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«Ti odio da morire per aver reso la mia vita e quella di mio fratello una totale miseria e per aver reso mia madre un mostro senz'anima. Ti odio» lo strattonò mentre lo guardava con ira.

«Non l'amavo più purtroppo, so che avrei dovuto lasciarla prima» rispose e il maggiore rise amaramente.

«Che scusa, ti faccio i miei complimenti... Come puoi dirmi questo? Ci hai abbandonato al nostro destino! Hai visto come mi sono ridotto, come ci siamo ridotti per colpa tua?! Ti rendi conto di quello che hai fatto?» urlò con disprezzo «Sai quello che ho dovuto passare io in questi schifo di anni, eh? Sai per quante notti non ho dormito solo perché l'immagine tua e di quella puttana che scopavate alle spalle di mia mamma mi tormentava?» l'uomo cambiò espressione «E non guardarmi così perché io vi ho visti, avevo 11 anni quando ho visto quello scena e ascoltato i vostri schifosi gemiti. Ho dovuto tenere il segreto solo per l'amore che provavo verso i miei genitori, vivevo con i sensi di colpa quando guardavo mia mamma quella che adesso è rinchiusa in un ospedale psichiatrico per colpa tua. Tu che ci hai lasciato, che ci hai abbandonato, che hai trovato la scusa perfetta per andartene quando hai scoperto che Hyun-San era affetto dalla sindrome di Down! Io ti odio profondamente e non me ne fotte un emerito cazzo se hai pagato la mia cauzione o ti sei preso la mia custodia pur di farmi stare fuori. Ho fatto tutto quello che ho fatto solo per Hyun-San, solo per avere i soldi per andare avanti in questa merda di vita che mi è toccata. Ho dovuto spacciare e picchiare gente per averli perché chi avrebbe mai voluto prendere un ragazzo orfano, senza niente e con un orribile cicatrice sul volto? Ho dovuto scegliere la malavita perché era il modo più istantaneo e semplice per ottenere nuovamente mio fratello quello che non ho mai rifiutato e abbandonato per via della sua malattia anzi se sono qui è proprio grazie a lui, Jimin e la sua famiglia che adesso se ne prendono cura ma tanto...» rise separandosi dall'adulto «A te non te ne mai fottuto un cazzo. Sei felice, sei ricco, hai un buon lavoro, hai una nuova famiglia, una moglie e una splendida bambina che ama le moto e che ho avuto il piacere di conoscere...» prese un po' d'aria e proseguì un po' più calma «Adesso mi rendo conto che è inutile adesso attaccarti in questo modo, ormai il passato è passato e non c'è niente da fare» rifletté per ultimo.

«Io ho fatto sì che Hyun-San venisse affidato alla famiglia Park perché era l'unica che poteva prendersene cura e anche perché sapevo che Jimin fosse loro figlio e amico tuo e che quindi potessero prendersi cura anche di te» spiegò con cautela, Jungkook lo fissò con indifferenza.

«Forse è stata l'unica scelta giusta che hai fatto fino adesso perché per il resto hai sbagliato completamente tutto e non so con quale coraggio tu possa guardarmi adesso ma comprendo che per te tutto questo sia una cavolata» alzò i suoi occhi al cielo per un momento.

«Non è una cavolata per me ed ho sofferto anch'io per tutta questa situazione» pronunciò seriamente.

«Una domanda... Madlen quanti anni ha?» chiese guardandolo tristemente.

«Sette...» rispose.

«Come pensavo... L'hai avuta durante il periodo in cui tradivi la mamma, ho capito...» replicò duramente mentre vedeva come suo padre abbassava lo sguardo «Beh, onestamente non ho nient'altro da dirti, non mi va più neanche di arrabbiarmi e gridarti contro. Rinuncia se vuoi alla custodia o espellimi da questa minchia di scuola perché non ho voglia di ritornare a combattere con i mostri del passato che mi hanno tormentato per tanto tempo. Al mio fianco ho Hyun-San e Jimin, loro mi bastano per andare avanti. Continua pure con la tua vita, non mi interessa, che io sto ricostruendo la mia a poco a poco» disse per poi girarsi di spalle ma suo padre fermò il suo cammino ponendosi difronte.

