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«Chi ha avuto il coraggio di infliggerti queste cicatrici?» sussurrò tristemente.

«Maledizione!» esclamò il più grande con fastidio, girandosi di scatto e fermando i movimenti del minore che rimase immobile.

«I-Io ho visto cioè non l'ho fatto a-apposta» cercò di giustificarsi il biondo.

«Devi farti gli affari tuoi! Ne ho altre d'accordo? Non fare domande perché io non ti darò nessuna risposta. Ti ho detto di starne fuori e tu lo farai, a costo di fartelo capire a modo mio» lo guardò con sfida e avvertimento. Jimin ricambiò lo sguardo.

«Giuro che il mio intento non è quello di sapere la tua vita e andarla a raccontare a qualcun'altro. Vorrei soltanto essere tuo amico se solo tu me lo permettessi, non ho secondi fini. Non ci guadagnerai nulla e poi non sono assolutamente il tipo» provò a toccare il braccio del corvino ma questo si scansò.

«Te l'ho detto, basta! Non mi abbindolerai, devi allontanarti porca puttana! Perché non lo capisci?» lo imprigionò contro la parete più vicina «Devi ficcarti in questa cazzo di testolina» picchettò la tempia del minore con il suo dito «che devi allontanarti! Non sarò tuo amico, non saprai nulla della mia vita. Non sono una brava persona e te l'ho anche dimostrato! Perché ti ostini a continuare con qualcosa che non potrà mai avere inizio, eh? Non devi farlo, devi starne fuori» ricalcò con ferocia le ultime parole «Cos'è che non capisci?»

«So che non sei la miglior persona di questo mondo ma tutti abbiamo dei difetti e commesso degli errori. Io invece non capisco perché ti ostini a non volermi come tuo amico! Te l'ho ripeto, non ho secondi fini, non ti giudico, non mi crei repulsione. Perché non vuoi? Perché non vuoi che io ti stia vicino?» parlò, guardandolo con tristezza. Jungkook lo prese dalle spalle e lo spinse contro la parte più volte.

«Cos'è che non capisci delle mie parole, eh? Non posso rischiare di fare male a qualcun'altro, lo capisci? Ho troppi casini, non devi intrometterti. Non ho il tempo di preoccuparmi per un'altra persona! Dannazione, devi capirlo! Non sei fatto della mia stessa pasta, il mio mondo non è per te!» Jungkook si allontanò cercando di calmare i suoi nervi e iniziando a porsi la maglietta.

«Non sei l'unico testardo qui. Non faccio quello che le altre persone mi dicono, esaurisco solo tutto quello che mi passa per la mente. Adesso dammi almeno un motivo valido per allontanarmi da te...» disse Jimin con coraggio.

«Ho ucciso una persona...» affermò Jungkook con poca convinzione.

«Adesso, Jungkook guardami. Dimmi la verità perché se all'inizio mi sono bevuto questa storia ora non lo faccio più, mi sembra surreale che tu possa aver fatto un'azione del genere ed essere qui fuori e libero. Secondo me hai inventato tutto questo di proposito, proprio per spaventarmi ma non ci sei riuscito perché nonostante questo il mio interesse verso di te continua a crescere» spiegò Jimin a braccia conserte.

«Hai ragione, piccolo» Jimin tremò sentendo quel nomignolo «Te l'ho detto per incuterti timore ma non ha funzionato, cazzo, avrei dovuto inventarmi qualcos'altro» rise con sarcasmo «Ti piacciono per caso i drogati? Hai un fetish per loro? Perché non riesco proprio a capire questa tua voglia di metterti in pericolo nonostante tu abbia visto la persona che sono» pose le sue scarpe come anche Jimin lo fece.

«Non ho un fetish per i tipi come te, solo per te» arrossì per quello che aveva appena detto «cioè no, non t-tu. Non ho un fetish per t-te» balbettò nervosamente.

«Ti sei innamorato di me?» Jungkook rise di nuovo al guardarlo.

«Ma che dici? Assolutamente no! Voglio solo essere tuo amico» si mosse irrequieto.

«Che ridicolo! Stai cercando di elemosinare un'amicizia... Smettila, va bene? Ho poca pazienza e mi stai irritando abbastanza. Se continuerai per questa strada che hai deciso di prendere, ti farò vedere io a modo mio che ti stai sbagliando di grosso. Ti farai solo del male, io ti sto avvisando!»

«Mi reputo una persona abbastanza coraggiosa quindi non riuscirai a farmi desistere dal mio intento» disse prendendo con sé dalla borsa il phon per asciugarsi i capelli.

«Quale sarebbe il tuo intento, eh? Di farmi diventare una miglior persona? Di far cessare i miei vizi? Di distruggere i mostri che mi attanagliano? O quello di continuare a rompermi i coglioni? In quest'ultima ci stai proprio riuscendo, piccolo» iniziò a farsi un'altra delle sue solite canne davanti allo sguardo attento del minore.

«Voglio solo starti vicino, so che non ti conosco bene per dirti questo ma tu immetti in me questa voglia»

«Invece tu immetti in me la voglia di tapparti quella bocca con un nastro adesivo molto potente così magari smetteresti di dire tutte queste minchiate» si alzò in piedi, ponendo la sua mascherina.

«Ti posso dire un'altra cosa?» domandò Jimin con un piccolo sorriso e un tenero sorriso.

«Che vuoi?»

«Stai proprio b-bene senza la mascherina, lasciatelo dire... Sei molto bello nonostante tutto» affermò con soddisfazione. Soddisfatto di averlo detto.

«Sai dire solo cazzate?»

«Per me non lo sono, è solo la verità»

«Posso dirti una cosa anch'io?» diede un tiro alla sua canna per poi far uscire il fumo vicino il viso di Jimin.

«C-certo...»

«Vediamoci stasera alle 9.00 qui a scuola, fuori al cancello»

«Devo chiedere ai m-miei» Jungkook rise «P-perché?»

«Inventati qualcosa... Ti farò conoscere qualcosa del mio mondo e poi vedrai se non cambierai opinione. Non accetto ritardatari, è bene che tu lo sappia...»

«D'accordo... Dovresti asciugarti i cap-» non poté terminare la frase. Jungkook era già uscito.

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆𝒔 | 국민 Where stories live. Discover now