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Il pomeriggio fra i quattro passò fra risate, racconti e tanta tenerezza. Mangiarono gelato e giocarono tutti insieme al parco. Jungkook era felicissimo di vedere Hyun-San così spensierato e contento mentre giocava con la sua sorellina. I tre fratelli strinsero un ottimo legame in pochissimo tempo.

Adesso si trovavano in macchina del biondo, guidava il corvino e facevano ritorno verso casa del loro padre per lasciare Madlen. Durante il tragitto i quattro cantarono e ascoltarono musica divertendosi con così poco finché non arrivarono difronte la grande ed elegante struttura.

«Cazzo che villa» pronunciò Jimin al vederla quando tutti scesero dalla macchina.

«Eh si, è ricco sfondato» controbattè Jungkook, anche lui era molto sorpreso da tutto quel lusso eppure Madlen era così semplice e umile e non come quelle bambinette viziate e capricciose.

«Kook, Jiminie venite! Vi voglio far vedere la mia cameretta!» disse la piccola tirando con sé anche Hyun-San. Arrivarono alla porta e la minore suonò il campanello. Dopo qualche secondo fu Linda ad aprire con un piccolo sorriso.

«Mad! Ragazzi! Entrate pure...» parlò basso la donna in ciabatte e tuta «Spero vi piaccia la nostra casa» continuò cercando di non dire qualcosa che potesse scatenare una lite.

«È molto bella!» esclamò Jimin con un sorriso ma Jungkook lo interruppe.

«Che lavoro fa?» chiese. Tutto quel lusso doveva pur venire da qualcos'altro, non solo da lavoro di suo padre, pensò lui.

«Lavoro nell'azienda di famiglia da molti e molti anni che si occupa di profumi fatti artigianalmente. Sono la direttrice» spiegò con un sorriso. Jungkook annuì con interesse «Per esempio posso percepire il profumo di Hyun-San fino a qui. È uno dei nostri ed è anche molto buono, perfetto per lui!»

«Credo glielo abbiamo regalato i genitori di Jimin. Ha un odore molto buono, devo ammetterlo» replicò.

«Mi fa piacere!» esclamò la donna.

«Mamma mostrerò la mia cameretta ai miei fratelli e a Jiminie, d'accordo?» informò la piccola.

«Si, andate pure!» disse.

«Forse non è poi così cattiva o mustruosa come credevo... Forse era solo troppo innamorata» farfugliò Jungkook mentre salivano le scale, Jimin lo fissò confuso.

«Che intendi?»

«Mio padre oggi mi ha raccontato la storia. Mi ha detto che lei, Linda, è stata il suo primo amore e non mia madre. Lei poi partì con la sua famiglia e ritornò quando nacque San. Linda contattò papà e lui perse la testa nuovamente per lei» il minore aprì la sua bocca ma la richiuse subito dopo.

«Questo spiegherebbe un po' tutto malgrado gli altri errori...»

«Già...» intrecciarono le loro mani e continuarono a salire, arrivando davanti una porta azzurro fluorescente con una targa di una moto con scritto "Madlen J" «Figa» pronunciò il maggiore.

«Grazie, Kook. Lo so!» affermò la piccola. Nel frattempo, Hyun-Sik uscì dalla sua di stanza, anch'esso con ciabatte e tuta, e osservò i suoi figli e Jimin tutti in casa sua. Sorrise e si diresse da loro.

La stanza era completamente azzurra con tutte le sue tonalità dalla più chiara alla più scura. Adornata con foto di famiglia e foto di moto un po' ovunque. Cuscini colorati e giocattoli sparsi. Un letto di una piazza e mezzo e un grande armadio azzurro pastello con adesivi e qualche luccichio. Una cameretta realmente adatta alla personalità di Madlen.

Hyun-Sik li osservò dallo stipite della porta. Jimin e Jungkook abbracciati che si guardavano intorno. Hyun-San davanti alla massa di giocattoli e la piccola Madlen che illustrava ogni singolo particolare della stanza ai suoi ospiti.

«San te lo regalo se vuoi! Però devi tenerlo con cura, è nuovo!» avvisò accarezzandogli la guancia. Madlen aveva notato come l'attenzione del suo speciale fratello era stata totalmente captata da un pupazzo di Goku.

«Grashie, Mad» rispose il minore abbracciando a sé il pupazzo.

«Va matto per Dragon Ball e il suo personaggio preferito è proprio quello, Goku!» raccontò Jungkook che fece cadere il suo sguardo su suo padre che all'istante gli sorrise.

«Papà gli sto mostrando la mia cameretta ai miei fratelli! Gli è piaciuta tanto soprattutto a San a cui ho regalato un pupazzo!» spiegò e l'uomo entrò, precipitandosi ad accarezzare inconsapevolmente la testolina minuta di suo figlio, Hyun-San.

«Lo so, vi stavo guardando!» rispose.

«Papà... È il mio pelsonaggio plefelito» sussurrò il minore abbracciando sia il pupazzo che l'uomo al suo fianco.

«È bellissimo, San!» gli continuò a coccolare i capelli con un sorriso, tutto questo sotto lo sguardo attento del più grande che non si perse nessun dettaglio ma un braccio stretto al suo fianco lo distrasse. Jimin lo guardava con occhi luccicanti.

«Che c'è, Kook? Stai bene?» domandò il biondo preoccupato.

«No, no. Sto bene. Solo che ancora mi sembra tutto così surreale... È strano vederlo in questo modo con San» sussurrò con un piccolo sorriso.

«Ti fa piacere?»

«Molto. Se San è felice lo sono anch'io» Jungkook baciò il dorso della mano di Jimin più volte, quest'ultimo arrossì «E poi un'altra cosa... Solo ora sto notando questi tuoi jeans così provocanti, wow» proferì senza pudore e le orbite del biondo fuoriuscirono.

«Amore neanche qui sai contenerti! Cazzo, sei un pervertito» bisbigliò basso facendo ridere l'altro.

«Jungkook, Jimin... Vorreste rimanere qui a cena da noi?» propose il padre con un certo timore. Entrambi i menzionati si guardarono. Il maggiore si alzò tirando con sé anche il suo compagno, approfittandone che i piccoli fossero distratti.

«Senti, non voglio essere sgarbato o altro ma io non ti ho ancora perdonato» una punta di tristezza attraverso gli occhi dell'adulto «Lo hai detto anche tu, non è facile ed io non posso sedermi alla tua tavola come se non fosse mai successo nulla perché è successo ed io lo ricordo con chiarezza» spiegò seriamente «Il passato è passato, sì ma purtroppo è quello che ti segna per sempre, ti cambia, ti lascia delle cicatrici visibili e non. Mi dispiace ma ho bisogno di tempo, non posso farlo ora» suo padre annuì malinconico «Tu vuoi correre ma io non riesco a stare al tuo passo, troppi ostacoli di mezzo che pian piano forse supererò»

«Rispetterò i tuoi tempi, ti capisco... Scusa non volevo metterti pressione» abbassò il suo capo.

«San dai, su andiamo a casa! Oggi non hai neanche fatto il tuo riposino pomeridiano, sarai stanco» annunciò il più grande, il menzionato sorrise.

«Si, Kookie e Goku viene con noi!»

«Si, certo che viene con noi! Saluta tutti e andiamo che altrimenti si farà tardi» sentenziò.

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆𝒔 | 국민 Where stories live. Discover now