensato, ma è normale: è pur sempre uomo. Anche se, in realtà, potrei stare in maglietta, ma vorrei evitare di fare figuracce.
Matthew cerca nell'armadio ed esce dalla cabina vittorioso, con un paio di pantaloni corti in mano.
Ridacchio alle visione.
«Allora» riprende «Tu asciugati, cambiati e siediti sul letto, io vado a prenderti un'aspirina»
Lo guardo male, non capendo.
«L'hai presa quattro quattro ore fa, sta per finire l'effetto» mi spiega.
Sorrido:«Ti amo» gli dico.
Il ragazzo si avvicina a me e mi stampa un bacio:«Anche io, tanto»

Dopo essermi asciugata, vestita e aver riposto i vestiti ad asciugare in bagno, mi siedo sul letto ad aspettare il padrone di casa, che arriva dopo ben poco.
Entra nella stanza con un vassoio, che da lontano riesco a distinguere.

«Quanta roba mi hai portato!» esclamo quando, una volta che Matthew si è seduto accanto a me sul letto, vedo tutto ciò che c'è sul vassoio. Perché sì, c'è un bicchiere d'acqua con accanto un'aspirina, ma anche dei biscotti, dei cioccolatini e due tazze di tè caldo.
Lui fa spallucce e mi passa il bicchiere e la medicina.
«Bevi» mi dice.
Io sospiro ed eseguo.
«Amore» mi sussurra
«Dimmi» lo guardo dolcemente
«Ho parlato con tuo padre»
Lo guardo stupita, ma sorrido. Aspetto che prosegua.
Iniziamo entrambi a bere il tè con i biscotti.
«Mi tratta davvero molto bene» mi spiega «Cioè, mi considera davvero parte della famiglia»
Sorrido ampiamente:«Lo sei» confermo
«Sarò un bravo genero» ammette
Lo guardo e ridacchio:«Lo penso anche io» rispondo «E credo anche mio padre. Secondo me, si è reso conto di come stiamo bene insieme» continuo «Intendo dire, di come ci vogliamo bene e sì... stiamo bene insieme»
Matthew annuisce:«Sì, lo credo anche io. Ci siamo relazionati come se fossimo parte dell'altra famiglia e lo siamo diventati»
Sorrido di nuovo:«È vero»
«Siamo una bella famiglia» opina
Lo guardo profondamente:«Bellissima» dico prima di stampargli un bacio.
«Di cosa avete parlato tu e mio padre?» chiedo mentre inzuppo il biscotto dentro la miscela
«Gli ho detto la mia scelta del college» mi risponde «E lui mi ha detto che per la scelta che ho fatto dovevo stare per forza con te»
Scoppio a ridere alle sue parole, ma poi mi sorge un dubbio:«Ma» esordisco «quando vi siete visti?»
Il ragazzo sorride imbarazzato e io mi preoccupo.
«Ecco...» incomincia e il mio battito aumenta «Tuo padre mi ha chiamato e mi ha chiesto di andare a bere qualcosa, così...»
Sbarro gli occhi:«Eh?» esclamo
«Ha detto che voleva passare del tempo con me» specifica
Sospiro:«Se mai ci lasceremo, sarà una tragedia per loro» commento
Lui mi guarda sospettoso:«E chi ti lascia!»
Sorrido e lo bacio.

DUST || [COMPLETA]Where stories live. Discover now