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«Fiorellino sei pronto? È arrivato il momento di agire» disse Jungkook quando chiuse la porta dello sgabuzzino dove era nascosto Sehun, sembrava una completa pazzia ma l'avrebbero portata a termine.

«Ho l'adrenalina a mille, giuro» risero entrambi «Si, sono pronto e sti cazzi per le conseguenze» il maggiore afferrò le sue guance per poi lasciare un casto bacio sulle sue labbra.

«Il mio fiorellino ribelle... Dai, su andiamo! Il nostro caro preside ci aspetta»

Unirono le loro mani e accompagnati dalle loro risate, iniziarono a percorrere velocemente il corridoio arrivando poco dopo nella dimora del preside. Bussarono e una forte e roca voce gli consentì il passaggio non sapendo a cosa sarebbe andato incontro.

«Park, Jeon siete rientrati. Apposto le vacanze?» chiese l'uomo guardando ai due ragazzi dinanzi a sé con sarcasmo.

«Si, tutto apposto anche se la colpa non era nostra ma va bene ugualmente» rispose il corvino con il suo solito tono arrogante.

«Avete usato violenza purtroppo e io non potevo disobbedire al regolamento ma oltre questo spero vivamente che vi siate divertiti in questi giorni» il corvino sorrise provocatoriamente.

«Si, non sa quanto soprattutto quando pensavo a lei e dovevo correre in bagno per cagare» Jimin e il preside aprirono il loro occhi con stupore per poi ridere.

«Okay... Hai tolto la tua cara mascherina a quanto vedo» insinuò seriamente e il diretto interessato lo fulminò con lo sguardo.

«Si, l'ho fatto proprio per lei per farle vedere la mia immensa bellezza» il preside alzò il suo sopracciglio destro ridendo.

«Quanto ego, Jeon... Che vi porta qui, ragazzi? Park me lo vuoi dire tu? Visto che il tuo compagno è in vena di scherzare» il più grande incrociò le sue braccia al petto e il minore si lasciò scappare una risata.

Ma all'improvviso qualcosa accadde costringendo così il preside ad alzarsi dalla sua poltrona. Jimin si lasciò andare fra le braccia di Jungkook, fingendo di avvertire un malore.

«Mi sento male... N-Non riesco a respirare b-bene» iniziò a dire respirando a fatica come se soffrisse di qualche patologia «A-Aiut-to»

«Jimin che hai? Dio mio, che hai?» continuò il maggiore mentre lo sorreggeva con aria afflitta e preoccupata.

«Park che hai? Soffri d'asma per caso?» l'uomo provò a sfiorarlo e Jimin afferrò la sua mano, annuendo con il suo capo.

«Avresti dovuto dirmelo, Jimin! Come facciamo? Oddio!» esclamò Jungkook mentre accarezzava la sua fronte.

«Ci penso io! Prendo un inalatore dal mio bagno e arrivo!» l'adulto si precipitò al wc del suo ufficio e Jungkook sorrise a pieno mentre lo seguiva con Jimin a presso «L'ho trovato!» annunciò ma prima che potesse continuare il biondo estrasse la chiave e l'altro chiuse la porta in un colpo solo, chiudendolo definitivamente lì dentro «Cosa fate?!» urlò «Siete impazziti!» continuò.

«Mi dispiace, preside ma se non ci pensa lei a punire quelle teste di cazzo ci penseremo noi!» sentenziò il corvino mentre quello continuava a gridare.

«Kook ho acceso il microfono, adesso ci sentiranno tutti» sussurrò il più piccolo e il maggiore corse verso di questo.

«Attenzione a tutti gli studenti! Recatevi nel teatro della scuola, c'è un argomento di cui vi parlerò! Uscite adesso!» parlò Jungkook con serietà, il biondo baciò la sua guancia.

«Cazzo, è fatta! Amore adesso ci tocca solo di andare e mettere finalmente in chiaro le cose!» si abbracciarono ed ignorando le urla del loro superiore, uscirono da quel luogo per dirigersi al piano di sotto dove avrebbero avuto la loro giustizia.

I cinquecento alunni di quella scuola erano già riuniti in quella grande aula che di solito ospitava spettacoli o presentazioni di vario tipo. I due sorrisero e facendosi spazio tra la folla arrivarono al palco. Tutti cominciarono ad osservarli con confusione. Alcuni ridevano, altri iniziarono a bisbigliare, altri ancora restavano solo a guardarli con disprezzo e burla.

«State zitti, cazzo» affermò il corvino attirando l'attenzione di tutti quanti che immediatamente fecero silenzio ma uno di quelli tombali «Perchè solo questo dovete fare, chiudere la bocca e stare zitti» Jimin fece uscire Sehun dallo sgabuzzino e lo fece sedere in una sedia vicino a Jungkook dove stette buono e fermo. Non scappò forse sapendo di aver commesso realmente un errore, forse riconoscendolo «Vi chiederete perché siete qui ma penso che il motivo sia ben chiaro e soprattutto evidente» bidelli e collaboratori accorsero a quella scena «Voi potete pure assistere, non me ne frega assolutamente nulla» confermò con indifferenza «Anzi manca solo una persona che penso arriverà a breve...» disse riferendosi al preside che di fatti fece ingresso poco dopo con il fiatone.

Era riuscito a liberarsi grazie ad un suo collaboratore che trovando la chiave sulla scrivania, messa a proposito dai due, lo liberò senza problemi.

Tutto era già stato organizzato e tutti avrebbero dovuto assistere a quel momento, rinchiudere il preside era stato solo un modo per riuscire ad arrivare a tutti gli studenti attraverso il microfono della presidenza collegato a tutti gli altoparlanti dell'edificio.

«Mi scusi, preside Choi ma come le avevo già detto se non ci pensa lei, ci pensiamo noi a risolvere tutto lo schifo che questa persona accanto a me ha creato su di noi» disse indicandolo «Non me ne frega un emerito cazzo se poi vorrà espellermi o mandarmi direttamente in prigione dopo tutto questo ma io oggi parlerò e lei non potrà impedirlo» Jimin sorrise e prese parola.

«Io sono con lui e come lui, potrà fare quello che vuole con noi dopo tutto questo. Ci assumiamo le nostre responsabilità» appoggiò il biondo.

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆𝒔 | 국민 Where stories live. Discover now