Capitolo 60

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Sentii la porta all'ingresso cigolare e le voci dei ragazzi iniziarono a diffondersi in tutta la stanza, così asciugai le lacrime sulla guancia cercando di darmi un contegno. Sistemai l'enorme cappello da chef che mi penzolava sulla testa e mi affacciai dalla cucina.
I sette stavano tutti fissando a bocca aperta le decorazioni che avevo lasciato per la casa, Jin prese le coppole siciliane che avevo appoggiato sul mobile vicino all'ingresso e iniziò a ridere attirando l'attenzione, distribuì poi l'indumento ai compagni senza smettere di riprodurre quel suono simile a un panno umido che struscia su una finestra.

"Hyung, ma che sono questi?" 

Il maggiore li guardò stupiti, ma scosse il capo senza capire. 

E' il momento giusto per entrare in azione.

Balzai al centro della stanza urlando "SORPRESAAAAAAAAAAAA", ma non ricevetti l'effetto sperato poiché Yoongi si portò la mano alla bocca con espressione allucinata e Hobi si accasciò a terra per lo spavento. 

"Sisi, che ci fai qui?" disse il biondo, con l'immancabile giacca di pelle, avvicinandosi per abbracciarmi. 

"Visto quanto siete impegnati per la preparazione del nuovo album e per la fine del tour, ho pensato di farvi una sorpresa in previsione del nostro viaggio in Italia. Quindi, se volete seguirmi nel salone, sarò felice di darvi un piccolo assaggio del mio paese."

Come avevo previsto rimasero entusiasti ed emozionati e mi ringraziarono calorosamente, chi veniva a sistemarmi il cappello, chi rideva per i miei baffi e chi mi chiedeva consiglio su come indossare la coppola. Mentre stavo aiutando Taehyung con quest'ultima la mia attenzione fu attirata magneticamente dal ragazzo accanto alla porta, che mi stava fissando.
Sul volto di Jungkook si stendeva un sorriso timido, sincero, incrociò poi le braccia al petto e mi intimò di raggiungerlo con un cenno della mano.
Come un marinaio richiamato dal canto della sirena mi avvicinai a lui e inaspettatamente, cinse i nostri corpi in un abbracciò.
Il profumo di mare che emanava entrò d'impatto nelle mie narici, portandomi in un universo nostalgico.

"Grazie per tutto quello che hai fatto", sussurrò al mio orecchio e il cuore si sciolse definitivamente. Si staccò da me e tracciò il segno dei baffi, disegnati sul mio volto, con il polpastrello. Il suo tocco soffice lasciò una scia di calore, poi arricciò il naso e i due incisivi fecero capolino sulle sue labbra.

"Jungkook-ah muoviti che ti stiamo aspettando!"

Jimin richiamò l'attenzione di entrambi così ripresi il controllo avviandomi verso il salone, la melodia del mandolino faceva da eco ai commenti dei ragazzi, che rimanevano sempre più affascinati dalla pacchianeria con cui avevo addobbato la stanza e continuarono a congratularsi.

- wow, che bello che è questo posto.
- Tae-ssi quello è il Duomo di Milano, completamente costruito in stile gotico. Mi sarebbe tanto piaciuto vederlo dal vivo durante il mio viaggio in Italia, purtroppo non ho avuto molto tempo.
- Hyung raccontaci dei monumenti che hai visitato.

Namjoon, Taehyung e Hobi stavano chiacchierando animatamente davanti alle fotografie appese, Jin e Yoongi si erano già seduti a tavola mentre Jungkook e Jimin stavano studiando la playlist delle canzoni italiane.
Raggiunsi silenziosamente la cucina per prendere le pietanze che avevo preparato, ma un ciuffo nero catturò la mia attenzione.

"Sisi, hai bisogno di una mano? Lasciati aiutare "

Il maknae entrò per soccorrermi con il pesante vassoio di pasta al pomodoro e, mentre ero distratta a sfornare le teglie di pizza dal forno, ne approfittò rubando una forchettata di spaghetti.
Istintivamente lo rimproverai con un colpetto sul dorso della mano e lui si fermò di colpo, per poi stringere la forchetta di metallo fra i denti e ridere di gusto.

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora