Capitolo 49

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Quando tornammo al casolare gli hyung stavano già preparando il fuoco per cucinare la carne alla brace, così, noi escursionisti, decidemmo di farci un bagno caldo prima di scendere ad aiutarli per la cena.

Io e il maknae salimmo in camera, avevo deciso di non dire niente riguardo la telefonata che avevo ricevuto, non avevo la minima idea su chi potesse essere il proprietario della voce metallica, ma avrei fatto sicuramente le dovute ricerche una volta rientrata a Seoul.

I ragazzi si stavano finalmente rilassando in tranquillità dopo tanto tempo, il tour li aveva stremati e ancora non era finito, così evitai di menzionare ciò che mi era successo nel pomeriggio per non farli preoccupare ulteriormente.

Me la caverò per conto mio.

Presi dei vestiti di ricambio e mi fiondai nel bagno per scacciare quei brutti pensieri. Mi innervosiva sapere che qualche pazzo maniaco era arrivato ad avere il mio numero personale, una volta rientrata nella capitale avrei sicuramente cambiato operatore, così avrei bloccato il problema alla radice.

Uscii dalla vasca e coprii il corpo nascondendolo sono un ampio telo bianco, ma qualcuno bussò alla porta.

- Chi è?
- Sono io Sisi, posso entrare?

Feci scattare la chiave nella serratura e dopo qualche secondo la testa arruffata di Jungkook fece capolino.

" Hai già fatto il bagno?"

Indicai i miei capelli bagnati, "tu che dici?"

Lui entrò nella stanza, poggiò dei vestiti puliti sulla sedia e iniziò a spogliarsi con naturalezza, come se io non fossi lì.

Ma c'ero eccome.

I miei occhi non si staccavano dalla sua figura possente e statuaria, sbottonò i pantaloni che ricaddero pesanti all'altezza delle caviglie, poi si piego per raccoglierli flettendo i muscoli delle cosce.

Giurai che un rigolo di bava stava scendendo dal bordo delle mie labbra, ma fui costretta a ricompormi quando incrociai il suo sguardo sullo specchio, lui si accorse della mia espressione vogliosa e sogghignò.

"Accidenti che peccato, sono arrivato troppo tardi".

Increspai la fronte dubbiosa e lui continuò, "sai papera, speravo che qualcuno facesse il bagno insieme a me, così da avere qualcuno che mi lavasse la schiena con dolcezza e delicatamente.."

Come al suo solito cercava ogni mezzo possibile per stuzzicare il mio interesse, ma decisi di vendicarmi per avermi lasciata insoddisfatta quella mattina.

"Ah si? Hai bisogno di una badante?"

Lui spalancò la bocca scioccato, poi mosse il capo per spostarsi un ciuffo ribelle di capelli.

Si stiracchiò allungando le braccia, poi prese il bordo della maglia e la sfilò dalla testa testa, si fermò a osservare il suo corpo tonico sul riflesso, analizzandosi meticolosamente.

Rimase così per alcuni minuti che sembrarono un'eternità.

Ricoperto oramai solo dai boxer scuri, si stava studiando in modo narcisista appoggiato al lavandino.

Cristo santo, ogni volta è come se fosse la prima.

Non mi stancherò mai di vedere i piccoli quadratini che compaiono sul ventre sotto sforzo, i pettorali che si gonfiano a ogni suo respiro e le vene che solcano per intero il braccio.

"Beh, se continui a rifiutarmi Siena mi toccherà cercare una sostituta, sappilo" disse addentando i due incisivi.

Mi sta sfidando? Di nuovo?

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt