55

240 9 0
                                    

Saluto velocemente i miei genitori ed esco per salire in auto di Matthew.
Sorrido non appena chiudo la portiera e mi sistemo sul sedile del passeggero.
«Ciao amore» mi accoglie il mio ragazzo.
«Ciao Matthew» gli rispondo baciandogli velocemente la guancia.
Mi giro poi verso i sedili posteriori:«Ciao ragazzi» saluto Alfie ed Andrew.
Quest'ultimo ricambia il mio saluto mentre il mio caro amico mi guarda male.
«Arrabbiato?» gli domando
«Dovevi baciarlo per forza?» mi chiede offeso.
Mi giro quindi verso la strada e sbuffo, Matthew appoggia, ovviamente, la sua mano sopra la mia coscia.

Quando il guidatore trova il parcheggio che Madison ha riservato per noi, dato che la festa ė a casa sua, Alfie ed Andrew escono dalla vettura e si dirigono velocemente verso la ormai già inoltrata festa.
Mi giro per guardare il mio ragazzo ma lui mi anticipa e fa combaciare le nostre labbra in un dolce bacio.
«Ciao» gli dico provocando una risata in lui
«Mi sei mancata» ammette
«Ci siamo visti questo pomeriggio alla tua partita» gli ricordo
«Cosa c'entra?»
Sospiro sorridendo.
«Sei pronto a conoscere le persone della mia scuola?» gli domando
Lui ridacchia:«Prontissimo»
«Allora andiamo» lo invito
«Aspetta» mi ferma.
Io lo guardo senza capire.
«Posso baciarti davanti a loro o ho il divieto?»
Sorrido maliziosa:«Vediamo quanto resisti, Matthew Harris»
Chiudo la portiera alle mie spalle e aspetto che Matthew mi raggiunga.
«Sei furba, Haley» mi dice mentre mi prende per mano e insieme ci dirigiamo verso l'entrata della casa.

Non appena entriamo il volume della musica si fa più forte, molto più forte. Come ogni festa che si rispetti, ci sono persone ovunque.
La maggior parte dei ragazzi e ragazze mi salutano con un cenno della mano e io ricambio, guidando Matthew verso il giardino.
Come già credevo, i nostri amici sono di fuori.
«Haley! Matthew!» ci urla addosso Madison
«Quanto hai bevuto?» le domando subito
Lei ridacchia:«Per ora poco»
«Si vede» mormoro, più tra me e me
«Vado a prendere da bere» ci informa la padrona di casa
«No, ci vado io» la interrompo
«Okay» risponde sicura «Io un Hugo, porta Hugo per tutti»
Annuisco.
«Mi accompagni?» domando a Matthew
Lui mi sorride:«Certo» accetta più che volentieri.
Lo conduco poi verso la cucina, covo degli alcolici.
«È arrivata Haley Cooper!» mi accoglie un ragazzo, giocatore di basket: lo conosco. È addetto al bar ad ogni festa, ma non ricordo minimamente il suo nome. Credo che faccia alcune lezioni con me, tipo letteratura inglese.
Sorrido:«Ciao»
«Dimmi, cosa ti preparo?» mi chiede gentilmente
«Ehm... tre Hugo» gli dico «Ma allungamene uno con qualcosa, tipo acqua o gassosa»
«Non vuoi esagerare con l'alcool?» mi domanda mentre inizia a preparare le bevande
«No, io stasera non bevo» gli rispondo «È per Madison»
Il ragazzo ridacchia alle mie parole:«Allora te lo allungo di un bel po'»
«Tu cosa vuoi?» domando a Matthew, che è al mio fianco.
Lui mi guarda e sorride:«Devo guidare, quindi... Non so»
«Se vuoi ti posso fare un Hugo analcolico» si propone il ragazzo da dietro il tavolino
«Va bene, grazie» risponde Matthew
«Due allora, analcolici» mi aggiungo.
Il ragazzo annuisce.
«Sei un amico di Haley?» domanda il barman cestista al mio di cestista
«Sono il suo ragazzo» risponde Matthew con molta, inaspettata, tranquillità
«Oh che bello!» commenta il ragazzo.

Non ricordo per niente il suo nome, mi dispiace.

«Non sei della nostra scuola, vero?» continua con le domande
«No» conferma
«Ecco perché non ti avevo mai visto in giro» spiega «Beh, di certo devi essere un genio per poter meritare di stare con Haley»
Sospiro senza parole.
«Nah» smentisce Matthew «Il trucco è essere furbi»
Il ragazzo della mia scuola ride.
Ci da poi i cocktail, indicandoci quali sono quelli analcolici e quello allungato con della gassosa.

«Come si chiamava lui?» mi domanda il mio ragazzo mentre ci dirigiamo verso i nostri amici
«Ah non mi ricordo» ammetto
Lui scoppia a ridere e io sorrido.
«Non ridere che ci cappottiamo con i bicchieri in mano!» lo avviso.
Lui si riprende un po' e mantiene la serietà, si fa per dire, fino a quando non si sbarazza dei bicchieri dandoli ai rispettivi destinatari.

Madison e Alfie incominciano una amichevole discussione su quale sia il color migliore per i palloncini di una festa.
«Amore» mi sussurra Matthew mentre io cerco di seguire il dibattito dei miei amici
«Andiamo a sederci?» mi chiede
«Certo» accetto la proposta
Mi prende per mano e si siede su una poltrona, non lontano dai nostri amici. Mi fa cenno di sedersi sulle sue gambe e io eseguo.
«Come ti sembrano i ragazzi della mia scuola?» gli chiedo mentre lui inizia ad accarezzarmi le gambe scoperte, avendo appoggiato la sua bevanda sopra il tavolino adiacente alla seggiola
«Non male» mi informa «Non peggio dei miei insomma»
Ridacchio alle sue parole e metto il mio braccio sinistro dietro la sua testa, riuscendo a toccare entrambe le spalle, mentre l'altra mano tiene ben stretto il mio Hugo analcolico
«Hanno tanta stima nei tuoi confronti però»
Faccio spallucce:«Mi rispettano, sì»
«Beh» continua «Non potrebbero fare altro. Sei perfetta»
«Smettila» lo rimprovero
«È la verità»
«Nessuno ė perfetto, sarebbe contro natura»
«Allora riformulo: per me sei perfetta quindi non riesco a capire come lo persone non possano ammirarti»
Sorrido:«Vedi male»
«Ci vedo benissimo» controbatte.
Io appoggio la mia testa contro la sua, guardando verso la casa della mia amica
«Domani usciamo?» propongo
«Domani pensavo di portarti fuori a fare colazione»
Stacco la testa e lo guardo negli occhi:«Quando pensavi di dirmelo?»
Lui fa spallucce:«Ora»
Lo guardo male.
«Ti passo a prendere alle nove»
Spalanco gli occhi:«Dormirò pochissimo!»
«Quindi?»
Sorrido:«Quindi niente ora ho fame» mi lamento
«Ma domani vieni?» mi chiede conferma
Lo guardo stranita:«Ovvio»
Matthew sorride in modo smagliante e si alza con me in braccio.
«Matthew!» urlo leggermente
Lui poi mi lascia in piedi.
«Vai da loro» mi dice riferendomi ai nostri amici «Vado a prenderti da mangiare» mi informa
Dopo pochissimi istanti sparisce tra i corpi dei ragazzi e ragazze e in quel momento mi rendo conto di aver trovato la felicità.

DUST || [COMPLETA]Where stories live. Discover now