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Il preside si limitò ad osservarli come tutti gli altri dentro quell'aula del resto.

«Non ho un discorso preparato e mai l'avrò perché a differenza vostra, io sono sincero, limpido con me stesso e con gli altri. Non ho mai capito perché le persone debbano sempre giudicare il libro dalla copertina, solo poche persone riescono e hanno il coraggio di andare oltre come ha fatto la persona che è qui vicino a me» sorrise un attimo al guardare il suo meraviglioso compagno «Mi avete giudicato, mi avete criticato, avete parlato di me e riso di me sin dal primo giorno per la mia apparenza definendomi in tutti i modi possibili ed immaginabili. Voi che parlate e non sapete un cazzo di niente, voi che sapete solo immettervi nelle vite altrui perché volete fare i grandi, quelli che possono ottenere tutto ma non è così. Vi sbagliate di grosso» respirò profondamente «Mi avete definito come un cattivo ragazzo, come un drogato, un alcolizzato, un delinquente scapestrato, un ninfomane ma voglio asfaltare il vostro mito. È vero mi sono drogato molto volte, ho spacciato, ho fumato, ho fatto a botte, sono andato a letto con chi mi capitava prima fra le mani, ho picchiato gente, sono finito in galera e non mi vergogno di dirlo perché purtroppo voi non sapete cosa c'è dietro dietro la mia cazzo di vita e poi chi l'ha detto che le persone non possono migliorare? Si può eccome ed io ne sono l'esempio palese, ci vuole solo un po' di buona volontà e una persona che vi stia accanto a spronarvi. Io ne ho avuta e ne ho una accanto ed è meravigliosa» passò un braccio per le sue spalle del suo amato e continuò «Amo Jimin con tutto me stesso e non permetterò né a voi e né a nessuno di separarci per delle infamie create da questo qui presente» indicò Sehun e quest'ultimo abbassò il suo capo «Avete riso e avete contribuito a spargere queste infamie su di noi, siete complici quanto lui. Si fa sempre così, parte uno e tutti il resto lo segue perché è divertente, perché tutti lo fanno. Ha preso di mira prima Jimin e poi anche me visto la nostra relazione. La sua macchina fotografica è piena di foto nostre e soprattutto sue in molteplici momenti, vi sembra normale, eh? È corretto secondo voi, andare, seguire un blog guidato da questo elemento? Ha messo in giro le nostre foto e un video della nostra conversazione. Anche se Jimin fosse stato vergine o no e avesse dato il suo primo bacio a me, che importava? Che vi importava? Vi migliorava la vita saperlo e sperperarlo in giro? Siete solo delle merde, lasciatevelo dire! Il culmine di tutto è stato il secondo video pubblicato dove presumibilmente io tradisco Jimin con un altro ragazzo in un locale... Stava quasi e dico quasi riuscendo nel suo intento di separarci ma a volte l'amore e la sincerità sono più forti di ogni altra cosa. Jimin ha creduto a me e solo a me perché non ero io quello del video e il tizio qui ve lo può confermare. Non avrei mai potuto farlo dopo tutto quello che di bello mi sta finalmente accadendo nella vita. Ci siamo presi tre giorni di sospensione solo perché ci siamo difesi dalle vostre critiche, dai vostri commenti pesanti e infondati. "Jimin è cornuto" "il bad boy gli ha fatto le corna" "che schifo" "puttana". Siete così falsi, così privi di personalità soprattutto voi che vi reputavate amici di Jimin, non farò nomi perché non meritano di essere nominati. Lo avete lasciato da solo completamente solo perché stava con me e perché avevate paura del giudizio altrui. Ah certo, non potevate mica essere amici della coppia formata dal verginello e dal drogato. Ridicoli. Ridicoli tutti anche il preside che invece di agire per aiutarci ci ha sanzionati. Non ho peli sulla lingua e non ho timore a dire i fatti per come stanno realmente malgrado ci possano essere delle conseguenze di cui sinceramente non mi frega nulla. Ho fatto, abbiamo fatto tutto questo solo per farvi capire che bisogna andare oltre e non fermarsi alle apparenze, siamo tutti bravi a commentare la vita degli altri ma ve lo siete mai fatti un esame di coscienza voi stessi? Rendere impossibile la vita altrui, sperperarla, inondarla di insulti e maldicenze non vi fa grandi, maturi o intelligenti, vi fa solo immaturi e persone ignoranti senza un briciolo di cervello, delle pecore che seguono il gregge... Ho deciso di togliere la mascherina perché ho capito finalmente che non è un difetto come gli altri mi hanno sempre fatto pensare, è solo una cicatrice, una parte del mio passato un po' contorto e doloroso... Non criticate, non giudicate se non sapete cosa c'è dietro e soprattutto non credete sempre a tutto quello che vi dicono, dovete pensare e riflettere con la vostra mentre e non con quella di un altro perché se no sarete persone nulle a vita. Sono state delle settimane un po' difficili e abbiamo dovuto ricorrere a questo metodo solo per queste parole che magari per alcuni potranno sembrare vaghe e per altri no» respirò un'altra volta «Sinceramente non ho nient'altro da dirvi, spero che abbiate afferrato il concetto e che finalmente ci lasciate in pace perché noi non vi abbiamo mai fatto nulla. Siamo solo dei semplici ragazzi che si amano. Ora mi sono rotto il cazzo di parlare, quindi vaffanculo e che ognuno ritorni alla propria lezione!» disse per ultimo Jungkook con una risata per poi prendere la mano del suo amore e scendere dal palco per uscire.

