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«Haley!» mi accoglie Madison urlando, per sovrastare il volume della musica, non appena varco la porta di casa Harris. Abbiamo deciso di fare la festa qui, ma ci sono molte più persone del previsto.

Dove cominciare l'anno nuovo se non qui?

«Hey!» urlo di rimando abbracciandola.
«Dobbiamo parlare» mi avvisa subito. Io annuisco e mi avvicino al suo orecchio:«Saluto gli altri, poi ci nascondiamo da qualche parte»
Lei mi guarda immobile:«Non possiamo»
La guardo senza capire.
«C'è anche Dave»mi spiega
«EH?!» esclamo forte
«Ciao» esordisce un ragazzo dalle sue spalle. Ha i capelli lunghetti, biondi e occhi nocciola. È alto come Madison. Sono carini insieme.
È lui. Sì, è lui.
«Ciao» rispondo sorridendo
«Io sono Dave» si presenta porgendomi la mano
«Haley» lo informo stringendogliela.
«Imbarazzante» commenta la mia amica.
Lo era già abbastanza senza che lei lo sottolineasse.
«Bene» esordisce «ci vediamo dopo, Haley. Matthew è in cucina»
Annuisco e poi li vedo scomparire tra la folla.
Sono sicura della mia amica. Madison ha la testa sulle spalle.

Mi faccio spazio tra le tante persone, molto infastidita, e dopo molti sforzi raggiungo la cucina.
Mi trovo la schiena di Matthew davanti a me e sto per chiamarlo quando mi rendo conto che sta parlando con una ragazza. Non che sia nulla di male. Lei è molto magra, capelli rossi... l'ho già vista da qualche parte. Oh, certo! È una delle cheerleader della sua scuola. Strano che l'abbia invitata.
«Non lo verrà mai a sapere» dice lei «perché non vuoi venire via con me?» gli domanda in tono dolce e... da gatta morta.
Non riesco a vedere l'espressione del ragazzo, ma posso sentire la sua risposta:«Ti ho detto che mi devi lasciare stare» dice duro.
La ragazza scompare, lasciandomi la libertà di poter chiamare Matthew. Gli tocco quindi la spalla e il ragazzo si gira all'istante.
Mi guarda istintivamente allarmato, certo che io abbia sentito la loro conversazione.
Io, di tutta risposta, vi avvicino a lui e lo bacio dolcemente:«Ciao» sospiro.
Lui mi sorride:«Ciao amore»
«Perché c'è così tanta gente?» gli domando avvicinandomi al suo orecchio
«Non lo so» esclama «O meglio, lo so ma non li ho invitati io»
Annuisco attendendo spiegazioni.
Lui mi porta quindi dentro una stanza in cui non ero mai entrata: lo studio di sua madre. Seconda porta a sinistra dopo l'entrata.
«Perché era chiuso a chiave?» domando
«Perché quando faccio delle feste chiudo tutte le stanze a chiave, tranne il bagno del piano terra, lasciando liberi solo il salotto e la cucina»
Annuisco alle sue parole: mossa intelligente.
«Però queste persone non le ho invitate io»
«Come mai sono qui allora?» domando
«Nathan mi aveva chiesto di andare ad una festa, qualche giorno fa»
Annuisco.
«Gli ho detto di no, mi ha chiesto il motivo e io gli ho detto che preferivo rimanere a casa piuttosto che andare ad una stupida festa»
Sospiro.
«E prima sono andato ad aprire la porta tutto felice, pensavo fossi tu»
«E invece» rispondo sarcastica
«Già»
«Che vuoi fare, quindi?» gli domando.

Dopotutto, dovevamo essere solo io, Matthew, Madison, Alfie, Andrew, Jacob e un'amica di quest'ultimo. Ci divertiamo sempre un sacco quando organizziamo qualcosa solo noi.

«Li voglio fuori da casa mia» dice sicuro «Voglio cominciare l'anno con la mia ragazza e senza tanti problemi»
Sorrido:«Idee?» chiedo
Lui scuote la testa per negare.
Ci penso un po':«Ce l'ho io»

Gli spiego tutto e sto per uscire dalla stanza ma lui mi ferma.
«Prima» incomincia «ero con una delle cheerleader della mia scuola»
Annuisco.
«Voleva che io me ne andassi con lei. Sai, per...»
Annuisco di nuovo.
«Ho risposto categoricamente di no»
Sorrido:«Lo so» rispondo dura «E sono contenta che tu me lo abbia raccontato, ma mi fido ciecamente di te»
Lui sorride a trentadue denti e mi bacia.

