Capitolo 41

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Il giorno seguente avevamo l'ultima data a Busan, sapevamo già tutti che i ragazzi avrebbero dato il massimo, come sempre d'altronde.

Per l'ora di pranzo rimasi nel backstage a sistemare alcuni capi mentre erano in corso le prove sul palco.

A un certo punto un suono interruppe le mie mansioni, uno strano sibilo simile al verso di un serpente proveniva da dietro il tendone, mi avvicinai per scostarlo e cercare la fonte di quel rumore fastidioso.
Vi trovai Taehyung nascosto, appoggiato a un palo.

- Ma che fai qui?
- Stavo cercando di attirare la tua attenzione, Sisi.
- Mi hai fatto spaventare! Come sono andate le prove?
- Oh, molto bene grazie, ma dobbiamo parlare.

Lo guardai dubbiosa.

- Ah si? E di cosa?
- Tu sai. Ma non qui, ci possono sentire. Seguimi.

In un baleno mi afferrò il polso e iniziò a marciare per il corridoio.

Lo seguii silenziosamente in attesa di scoprire dove il bizzarro ragazzo con la t-shirt bianca e il pantalone beige davanti a me mi stesse portando.

"mmmm, si, qui andrà benissimo", entrò in un reparto scostando un drappo per poi richiuderselo dietro le spalle.

- Allora Tae, mi spieghi cosa è successo?
- Sisi, tu sei innamorata? (disse di botto fissandomi con sguardo serio)

La domanda mi spiazzò completamente lasciandomi a bocca spalancata.

"Perché me lo chiedi?"

La sua espressione mutò, inarcò le sopracciglia fini e si avvicinò.

"Rispondimi" disse mantenendo gli occhi incollati ai miei.

Mi sta mettendo in soggezione.

Sono innamorata?

Ecco io..

Non lo so, ma perché mi fa il terzo grado?

Cercai di trovare una risposta da dargli con tutta sincerità, ma qualcosa mi frenò.

- Io.. Io.. Non lo so Tae, non posso risponderti così su due piedi. Perché me lo stai chiedendo?

Tirò un lungo sospiro di sollievo e fissò il pavimento.

Ok, forse me la sono scampata anche questa volta.

Il moro sollevò la testa, appoggiò una mano sulla mia spalla accarezzandola dolcemente, poi come un cavaliere mi pugnalò diretto al cuore con l'interrogativo seguente.

- Siena capisco la difficoltà, ma allora dimmi almeno cosa è successo ieri sera con Jimin.

ECCOCI.

Sapeva già tutto e me lo dovevo immaginare.

"Se già lo sai perché me lo stai chiedendo?"

Fu lui a cambiare espressione stavolta, uno sguardo innocente e sorpreso comparve sul suo volto, evidentemente non si aspettava una replica del genere da parte mia.

"Io so che Jimin ti ha detto tutto ieri sera, si è confidato con te dicendoti che ha scelto la felicità tua e di Kookie al posto della sua, per questo mi stavo chiedendo, perché tu l'hai baciato?"

Un micromovimento del suo sopracciglio mi inquietò totalmente.

Si, ci siamo baciati, ma devo spiegargli il mio punto di vista per evitare ogni fraintendimento.

"La mia non era una provocazione Taetae, volevo solamente ringraziarlo."

Mi picchiettò sulla spalla e annuì serenamente capendo la situazione, ma un dubbio sfrecciò nella mia mente ansiogena.

Oh cielo, non è che ..?

"Perché? Tu che sai? Lui l'ha presa diversamente?" squittì aumentando il tono della voce, Taehyung si grattò la testa e incrociò le braccia al petto.

" Lui no, ma Jungkook si."

OH CAZZO.

- Cooooosa?
- Non so molto, li ho sentiti litigare ieri sera nella stanza di Jimin, per questo so qualcosa. Gli ha detto che stava rientrando in albergo e che vi ha visti mentre vi stavate scambiando effusioni.

Merda.

Avevo fatto un casino.
Jimin e Jungkook, che si consideravano come fratelli e che erano cresciuti insieme, avevano passato la serata a urlarsi in faccia per colpa mia.

Ho distrutto la loro amicizia.

Un enorme magone si piantò nel mio stomaco, che lentamente iniziava a contorcersi dai sensi di colpa.

Iniziai un monologo senza fine e senza prendere fiato.

" Io.. Io.. Non avrei mai voluto tutto questo, mi dispiace, sono un mostro, un essere disgustoso, io.. mi dispiace, sono una persona orribile, faccio schifo.. io.. "

Mi presi il viso fra le mani mentre una valanga di lacrime scendeva copiosa, Tae si allungò per stringermi tra le sue braccia.

Non disse niente.

***

Dopo un'intera ora passata a piangere disperata riuscii a calmarmi cullata dal mio amico.

Quando il mio respiro tornò a essere regolare, la sua voce profonda fece vibrare il petto a cui ero appoggiata.

"Sai cosa fare adesso Siena, vero?"

Inspirai ed espirai profondamente cercando di far riprendere i polmoni esausti.

"Si Tae, grazie per esserci"

Mi avvicinai per baciarlo sulla guancia, lui rispose con il suo solito sorriso quadrato.

Uscii dalla tenda e corsi in preda all'ansia lungo tutto il corridoio che circondava il palco.

Sapevo cosa avrei dovuto fare.
Grazie a Tae avevo finalmente capito, dovevo farmi perdonare e chiedere ammenda.
Le mie gambe spingevano con forza sul pavimento come mai prima d'ora per cercare di varcare più spazio possibile nel minor tempo.
Con il respiro corto finalmente arrivai alla mia ardita destinazione.
Spalancai la porta ed entrai.

Crollai stanca sulle ginocchia cercando di riprendere un minimo di fiato, lui non disse niente, mi osservava con gli occhi strabuzzanti.
Così, parlai io per prima.

***

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Angolo autrice:

Eccoci ad un nuovo capitolo 🎉🎉
Vi ringrazio per le numerose visualizzazioni 💜
Che ne pensate di quello che si sono detti Siena e Tae?
Secondo voi da chi dei due sarà andata Siena a fare ammenda?
Lasciatemi la vostra opinione nei commenti, insieme ad una stellina di apprezzamento 🌟
I purple you 💜

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Where stories live. Discover now