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Dopo essersi asciugati e rivestiti, i due salirono nuovamente in sella alla moto del maggiore ritornando in città, precisamente verso casa di Jimin per affrontare la fatidica ramanzina da parte dei suoi genitori.

«Proprio adesso dovevi farti una sigaretta?» domandò il minore quando arrivarono davanti casa.

«Si, è una giornata che non tocco l'erba o una sigaretta... La mia dipendenza continua» affermò aspirando una grossa quantità di catrame.

«Te l'ho detto molto volte che dovresti smettere ma la vita è tua, giusto?» espose sarcasticamente.

«Si, giusto. Magari più in là smetterò ma per adesso non se ne parla proprio, mi rilassa, mi fa stare calmo» disse mentre buttava fuori quella nuvola di fumo.

«Non c'è qualcos'altro che ti faccia lo stesso effetto?» chiese.

«Tu» la bocca di Jimin si aprì e si richiuse rapidamente con le sue guance totalmente arrossite, Jungkook rise a quella reazione «Che c'è? Non te lo aspettavi, fiorellino?» parlò con sorrisino insinuante.

«Eh? I-Io? F-Fiorellino?» balbettò in preda all'imbarazzo. Era sì un tipo dal suo bel caratterino ma quando si trattava di complementi o argomenti sdolcinati riguardanti "l'amore", il più piccolo diventava un timido peperone senza parole ed affetto da balbettio cronico.

«Si, tu ma penso che questo tu già lo sappia cioè sei l'unica persona di cui mi fido dopo Hyun-San...» finì la sigaretta e gettò nel cassonetto vicino «Ti ho sorpreso? Perché non riesci a reagire?» risse all'avvicinarsi.

«Non sono abituato a questo tipo di c-cose...» spiegò semplicemente.

«Perchè dette da uno come me o perché davvero nessuno te le ha mai dette?» Jungkook approssimò un dito verso il suo mento con l'intenzione di sollevarlo «Che mi dici?»

«Credo sia più la p-prima...» ammise con poca voce, Jungkook si mise un po' più vicino.

«Sorridi, tua madre ci sta facendo una foto...» rise e Jimin si voltò proprio quando il flash colpì i loro visi.

«Ma che cazzo fa?» disse più come un'affermazione mentre vedeva come sua mamma usciva dalla porta e si dirigeva nella loro direzione «Lei e la sua malattia per le foto...» sussurrò.

«Raggazzi, finalmente!» esclamò la donna, fissando entrambi.

«Mamma perché ci hai scattato delle foto?» Salom sorrise intenerita immediatamente.

«Oh, eravate così carini che non ho potuto evitarlo!» Jimin abbassò il suo sguardo e Jungkook cercò di non ridere «No, aspettate signorini... Subito dentro casa, ora!» avvertì la donna puntando il suo dito verso l'entrata «Ora ho detto!» i due all'istante iniziarono a camminare.

«Tua madre è molto bipolare...» il biondo annuì ridendo.

«Si ma in fondo è una brava donna!»

«Vi sento! In casa, su! Brutti mascalzoni» pronunciò arrabbiata mentre chiudeva la porta con forza «Sedetevi sul divano e spiegatemi immediatamente perché cavolo avete picchiato due ragazzi! Il preside mi ha chiamato e vi ha dato anche una sospensione... E poi tu da quando in qua usi un linguaggio volgare a scuola?» parlò alterata. Jungkook in modo rilassato poggiò la schiena contro lo schienale del divano mentre un braccio si posò sul bordo proprio dietro Jimin.

«Mamma tu sai che se io compio determinate azioni è perché c'è un motivo. Il blog ha divulgato delle foto su me e Jungkook facendole girare per tutta la scuola. I nostri amorevoli compagni hanno cominciato a dirmi parole non proprio carine e lui ha reagito per difendermi. Dopo anche Taehyung ci si è messo ed io gli ho dato un pugno. Se lo meritava, anzi ne avrei dovuto dare uno anche ad Hoseok visto i loro comportamenti. Solo perché adesso sono amico di Jungkook mi hanno allontanato ma alla me ne fotto si vede che non erano veri amici» sbottò velocemente e sue madre si sedette davanti a loro.

«Sai che questo non giustifica la violenza, no?» Jimin annuì «Ma che foto sono? Tanto scandalose erano? Che parole ti dicevano?» il corvino rise in quel momento per le guance rosse del più piccolo. Era una cosa scontata che sua madre avrebbe chiesto di che cosa si trattassero le foto.

«Beh... Cioè... Uhm...» balbettò un'altra volta e Jungkook intervenne in suo "aiuto".

«Io e suo figlio ci stavamo baciando» annunciò con così tanta sincerità e tranquillità che Jimin iniziò a tossire fortemente.

«Jimin ma non è il t-»

«Si, lo è mamma! Ora basta però. Hai saputo ed ora basta! Non ti dirò nient'altro!» fece sbattere la sua schiena contro lo schienale e il braccio di Jungkook lo circondò, facendolo accaldare.

«Wow ma quindi v-»

«No!» la precedette.

«Ma è successo al-»

«No!» continuò ad interromperla con un no categorico «Morirò vergine e lo sai, mi farò frate» Jungkook e Salom si guardarono scoppiando a ridere poco dopo per la serietà con cui Jimin fece quella dichiarazione.

«Ma sei serio, figlio? Ti do il permesso io! Puoi farlo con chi vuoi e quando vuoi! Hai 19 anni! Io con tuo padre a quell'età ti stavamo già progettando!»

«Mi stai mettendo in imbarazzo, basta!» coprì il suo volto per nascondere il suo rossore.

«Va bene, va bene... Fai come vuoi! E allora Jungkook... Come bacia mio figlio?» domandò con un sorriso.

«Mamma dici sul serio!?» il maggiore tappò la sua bocca con la mano.

«Beh, è migliorato molto dalla prima volta» parlò schiettamente.

«Oddio, è successo più di una volta?»

«Si! Gli sto insegnando i trucchi del mestiere» affermò.

«Si, lo so è un po' inesperto il mio bambino» Jimin incrociò le sue braccia al petto e sul suo viso si formò un broncio.

«Sta imparando, non si preoccupi...» Jungkook lo fissò e il biondo gli lanciò un'occhiataccia fulminante.

«Jungkook vorresti dormire qua per questi tre giorni? C'è abbastanza spazio e per noi non è problema averti qui. Così potrai stare con Hyun-San e perché no, anche con Jimin!» propose felicemente.

«Se a Jimin non dispiace, io accetto ma dovrei andare a prendere qualche cambio a casa...»

«Si, vai pure a prenderli! Tanto tuo fratello è a scuola come sai» il maggiore annuì alzandosi e la donna si recò in cucina.

«Fiorellino non ti arrabbiare... Mi avrai più vicino, non è questo quello che volevi?» sorrise provocandolo.

«Oh, si! Dai vieni qui bad boy e fottimi!» imitò una di quelle vocine irritanti delle sue compagne di classe.

«Vado a prendere i cambi e poi soddisferò la tua richiesta!» lo sfidò ridendo.

«Si, guarda... Ti aspetterò nudo in camera mia, disteso sul letto!» seguì il gioco.

«Che immagine eccitante, cazzo! Vado e torno subito prima che venga nei pantaloni» Jungkook aprì la porta ed uscì.

«Bleah! Sei un maiale!» esclamò con orrore mentre il suo sguardo si rivolgeva verso sua madre «Non guardarmi così, mamma!»

«Io non detto nulla...!»

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆𝒔 | 국민 Onde histórias criam vida. Descubra agora