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«Scusa la domanda indiscreta ma la tua cicatrice quanto è recente?» domandò Salom quando ebbero terminato la cena.

«Tre anni fa...» rispose Jungkook con una certa tristezza.

«Vedo che ti tocca molto quest'argomento...» il corvino annuì «È stata fatta con un coltello da cucina, non è così?»

«Mamma!» esclamò Jimin in disaccordo.

«No, è giusto che lo sappiano. Siete la nuova famiglia di San, è normale che mi facciano domande...» poi si rivolse alla donna «Comunque si, è stato fatto proprio con quello»

«Posso sapere chi avuto il coraggio di sfregiare il tuo bellissimo volto?» chiese diretta.

«Mia madre» gli occhi dei genitori di Jimin si aprirono di colpo. Sconcertati da quella risposta.

«Ma come può una madre fare questo ai suoi figli? È inaccettabile, inumano... Ha toccato anche il piccolo?» provò a chiedere nonostante sapesse la risposta.

«Si ma la maggior parte delle volte mi sottoponevo io alle torture di mia madre, non potevo vedere mio fratello soffrire davanti ai miei occhi...» spiegò.

«Ne hai molte tu?» chiese questa volta il padre.

«Si, molte... Ma per fortuna sono meno gravi rispetto a quella che ho sul viso» i genitori si guardarono con tristezza.

«Se vuoi un dottore o qualcos-» Jungkook la interruppe.

«No, non si preoccupi. Non voglio assolutamente nulla. Jimin me l'ha un po' già curata... Metterò poi altra pomata» si fermò ma subito riprese «Posso chiedervi un favore?» i due annuirono mentre Jimin lo ascoltava attentamente «Io non ho avuto una vita facile, ho un carattere molto particolare anche se tuttavia non mi conoscete bene... Non voglio che voi proviate per me pena o compassione, non lo voglio. Odio quando mi guardano con pena o mi dicono 'mi dispiace per quello che ti è successo'. Non lo sopporto. Ho vissuto quel che ho vissuto ma a nessuno deve importare o fare compassione. È stato per me molto difficile aprirmi con Jimin e adesso con voi... Non ho mai raccontato a nessuno delle mie ferite, del mio passato. Per non attirare l'attenzione su di me, ho sempre usato una mascherina così nessuno mi avrebbe mai chiesto cosa avessi fatto. Non voglio né conforto, né parole poetiche, né nulla. Voglio essere normale, un essere umano e non un mostro che tutti disprezzano. Per favore, non lo fate anche voi» il volto di Salom venne adornato da varie lacrime «Perchè piange?» domandò con serietà.

«Tu h-hai detto che non vuoi parole di c-conforto ma è inevitabile... È vero non ti c-conosciamo ma adesso te le chiedo anzi te lo chiediamo noi un f-favore... Se un giorno dovessi avere bisogno ma anche ora, vieni da noi e non da altri... Sappiamo la tua situazione, Jungkook. In qualche giornalino sei spuntato e noi abbiamo letto e tutto il resto»

«Sapendo che sono il fratello di San, avete deciso di mettermi sulla buona strada? Magari di cambiarmi?» disse con una leggera rabbia che i genitori notarono.

«No, non è questo, Jungkook ma è per il tuo bene... Sappiamo dei tuoi precedenti e per questo non vogliamo che succeda nuovamente soprattutto per San» il corvino si alzò da tavola.

«Non mi conoscete, non sapete quel è il mio bene... Credete che io abbia fatto quel che ho fatto solo per divertimento? È vero mi piaceva drogarmi e dimenticare la merda che ho vissuto ma avevo bisogno di soldi per questo vendevo cocaina, per questo picchiavo la gente. Tutto per dei fottuti soldi, per scaricare la rabbia che ho accumulato negli anni!» parlò con fastidio.

«No, Jungkook! Non è questo quello che noi volevamo dirti! Volevamo solo dirti che se vuoi un posto dove trovare rifugio da questo schifo di mondo, noi saremo felici di accoglierti!» disse Salom con voce spezzata.

«Non ho bisogno di aiuto. Io vi ringrazio, vi stimo per quello che state facendo per San ma io non ho bisogno di nulla. Sto bene così»

«Non stai bene così» sussurrò Yeonjoon prima che Jungkook uscisse da quella casa.

«Jungkook!» urlò il biondo raggiungendo a passi grandi e veloci il maggiore. Riuscì a prenderlo per il braccio ma lui lo spinse «Cazzo, Jungkook!» lo riprese nuovamente.

«Cosa cazzo vuoi ancora?» chiese spuntando ira da tutti i pori.

«Come cosa cazzo voglio? Perché cavolo devi sempre cambiare da un momento all'altro, eh?» stavolta fu Jimin a spingerlo.

«Non provocarmi. Non hai sentito per cosa sono i miei precedenti penali? Ti picchio e sei finito» sentenziò ma il minore continuò senza timore.

«Vuoi picchiarmi? Dai, fallo! Picchiami alla tua maniera! Dai! Io non ho paura di te, non mi tiro indietro facilmente!» replicò sfidandolo con lo sguardo.

«Mi stai tentando, Jimin... Sappi che se continui in questo modo, non ci sarà marcia indietro»

«In questo modo come? Perché non accetti il nostro aiuto e soprattutto il mio? Perché vedi solo male intorno a te quando hai tante persone che tentano di stare con te? Cazzo, mi fai incazzare!» spinse le sue mani contro le spalle di Jungkook «Sei così dannatamente ostinato! Maledizione!»

«Non provocarmi...» avvisò.

«Solo in questo modo sai risolvere le cose? Sei un fottuto bastardo! Apri gli occhi, il passato è passato! Continuerò a sbraitarti contro finché non lo capirai! Continuerò a venirti dietro finché non lo capirai» Jungkook si avvicinò rapidamente a Jimin, circondando il suo collo con le mani «Vuoi uccidermi? Dai scarica la tua rabbia su di me! Fallo, non mi fai paura»

«Vorrei poter farlo e non averti più fra i piedi, cazzo, sarebbe una liberazione... Ma qualcosa me lo impedisce, qualcosa mi impedisce di farti del male... Mi odio tremendamente per questo» spiegò duramente a centimetri dal viso di Jimin.

«Fottitti, idiota...» sussurrò.

«Tu con me...» sussurrò a sua volta.

Non si sa come, non si sa il perché ma da un momento all'altro i due si ritrovarono ad assaporare uno la bocca dell'altro senza pudore con tanta asprezza. Non era un bacio romantico, era un attacco in pieno. Quel contatto era duro, feroce proprio come Jimin e Jungkook in quegli istanti. Le mani di quest'ultimo si spinsero fortemente contro la nuca del minore, cercando di insinuarsi sempre più a fondo nell'anima del biondo con la sua esperta e palpitante lingua, cercando di dargli un lezione. Si morsero entrambi i labbri, condividendo saliva e poi nuovamente labbra, le une sopra le altre con intensità.

«B-basta...» Jimin fu il primo ad allontanarsi da quel duro attacco «Jungkook a-allontanati...»

«Adesso vuoi che mi allontani?» rise.

«Sei completamente bipolare... Non ti capisco»

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆𝒔 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora