Capitolo 31

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Chiusi la telefonata e mi voltai di colpo, perché un rumore aveva attirato la mia attenzione.

Jk era dietro di me, seduto su una poltrona e mi stava osservando, teneva il gomito appoggiato al bracciolo e la testa sorretta dal palmo della mano.

- Tutto bene Sisi?
- Si, scusatemi se sono scappata, volevo telefonare ai miei genitori e avvertirli della bella notizia.
- Ah, come hanno reagito? Sono contenti?
- Si, molto! Mia mamma mi ha già detto l'intenzione che ha di cucinarvi tantissime prelibatezze. Poi non so perché, ma è convinta che gli presenterò un plausibile fidanzato.
- Ah si? E come mai?
- Lei  è fatta così, è convinta che qualsiasi ragazzo che porto a casa sia un mio spasimante.
- Beh, magari questa volta ha colpito nel segno.

Come scusa?

- Si certo, sette spasimanti tutti insieme, sono diventata poligama!
- Magari fra quei sette c'è quello giusto, ma tu ancora non te ne sei resa conto.

Mi bloccai dopo quelle parole ritrovandomi a osservarlo.
Aveva lo sguardo deciso, gli occhi scuri che non si staccavano dai miei.
L'indice e il medio sfioravano le labbra delineandone il contorno.
Prese a squadrarmi insistentemente dall'alto in basso, creandomi un senso di disagio.

- Sei proprio bella stasera.
- Grazie, anche voi siete incantevoli.
- Già, peccato che tu sia tanto bella quanto testarda (si alzò con uno scatto)
- Che vuoi dire? (chiesi curiosa).

Si avvicinò furtivo, la sua presenza imponente mi fece indietreggiare fino farmi toccare il muro con la schiena, si sporse poi in avanti e poggiò una mano alla parete, poco sopra alla mia spalla.

"Niente Sisi, un giorno ci arriverai anche tu ", disse guardandomi dall'alto della sua posizione, tirò un lungo sospiro che mi fece spettinare i ciuffi vicino alle tempie, poi si staccò di colpo, "vieni rientriamo, i ragazzi si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto".

Lo seguii dietro la porta e raggiungemmo gli altri, che si stavano già preparando per tornare in albergo.

Le sue parole mi tormentarono per tutta la notte.

La mattina successiva ci aspettava il viaggio di ritorno in Corea, finii di fare le valigie e scesi per la colazione.

Nel salone trovai solo Taehyung, ancora addormentato, che mi salutò intimandomi ad avvicinarmi.

- Buongiorno Taetae
- 'giorno Sisi
- Dove sono tutti gli altri?
- Oh, loro sono già scesi e risaliti in camera, mancavamo solo io e te, dai facciamo in fretta altrimenti ci lasciano qui (disse sorseggiando il suo tè verde).
- Tae, devo chiederti una cosa e ho bisogno della tua sincerità (lui si voltò confuso), ma tu hai notato un cambiamento in Jk?
- In che senso? (le sopracciglia si incurvarono)
- Vedo che si comporta in modo strano nei miei confronti, è più disinvolto, più diretto, più....Più...

Per un attimo fummo circondati da un silenzio tombale, che fu interrotto dal suono greve della sua voce.

- Più uomo?
- Si ecco, non è più il ragazzino di prima.
- Jk è sempre lo stesso, è timido le prime volte che si trova a rapportarsi con una persona interessante, ma si sblocca quando vede che l'interesse è ricambiato.

No aspetta, forse ho capito male.

- Interesse? Che intendi dire?
- Il tuo Sisi.

Scoppiai in una risata plateale e il mio tono di voce aumentò di qualche decibel.

- MA IO NON SONO INTERESSATA A LUI!
- Mmmm, ne sei sicura?
- Certo!
- E allora perché ai concerti hai occhi solo per lui?
- Controllo solo che non mi distrugga i capi di vestiario, tutto qui (mentii spudoratamente)
- Ah si, se vuoi giustificartela così.
- Guarda che sono seria, non sono interessata a lui (altra menzogna)
- Come prima non lo eri di Jimin, giusto?

Mi si gelò il sangue.

Si è accorto di tutto? Come ha fatto a capire?

- Non ho mai negato che Jimin fosse un ragazzo attraente (mantenni lo sguardo verso la parete opposta al mio interlocutore, cercando di nascondere il rossore comparso sulle mie guance)
- Lo hai detto anche a lui.
- Esatto, ma lui mi ha risposto che non poteva ricambiare, sai, per le fan.
- Non è solo per le fan che lo ha fatto.

Taehyung lanciò la bomba e io lo fulminai in un baleno.

- E allora per cosa?
- Siena mi dispiace, ma non sta a me dirlo.

Come prego?

Decisi di indagare ulteriormente.

- Se non sta a te Tae, chi deve dirmelo? A chi devo chiederlo?
- Ah (sbuffò esasperato), ma davvero ancora non hai capito?

Disse l'ultima frase e uscì dalla stanza, lasciandomi incredula e dubbiosa.

Ma cosa dovrei capire? Qualcuno mi spiega?

***

Passai le ore sul jet in compagnia di Namjoon e Jin, il primo scriveva sull'immancabile taccuino mentre il secondo dormiva abbracciato al pupazzo di RJ.

Arrivai a casa giusto in tempo per disfare la valigia e pranzare.

Avevamo il resto del pomeriggio libero, così decisi di informare le mie più care amiche del mio prossimo ritorno in Italia.

Mentre mi stavo rilassando davanti a una tazza di americano fumante, il mio telefono vibrò segnalandomi l'arrivo di un nuovo messaggio.

Jk 🐰: Ti va di venire con me a fare compere? Devo prendere dei vestiti nuovi.

Siena🦄:Non c'è nessun altro che può farti compagnia? Vorrei rimanere a casa...

Ero ancora turbata dalle parole di Tae e non mi andava di alimentarle creando situazioni equivoche.

Jk🐰: Dai Sisi, sei la mia stylist, chi più di te conosce i miei gusti? Non farti pregare, ti prometto che se vieni ti offrirò una bevuta, magari stasera. Passo a prenderti fra venti minuti, non farmi aspettare invano.

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Angolo autrice:

Eccoci con il nuovo capitolo 🎉
Quella foto mi fa morire, lo ammetto, e il comportamento che ha Jk sulla poltrona è ispirato da quella benedettissima foto 🤯
Che ne pensate della conversazione con Tae? E del messaggio di Jk?
Lasciatemi la vostra opinione e una stellina 🌟
I purple you 💜

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Where stories live. Discover now