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«Jungkook sai dov'è la mia giacca di jeans?» chiese Jimin quando entrambi terminarono di vestirsi.

«Mi ricordo che hai lasciato la giacca giù ma eravamo troppo fatti e quindi non so dov'è l'hai lasciata di preciso» rifletté e poi guardò la sua di pelle sul pavimento, la raccolse immediatamente «Questa giacca è la mia vita sul serio...» Jimin la osservo e sorrise istintivamente «Tieni, mettila tu ma non trattarla male» gliela porse e il minore negò.

«Sto un po' meglio adesso, tranquillo» disse prendendo il suo telefono e vedendo l'orario, erano le 6 ma un piccolo messaggio da parte di sua mamma captò la sua attenzione.

"So che siete usciti, brutti furfanti! Ero ancora sdraiata sul divano quando vi ho visti uscire. Pensavate di farla franca, eh? Beh, no! Stai attento, figlio! Buonanotte!"

«Minchia, mia madre ci ha visto uscire» parlò Jimin con stupore.

«Si è arrabbiata? Tuo padre?» chiese ponendosi al suo fianco per leggere il testo del messaggio «Furfanti?» rise.

«No, non si è arrabbiata o almeno credo. Non credo che gliel'abbia detto a mio padre...» pronunciò e si sedette sul bordo del letto.

«Ti sei seduto? Dobbiamo andare a casa» parlò infilandogli la sua giacca, Jimin non oppose resistenza.

«Mi sento debole... Credo si sia alzata nuovamente la febbre» abbassò il suo capo e Jungkook toccò la sua fronte con la mano.

«Sicuramente. Fatti forza, su» disse prendendolo sotto braccio «Tranquillo» sussurrò e il minore annuì ma prima che potessero uscire, quest'ultimo dovette correre velocemente verso il bagno. Jungkook lo seguì all'istante e si abbassò alla sua altezza quando lo vide rigettare fortemente, accarezzò la sua nuca.

«C-cazzo... Non guardarmi c-così» sussurrò debolmente il più piccolo prima che un altro conato di vomito lo colpisse.

«Ho visto cose peggiori nella mia vita. Il vomito non è niente in confronto a quello» ammise. Jimin poggiò la sua schiena contro la parete.

«Sto di m-merda» farfugliò e Jungkook pulì la sua bocca con un pezzo di carta igienica per poi tirare via il tutto.

«Oh, che cazzo succede qui?» intervenne all'improvviso Yoongi quando si fermò davanti al bagno.

«Ha la febbre, non sta bene e tu devi farmi un favore» replicò il corvino.

«Povero, ci sei andato troppo duro?» rise e l'altro lo guardò male «Cosa cazzo vuoi adesso, Kook?» ritornò serio.

«Dovrai portare la mia moto ed io porterò la tua macchina. Non può prendere altro freddo» spiegò brevemente.

«E perché non posso andare io con lui in macchina visto che è la mia?» si mise a braccia conserte.

«Non lo lascerò mai nelle tue mani, Yoongito» sentenziò aiutando Jimin ad alzarsi «Adesso andiamo e non protestare. Dammi le chiavi» il blu annuì e gliele diede mentre il corvino gli porse le sue «Comincia a scendere, amico» il menzionato andò subito via se non prima di aver alzato il suo dito medio contro il maggiore «Ce la fai?»

«S-si» si aggrappò a lui e insieme iniziarono a scendere verso l'uscita.

«Tranquillo, ora ti riposerai un po'» arrivarono davanti il nero fuoristrada di Yoongi e Jungkook aprì lo sportello davanti facendo entrare il più piccolo che immediatamente si rannicchiò contro il sedile che fu abbassato subito dopo dal maggiore quando entrò in macchina «Jimin pensa a cose belle» gli mise la cintura e il menzionato annuì.

«Dammi l'indirizzo, Kook così ci vediamo direttamente lì» chiese Yoongi quando si accostò con la moto accanto al finestrino.

«Si, tieni» il blu la prese, aggiustò il casco e immediatamente partì.