«Sei la mia dannata vita, Kook. Ti amo» bisbigliò fermandosi per un momento, l'altro lo guardò e lo abbracciò fortemente.

«Anch'io, fiorellino» unirono le loro labbra mentre sorridevano e non c'era emozione più bella di quella «Andiamocene di qui, domani forse ritorneremo» entrambi ridacchiarono andando verso l'uscita ma qualcuno lì fermò severamente.

«Dove credete di andare?» domandò il preside alle loro spalle, i due si girarono.

«A casa perché?» rispose tranquillamente il corvino.

«Vi rendete conto di quello che avete fatto?» proseguì mentre si avvicinava, Jungkook lasciò la mano di Jimin e fece la stessa azione del suo superiore.

«Non abbiamo fatto nulla di male. Abbiamo solo fatto giustizia contro tutte quelle teste di cazzo che ci hanno infangato ingiustamente» ribatté già con collera.

«Avreste dovuto parlarne prima con me e non mettere a soqquadro la mia scuola! Rinchiudendo me, il vostro preside nel bagno!» continuò.

«Non ce l'avrebbe permesso, ne sono più che sicuro! Lei crede troppo nella giustizia quella del regolamento, quella dello stato!» sputò girandosi per andarsene.

«Sei proprio come tua madre» si lasciò scappere l'uomo, Jungkook scattò verso di lui e Jimin lo tenne fermo.

«Kook, no...»

«Che cosa ha detto? Non si permetta di nominarla, non la conosce! Lei non sa la mia storia, la mia vita e tutto quello che ho passato. Si faccia i cazzi suoi, ha capito?» urlò con ira mentre il biondo cercava di calmarlo.

«Ho la tua custodia, Jungkook. So tutto di te e della tua vita» provocò.

«Non le ho mai chiesto di prendersela e non so perché lo abbia fatto ma non mi interessa minimamente. Se vuole può anche rinunciare» cercò di andarsene ma qualcosa lo bloccò nuovamente.

«Ho pagato io la tua cauzione» disse improvvisamente.

«Non me ne frega un cazzo» replicò.

«Sono tuo padre, Jungkook»

Jungkook se ne andò e
Jimin lo seguì.

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆𝒔 | 국민 Where stories live. Discover now