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La decisione finale di Matthew è stata Stanford. Il viaggio in auto insieme al mio ragazzo è stato molto leggero.
Abbiamo cantato molto e lui non ha azzeccato una nota.

Rimaniamo immobili davanti alla grande maestosità dei grandi edifici di questo campus.
C'è una miriade di gente che va avanti e indietro, alcuni ragazzi invece distribuiscono dei dépliant.
«Penso che quei fiori costino più di casa mia» commenta Matthew riferito alla aiuola che forma una grande "s" rossa che indica il nome della grande università.
C'è un vastissimo prato verde attorno ad essa. Davvero molto affascinante.
Ridacchio alla sua affermazione:«Puoi rubarli per pagarti la retta ogni anno»
Il ragazzo ride alla mia affermazione e io lo seguo.
«Ragazzi» ci chiama una voce da dietro. Io e Matthew ci giriamo all'istante e troviamo un ragazzo e una ragazza.
Sorrido non capendo.
«Avete bisogno di aiuto?» ci domanda la ragazza.
Lei è abbastanza bassa, ha lunghi capelli neri e lisci e degli occhi nocciola enormi.
«Sì, grazie» risponde Matthew.
«Se volete vi facciamo fare un giro del campus» esordisce il ragazzo.
Lui invece è un po' più basso di Matthew, ha i capelli e la barba rossi e un paio di occhi verdi.
Io e il ragazzo accanto a me annuiamo.

I due ragazzi iniziano poi a presentarci tutti gli edifici in cui passiamo davanti e io ascolto molto attenta.
Durante il tragitto, Matthew è davanti con la ragazza che si chiama Sharon, mentre io sono dietro con il ragazzo che si chiama Nate.

Non posso dire di essere gelosa, Sharon non si sta comportando in modo sospetto quindi sono pacifica. E poi, mi fido ciecamente di Matthew.

«Hai intenzione di venire qui l'anno prossimo?» mi domanda Nate dopo un attimo di troppo di silenzio
«Ehm» rispondo sorridendo «io in realtà sono qui in veste di accompagnatrice»
«Ahh» sospira lui «Allora tu sei già al college»
Ridacchio:«In realtà mi manca ancora un anno di liceo»
Nate spalanca gli occhi:«Sembri molto più grande!» esclama.
Rido alla sua affermazione:«Se è un complimento, ti ringrazio»
Il ragazzo sospira ancora sorpreso.

«Lì» esordisce Sharon mentre si ferma seguita da noi «È il palco dove Steve Jobs ha fatto il suo discorso nel 2005»
Guardo il luogo indicato molto affascinata.
«Ora se non vi dispiace vi portiamo a vedere i dormitori»
Annuisco.
Sto per rimettermi accanto al ragazzo ma Matthew mi precede, facendo una domanda a lui.

Credo che l'abbia fatto per gelosia. Sicuramente.

Io affianco quindi Sharon sorridendole.
«Credo che sia geloso di te» esordisce mentre passiamo in mezzo ad un parco
Sorrido:«Sì, lo credo anche io»
«Prima» mi sussurra avvicinandosi «era irritato dal fatto che voi due stavate ridendo»
Sospiro:«Mi dispiace»
La ragazza ridacchia:«Non ti preoccupare» mi rassicura «Però volevo solo dirti che Nate è il mio ragazzo quindi la sua gelosia è infondata»
Io la guardo stupita e inizio a ridere. Lei non ci mette molto a fare lo stesso.
«Non glielo dire» mi sussurra «vediamo come si comporta»
Annuisco e sorrido.

Dopo aver finito tutto l'intero giro del campus, i due ragazzi ci sorridono:«Allora ragazzi» inizia Nate «Questi sono i nostri numeri di cellulare» ci dice porgendoci un bigliettino.
Matthew lo prende sorridendo.
«Li diamo solo ai ragazzi più simpatici»
Sorrido guardandoli.
«Per qualsiasi dubbio non esitate a chiamarci. Qui alla Stanford abbiamo una politica etica in cui noi studenti ci disponiamo ad aiutare i futuri ragazzi in qualsiasi modo possibile»
«Grazie mille» li ringrazia Matthew
«Se il prossimo anno ci sarà Matthew, speriamo di vedere anche te, Haley, l'anno successivo»
Sorrido alle parole del ragazzo:«Chi lo può dire» sospiro
Dopo averli salutati, io e il mio ragazzo ci dirigiamo verso l'enorme parcheggio.