«Jungkook» chiamò il minore «P-puoi, puoi accendere i r-riscaldamenti?»

«Si, c'è pure una coperta qui» il più grande lo coprì per poi porsi la cintura e accendere l'auto «Riposati un po'» sussurrò preoccupato. Gli lanciò un ultimo sguardo, in seguito iniziò a fare strada verso casa, tenendo sempre un occhio di riguardo per il ragazzo al suo fianco.

...

Dopo circa una mezz'ora i due finalmente arrivarono a destinazione, Jimin si era letteralmente addormentato durante quel tratto di strada. Jungkook parcheggiò e vide difronte a sé la sua moto con Yoongi appoggiato contro. Scese e si diresse verso di lui.

«Grazie, Yoon ma adesso dovresti suonare mentre io prendo Jimin. Non voglio svegliarlo, sta riposando tranquillamente» spiegò un'altra volta.

«D'accordo ma è l'ultimo poi me ne andrò» l'altro annuì dirigendosi verso il lato dov'era Jimin che aprì.

«Allora, fiorellino...» con tutta la coperta, Jungkook prese il più piccolo fra le sue braccia e lo tenne fortemente. Yoongi chiuse lo sportello e poi andò a suonare «Grazie, amico. Le tue chiavi sono sul tettuccio mentre le mie?»

«Eccole» il blu gliele infilò dentro una tasca del pantalone «Ci vediamo, Kook» il maggiore fece solo un cenno con la testa per poi guardare la donna che li osservava a braccia conserte, poggiata alla porta.

«Buongiorno, Salom» disse senza nessuna espressione.

«Ciao, Jungkook ma cosa è successo a mio figlio? Dove siete stati?» domandò facendoli entrare.

«Le spiegherò tutto ma prima devo portarlo in camera sua» salì le scale e la donna li seguì «Non se la prenda con lui, è colpa mia se siamo usciti senza dirvi nulla... Siamo andati a ballare» cominciò a dire quando posò il corpo di Jimin sul letto e lui si sedette al suo fianco «Erano circa le 5 quando mi sono accorto che aveva la febbre, scottava» Salom toccò la sua fronte e di fatti il corvino aveva ragione.

«Sono arrabbiata con voi perché non c'era bisogno di scappare, io e suo padre sappiamo che siete giovani e maggiorenni e volete divertirvi ma lasciando stare questo io ti ringrazio per esserti preso cura di lui» sorrise lievemente sedendosi poi al fianco di Jungkook «Jimin ha sempre avuto questo suo carattere forte e peperino ma in fondo, in fondo ha l'animo più dolce e buono di questo mondo e penso che questo tu lo abbia potuto notare» il maggiore curvò le sue labbra.

«Si e anche molto... Ha sudato per stare al mio fianco, per avere la mia fiducia. È forte, testardo, impulsivo ma allo stesso tempo è timido e tanto buono» disse mentre lo osservava.

«A volte penso che Jimin non abbia mai avuto degli amici veri come te... Tutti si sono sempre approfittati per il suo modo di essere e lo hanno dimostrato anche Taehyung ed Hoseok che di finivano "migliori". Tu invece sei diverso con lui... Sei complicato, un po' enigmatico, si è vero! Però tu lo fai ridere, lo fai divertire, gli fai fare esperienze che mai ha potuto fare nella sua vita. Ho sempre voluto che lui si godesse la sua giovane età nel bene e nel male, anche facendo qualche cazzata perché ci sta alla vostra età! Io, in un certo senso, sono contenta che tu lo stia facendo uscire dal suo guscio» Salom sfiorò la sua gamba e Jimin sorrise «Già sono le 7 e dopo questo piccolo sfogo da madre, devo andare a svegliare San per portarlo a scuola ed io poi vado a lavoro...»

«Si, stia tranquilla. Fra un po' scendo e saluto mio fratello...» parlò Jungkook e la donna annuì.

«Ci penserai tu a lui?» domandò con un sorriso.

«Si, certo» rispose ricambiando il sorriso.

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆𝒔 | 국민 Where stories live. Discover now