«Perdonami, ti prego...» urlò l'uomo con lacrime accumulandosi nei suoi occhi «Perdonami, ho sbagliato...» sussurrò.

«Perchè proprio adesso e non prima? Perché ti sei nascosto per tutto questo tempo? Perché hai fatto quel che hai fatto? Perché non sei intervenuto quando io e mio fratello subivamo le torture di nostra madre? Perché hai permesso che accadesse tutto questo?» diede finalmente sfogo al suo pianto tanto represso «Io ti amavo, papà ma già da quando avevo 11 anni la rabbia e l'odio avevano preso il sopravvento su di me» tirò su con il suo naso «Anche adesso provo le stesse cose verso di te. Mi hai fatto così male che neanche riuscivo a ricordare il tuo volto che solo adesso riesco ad associare all'immagine che la mia mente riproduceva in continuazione. Ti odio e non so se potrò mai perdonarti. È stato tutto troppo doloroso e lacerante. Quando ho rivisto la donna dei miei incubi ossia la madre di tua figlia, mi è venuto il voltastomaco...» ammise «Spero solo che quella bimba così dolce non passi mai quel che abbiamo passato io e San, glielo auguro vivamente. Almeno con lei si un buon padre» sorrise con tristezza e strofinò i suoi occhi ormai troppo arrossati ma il suo nodo alla gola non si fermava, era troppo insistente come se avesse una collana di spine al suo collo. Il suo sguardo poi si alzò in avanti e vide Jimin arrivare verso di lui, aveva così bisogno del minore in quel momento.

«Perdonami, f-figlio mio» continuò straziato.

«Forse un giorno ma non ora» replicò Jungkook e il più piccolo sorrise internamente avvicinandosi a lui e intrecciando la mano contraria con la sua «Andiamo?» domandò al suo amato che annuì. Camminarono più avanti vedendo Madlen e sue madre difronte a loro. Jungkook collegò il suo sguardo con quello sbalordito della donna.

«S-Sei suo f-fi-»

«Si, lo sono e c'è n'è anche un altro che sfortunatamente è affetto da una malattia. Non so se te lo ha mai detto» affermò con un sorriso.

«Si, lo so» rispose solamente.

«Ah, bene. Mi fa piacere che tu sia informata» il preside si avvicinò lentamente al gruppo.

«Kook!» esclamò la piccola «Mi farai fare un giro sulla tua moto un giorno?» chiese Madlen contenta, estranea alla situazione che la circondava.

«Magari un giorno andiamo a prendere un gelato insieme e ti faccio fare un giro» rispose accarezzando la sua guancia.

«Si! Non vedo l'ora! Papà, mamma avete sentito? Potrò vero?!» il corvino inghiottì e Jimin strinse la sua mano.

«S-Si, certo... Mad» rispose l'uomo titubante.

«Si, grazie papino!» la piccola istintivamente lo abbracciò e Jungkook ammise a se stesso di provare gelosia verso quella scena e soprattutto verso quella fortunata bambina. Decise di girare il suo volto e Jimin ne approfittò per baciare la sua bocca e trasmettergli uno sguardo di tranquillità.

«Noi adesso andiamo a c-casa. Ciao Madlen a presto» pronunciò velocemente il corvino. La minore baciò entrambe le guance dei suoi nuovi "amici", lasciandoli poi andare.

Il preside scoppiò in lacrime dopo qualche secondo vedendo come suo figlio si allontanava ma anche quest'ultimo non poté trattenersi, piangendo così insieme al suo Jimin che lo accompagnò in questo momento così complicato, così difficile.

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆𝒔 | 국민 Where stories live. Discover now