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ma a quel punto il biondo a fianco decise di agire...

Jimin allontanò il ballerino dalle grinfie di Jungkook, in seguito si impossessò della labbra dell'altro biondo che non esitò a seguire il morboso e duro bacio.

Il corvino, nel frattempo, guardava la scena dinanzi a sé con un piccolo sorriso macabro sul suo volto. Osservò attentamente come lingua del suo Jimin percorreva interamente la bocca dell'altro con lussuria, con passione.

Jungkook si mise dietro il suo compagno di avventure e avvicinò la bocca al suo orecchio.

«Oh, fiorellino volevi sentire il sapore delle mie labbra... È per questo che stai divorando la sua bocca?» le sue mani si posarono sui fianchi del più piccolo «Pensi sia la mia?» chiese seducente.

In quel momento, Jimin sembrò ragionare e finalmente si allontanò dal quell'affamato bacio correndo via verso il bagno dove arrivò e poggiò la sua schiena contro la parete. Il suo sguardo si girò verso lo specchio ed osservò il suo riflesso.

Capelli scompigliati, camicia più aperta, respirazione totalmente affannata, labbra più rosse e sporgenti e le sue solite guance arrossite dalla situazione.

Un'immagine a dir poco scopabile secondo il corvino che lo fissava, poggiato alla porta, attraverso lo specchio.

Jimin si accorse della sua presenza e abbassò il suo sguardo, cercando di regolarizzare la sua agitata respirazione.

«Che c-cazzo sto facendo?» sussurrò più per se stesso. Jungkook si avvicinò ponendosi davanti a lui a braccia conserte, corpo a corpo «Credo di a-aver perso il controllo di me s-stesso per un momento...» guardò il pavimento mentre toccava le sue tempie «Non mi dici n-niente?» balbettò.

«Che dovrei dirti? Sono fottutamente incazzato» coprì la bocca di Jimin con il palmo della sua mano, nel frattempo l'altra si poggiò sulla parete dietro il biondo «Mi da fastidio anche sentirti parlare, vedere come muovi quelle cazzo di labbra con le quali hai limonato due ragazzi poca fa» sbottò innervosito «Cosa minchia ti dice il cervello?» domandò sbattendo la mano contro la perete. Jimin provò a parlare ma il palmo di Jungkook chiudeva la sua cavità «Cosa vorresti dire adesso, eh? Cosa cazzo mi vuoi dire?» tolse la sua mano.

«Tu mi hai dato da bere...» rispose cercando di non guardarlo.

«Potevi anche non bere e poi questa ti sembra una motivazione giusta per fare quello hai fatto?» continuò a sbottare mentre le sue braccia imprigionavano totalmente il corpo del minore contro la parete.

«Cosa avrei fatto di così sbagliato, eh?» chiese questa volta con ira.

«Me lo chiedi pure? Hai limonato due fottuti ragazzi e sicuramente se non avessi agito, tu saresti già a letto con quello! Ti avrebbe sverginato uno sconosciuto di una discoteca! Wow, è così che pretendi di perdere la tua innocenza, fiorellino?» disse ad un tratto e Jimin inghiottì prima di circondare il collo di Jungkook con le sue braccia, avvicinandosi così al suo udito.

«Ti ricordo che anche tu hai limonato qualcuno» pronunciò «Non capisco se tu sia geloso perché volevi essere al loro posto o perché pensi solo che io sia un pesciolino innocente che cade nella prima rete che gli si presenta davanti... Rispondimi, Jungkook» continuò ridendo.

«Credo sia più la prima» farfugliò seducente, mordendo il lobo del suo accompagnante «Sono così incazzato...» le sue narici passarono per il collo del biondo, in cerca del suo profumo intenso e delicato ma qualcuno entrò in bagno insieme a loro.

Il ballerino e il tipo che aveva baciato Jimin fecero il loro ingresso non normalmente ma divorando uno la bocca dell'altro senza ritegno si fermarono solo quando videro Jungkook e Jimin contro il muro.

«Oh, sei qui...» parlò il tipo e il più piccolo rise guadagnandosi un mala occhiata dal corvino.

«Che cazzo volete?» chiese quest'ultimo con rabbia.

«Non parlo con te, parlo con il biondino dal culo invitante. Vuoi unirti ad un trio? Ci hai fatto rimanere con l'acquolina in bocca con quei baci» propose con un sorriso mentre stringeva il sedere del ballerino, Jimin arrossì per quelle affermazioni e Jungkook al vedere quella scena esplose.

«Non lo farà, hai capito? Ora uscite di qui fottuti idioti!» esclamò ponendo il suo corpo contro quello di Jimin.

«Perchè non può farlo, amico? È solo divertimento! Non sei mica suo padre» disse ancora quell'altro.

Jungkook, a quel punto, sorrise e strinse il minore contro di sé. La sua mano scese sul sedere di quest'ultimo che stranamente non protestò.

«Se vuoi puoi anzi potete rimanere a guardare mentre faccio mio il suo culo perché solo questo potete fare, guardare» uscì la sua lingua e con questa unse le labbra di Jimin «Proprietà privata, mi dispiace. Ora uscite prima che vi prenda a calci in culo» i due sbuffarono ed uscirono «Hai visto cosa mi costringi a fare? Porca puttana, volevano offrirti un trio!» Jimin scoppiò a ridere e Jungkook dovette sostenerlo.

«Ho bisogno di altro alcool, voglio bere però voglio bere insieme a te» disse per poi baciare la bocca del suo maggiore che corrispose cercando di non perdere il controllo.

Il corvino afferrò le gambe del minore e fece sì che quelle circondassero i suoi fianchi. Lo sedette sopra il lavandino più vicino e lui si interpose fra le sue cosce, iniziando ad accarezzare la sua pelle attraverso la camicia.

«Sto p-perdendo il c-controllo...» sussurrò il più grande con voce affannata ma il loro bacio continuava a farsi sempre più bollente, scatenato. Lingue, saliva, denti, labbra li stavano annebbiando completamente.

Jimin poggiò la sua schiena contro lo specchio, le mani di Jungkook si posarono contro questo e pian piano si lasciarono scivolare via fino a formare un percorso di impronte su quella superficie liscia e vetrosa.

Da un momento all'altro, il corvino si allontanò prendendo però la sua mano per farlo scendere.

«Vieni con me...» sorrise il maggiore e Jimin lo seguì senza esitare.

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆𝒔 | 국민 Donde viven las historias. Descúbrelo ahora