«Sono davvero simpatici e gentili» commento riferita ai due ragazzi che ci hanno portato in giro per l'università.
Matthew fa spallucce accanto a me.
«Qualcosa non va?» domando preoccupata
«No» dice lui visibilmente irritato
«Sicuro?» continuo
«Sì»
«Se c'è qualcosa che non va devi dirmelo» cerco di spronarlo
«È solo» mi risponde lui «che sto cercando di non essere eccessivamente geloso»
«Ti ha dato fastidio Nate?»
Lui fa una smorfia:«Sì, ma... Cioè boh»
«Dimmelo, Matthew» gli dico dolce mentre mi fermo davanti la sua auto.
Lui si mette davanti di me e tiene lo sguardo basso.
Poi mi guarda serio ma al contempo timido:«Non voglio essere un tipo troppo geloso» mi dice mostrando la sua tenera insicurezza «È che quando hai riso con lui, hai talmente una bella risata, che il pensiero che potessi ridere con un altro ragazzo ed essere più felice mi ha perforato la mente»
«E stai ancora pensando a questo?» cerco do capire
Lui annuisce.
Lo guardo dolcemente:«Matthew» mi avvicino a lui accarezzandogli la guancia e sorridendogli «Non devi nemmeno pensare a queste cose»
Lui annuisce debolmente:«Haley» continua lui «Sono così tanto felice in questo periodo che la paura di perderti è tanta»
Io lo bacio dolcemente appoggiando poi la mia fronte sulla sua:«Non ci pensare. Non è un sogno che può finire da un momento all'altro, è la realtà»
Lui mi sorride:«Potremmo fare qualcos'altro per farmi ricordare che siamo nella realtà»
Io gli tiro una sberla sul petto:«Non ci pensare, torniamo a casa»
Lo sento ridere mentre io mi dirigo verso la portiera dell'auto.

«Matthew» dico una volta sulla strada di ritorno
«Dimmi, amore» mi risponde mentre la pressione della sua mano sulla mia coscia aumenta.
Cerco di non reagire al suo contatto.
«Sharon e Nate stanno insieme» lo informo
Lui spalanca gli occhi continuando a guardare la strada:«STAI SCHERZANDO?» esclama
«Sono serissima» dico seria
«Che figura di merda!» continua afflitto.
Io scoppio a ridere alla sua affermazione.

«Mi prometti che glielo dici?» gli chiedo una volta sul vialetto degli Harris.
Matthew non ha ancora detto a nessuno della sua famiglia i suoi sogni per il suo futuro.
Il ragazzo mi guarda serio:«Te lo prometto»
Sorrido contenta.

Una volta in casa, Matthew urla:«Famiglia, siamo a casa»
La madre ci raggiunge all'istante:«Bentornati a casa ragazzi» ci accoglie «Matthew» lo guarda «Ti dovrei chiamare professore di letteratura?»
Guardo all'istante il ragazzo che si blocca.
Jenny si avvicina a lui:«Caro Matthew» gli dice «Ho sempre desiderato una sola cosa per te»
Io mi inizio ad agitare, mentre lui rimane bloccato.
«Che tu sia felice» conclude la donna.
Finalmente mi rilasso e sorrido mentre i due si abbracciano.

«Come hai fatto a capirlo?» domanda poi Matthew alla madre.
Lei sorride:«Ho confuso il mio computer con il tuo e ho guardato per sbaglio le tue mail»

Sono così felice che ora Matthew sia pacifico riguardo all'argomento 'college'.
Finalmente.

DUST || [COMPLETA]Where stories live. Discover now