Dopo aver avvisato i nostri amici del piano scelto, lo mettiamo in atto.

Dave, improvvisamente, chiude la musica e Jacob prende tutta l'attenzione salendo su una sedia.
«Ragazzi» esclama «i nostri vicini hanno appena chiamato la polizia. Stanno arrivando!»
Alfie, nascondendo bene la cassa vicino all'entrata, attiva il suono della sirena.
D'un tratto si diffonde il panico e in pochissimi minuti la casa è vuota. Io, Matthew e Madison perlustriamo tutta la casa, giardino compreso, per essere sicuri che non ci siano più ragazzi. Dopo aver avvertito una coppia che si era appartata e un gruppo di ragazzi che stavano bevendo vodka, la casa è finalmente vuota.

Vuota sì, ma sporca e disordinata. Un casino.

Quindi, in silenzio, iniziamo a raccogliere tutti i bicchieri che ci sono in giro, tutti i rimasugli di cibo, tutto lo sporco e il bagnato che le bibite hanno provocato, e tutto ciò che non sia in ordine.
Per fortuna che Matthew ha lasciato libere solo due stanze e che la festa non sia durata molto.

Una volta finito il lavoro, ci sediamo tutti quanti esausti sui divani.
Solo ora mi rendo conto che Jacob, invece di aver portato una ragazza, è solo.

Guardo lo schermo del cellulare per controllare l'ora. Manca mezz'ora alla mezzanotte.
«Festeggiamo o no?» domanda Madison
Rispondiamo tutti affermativamente, accendiamo la musica e prendiamo le bottiglie di alcool rimaste.
«Andiamo di sopra» mi dice Matthew all'orecchio, mentre balliamo in salotto, assieme agli altri.
Sto per rispondere, ma vengo anticipata:«Non ci provare» interviene Jacob.
Se io sono in imbarazzo, Matthew è una furia. Riesco a vedere la sua tensione dalla vena del collo e dalla mascella contratta.
Cercando di sistemare la situazione, faccio la linguaccia al maggiore e lui ridacchia divertito, girandosi e continuando a ballare.
Mi concentro poi sul mio ragazzo:«Vieni con me in giardino» gli dico.
Lui annuisce leggermente.
Prendo quindi una coperta, lo prendo per mano e lo faccio sedere su una poltrona. Poi mi siedo sopra di lui e circondo i nostri corpi con il caldo tessuto.

«Lo so che ti da fastidio» incomincio «ma prova a metterti nei suoi panni» dico riferita al comportamento scontroso di Jacob nell'ultimo periodo.
Lui mi guarda duramente.
«Con l'arrivo di Dave, questa sera, tuo fratello è l'unico sigle» gli spiego «e non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che gli ricorderebbe il fatto che è stato tradito dalla sua ragazza e dal suo migliore amico»
Matthew sospira.
«È nervoso negli ultimi tempi» continuo «È vero che è all'ultimo anno di college, ma non penso che abbia superato del tutto quella questione»
Il ragazzo annuisce:«Hai ragione» ammette
«Almeno noi» concludo «cerchiamo di stargli più vicino, ah?»
Lui sorride:«Va bene, amore»
Sorrido di rimando.
Matthew si avvicina a me e mi bacia.
Dopo poco, mi stacco e lo guardo male.
«Solo un bacio» si lamenta.
Sospiro rumorosamente mentre guardo in alto.
«Sei una bella persona» mi confida.
Lo guardo dolcemente:«Anche tu» rispondo sincera «Sei tanto buono»
«Tu sei sempre sincera»
«Sempre disponibile» ribatto
«Sempre al mio fianco» continua lui
«Sempre...» penso un attimo «simpatico»
«Oh sei caduta in basso» commenta «simpatico è proprio un aggettivo scadente»
«Sei sempre lamentoso!» esclamo
Lui ride alle mie parole.

Sento i nostri amici urlare e li guardo attraverso la porta finestra.
«Buon anno, Matthew Harris» sussurro sulle sue labbra.
«Buon anno, Haley Cooper»

Non mi piace avere delle aspettative per il futuro, però spero davvero che sia un anno pieno di cose belle. E spero, con tutta me stessa, di essere ancora con Matthew, tra un anno, e per tutta la vita.

DUST || [COMPLETA]Where stories live. Discover now