• Prologo •

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Ci siamo.

Finalmente il grande giorno è arrivato.
Il giorno che aspettavi da tanto, troppo tempo.
Ripensi ancora al coraggio che hai avuto alla cena aziendale dell'estate scorsa, quando hai proposto al tuo capo la tua grande idea.

"Salve signore, mi dispiace disturbarla ma avrei in mente una proposta che potrebbe portare l'azienda a un'evoluzione e ad una fama indescrivibile".

Sono queste le parole con cui ti sei fatta avanti e hai proposto LUI come nuovo modello della campagna pubblicitaria.

L'iniziativa era piaciuta molto e il capo ti aveva affidato l'intero progetto; "l'idea è tua e tuo sarà anche l' impegno per portarla a termine. Mi raccomando, cerca di non deludermi"  ti aveva detto.

Dopo mesi di mailing con l'agenzia del tuo pupillo d'oro eri riuscita ad avere un riscontro positivo, avevi firmato un contratto e ora eri a Seul, in attesa del modello per la prova costume.

Se ripensi a ogni sacrificio che hai fatto, a tutta la fatica per arrivare alla tua posizione lavorativa, al trasferimento a Milano, al tempo impiegato in negozio per far capire a tutti il tuo gusto impeccabile in fatto di moda.
Ora sei qui, come capo stilista della Gucci, fiera del raggiungimento del tuo obbiettivo. Anche se, come sempre, punti ad arrivare ancora più in alto.

Hai impiegato settimane per scegliere i capi d'abbigliamento giusti da proporre a LUI; conoscendo la sua grande passione per la moda non volevi fare errori.
Non hai dormito tutta la notte, hai speso più di un ora per scegliere la camicetta da abbinare alla longuette, per poi indossare una blusa rosa cipria, perfetta da accostare al tacco a spillo bordeaux.
I capelli, rigidamente boccolati, sono tirati indietro da un cerchietto con motivo floreale.

Ah, mi sudano le mani, questa è l'ansia.

Guardi l'orologio e sono le 13:12, è in ritardo ...
Finalmente senti delle voci e la porta davanti a te si spalanca.
Lui entra, bello e impeccabile come sempre.
Pantalone nero attillatissimo, maglione a collo alto grigio, dr Martens nere, un Cammel coat, un'ampia borsa nera, una coppola siciliana e due grandi occhiali da vista neri.

Wow, l'avevo visto in foto ma di persona toglie il fiato.

Appena ti vede si inchina e ti saluta con un "annyeonghaseyo".

Tu lo imiti e cerchi di ripetere il saluto con quel poco di coreano studiato nelle settimane precedenti all'incontro.
Fortunatamente hai anche chiamato un traduttore ad aiutarti in caso di imprevisti.
Vi guardate a lungo e per un momento ti perdi nei suoi occhi, profondi, oscuri, come se stesse nascondendo il mondo intero lì dentro.
Mentre il suo sguardo rimane incollato al tuo, si toglie il cappello e si sistema i capelli blu.
Pensi di svenire da un momento all'altro, ma un colpo di tosse del traduttore ti fa trasalire e inizi il discorso che avevi preparato.

- Salve signor Kim, la ringrazio per aver accettato la nostra proposta. Sono secoli che mi immagino la sua figura statuaria immortalata con il nostro marchio sotto, e devo dire che ha proprio il portamento adatto per fare il modello.

Lui sorride e ringrazia gentilmente, poi riprendi.

- Ecco questi sono i capi che ho selezionato per la campagna pubblicitaria, spero che possano essere di suo gradimento.

Lui si avvicina e scruta il carrello con pantaloni, camicie, golf e giacche appese; poi si gira, ti guarda e dice "sono tutti bellissimi, complimenti. Ha mai pensato di fare la costumista per un gruppo kpop?".

A quelle parole senti la temperatura corporea ribollire, evidenziando un palese rossore in volto.

Sorridi imbarazzata mentre lui si volta prendendo qualche capo di vestiario e si avvia verso il camerino.

Non avrei mai pensato che quella frase sarebbe stata l'inizio di tutto.

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Spazio autrice:

salve a tutti!

Questa è la prima volta che mi cimento nella scrittura, ed è la prima volta che scrivo un racconto, quindi siate clementi!

E' tutto frutto della mia immaginazione e dei miei sogni frequenti .

Mi impegnerò a pubblicare ogni due giorni, spero che sia di vostro gradimento!!

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt