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Furono bisbigli, mormorii e risatine ad accompagnare l'ingresso della coppia all'interno di quella struttura chiamata "scuola". Sapevano di essere il centro d'attenzione di tutti in quel periodo ma a loro e soprattutto a Jungkook non importava. Non era vero nulla quindi avevano la coscienza più che pulita.

«Li odio con tutta la mia anima, porca puttana» sussurrò Jimin già stufo di quegli sguardi insinuanti e stracolmi di pregiudizi infondati, erano snervanti.

«Tranquillo, amore... Oggi risolveremo tutto e poi vedremo chi riderà per ultimo. Sono solo degli idioti» sorrise soddisfatto e il minore lo guardò.

«Non ti smentisci mai, eh? Un bad boy con tutte le carte in regola!» risero entrambi ma Jungkook fu il primo a smettere.

«Ti bacerò qui davanti a tutti e tu non opporrai resistenza perché la voglia che ho di farlo supera ogni altra cosa» replicò fermandosi d'improvviso e poggiando le sue mani sulle guance del biondo che in quell'istante non poté che arrossire mentre i loro compagni osservano ogni movimento.

«Non potrei mai oppormi ai tuoi baci, sono il mio star bene» farfugliò con il cuore a mille.

«Siamo in due...» dicendo questo, il corvino baciò lentamente le labbra del suo ormai compagno davanti alla facce stupite, inorridite degli studenti presenti soprattutto quelle di Hoseok e Taehyung che guardavano la scena con totale indignazione. Morse con i suoi denti il labbro contrario e in seguito ripresero a camminare con tranquillità «A parte le facce di tutte queste merde, è bellissimo marcare il proprio territorio. Sei mio» passò un braccio sopra le sue spalle.

«E tu mio!» rise teneramente.

«Credo che abbiano notato pure la mia cicatrice ma sinceramente ora come ora non me ne fotte un cazzo... Che guardino pure!» sbottò con indifferenza.

«Bravo amore così ti voglio, fregatene!» Jimin baciò la guancia del maggiore e questo sorrise inevitabilmente.

«Devo spiegarti il piano, fiorellino... Andiamo a sederci in modo da essere lontani da occhi indiscreti» l'altro annuì e con le loro mani intrecciate si diressero verso una panchina completamente desolata.

«Mi fido di te, Kook» il menzionato curvò le sue labbra in un sorriso quando sentì quella frase.

«Sono contento che tu mi abbia detto quest-» stava per dire ma qualcosa lo interruppe.

«Ei, Park potevi dirlo prima che ti piaceva essere cornuto!» rise un ragazzo.

«Sicuramente quella cicatrice sarà stata fatta da Park quando ha scoperto il tradimento!» rise un altro.

«Ti stanno bene le corna, nanetto!» rise ancora un altro.

«Figli di puttana!» esclamò Jungkook alzandosi immediatamente ma Jimin lo tenne fermo con tutte le sue forze, ponendosi davanti a lui.

«No, Kook. Lasciali perdere! È questo quello che vogliono! Cercano gossip, risse, popolarità! Lasciali. Sono solo degli idioti senza una cazzo di vita!» disse il biondo con serietà e il più grande asserì con il suo capo.

«Per questa volta siete salvi, branchi di figli di puttana! Ora sparite prima che io vi spacchi la faccia con le mie mani» lì fulminò con lo sguardo e i tre corsero via «Ma scherzano? Cercano di fare i gradassi poi appena gli spari due minchiate scappano. Che idioti senza palle!» parlò per poi risedersi insieme a Jimin che non si sedette nuovamente sulla panchina ma sulle sue gambe.

«Sono troppo orgoglioso di te, mi hai ascoltato e non hai fatto finire qualcuno in ospedale!» la mano del più grande si posò sulla coscia contraria.

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆𝒔 | 국민 Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum