Capitolo 64

851 36 18
                                    

I miei occhi lo scrutarono da ogni angolazione cercando di imprimere nella memoria ogni minimo dettaglio.
Dalle cosce strette in due lembi di stoffa che ne richiudevano a malapena l'immenso contenuto, la cintura fine così come lo era la vita di chi la indossava, la camicia bianca che risaltava il colore olivastro della pelle che sbucava all'altezza del colletto, la mandibola stretta in una morsa, gli incisivi che addentavano il labbro inferiore seguiti poi dalla lingua, che passava languida lasciando una scia luminosa, per finire con i due buchi neri che mi stavano fissando.

Il suo sguardo penetrava la mia carne, le mie ossa, la mia anima. Anche lui imitò il mio comportamento, i suoi occhi mi squadrarono per intero fino a delineare totalmente la mia figura.

"Ciao Paperella".

La sua voce ovattata in sottofondo cercava di richiamare la mia attenzione, ma il mio cervello non dava segni di vita. Qualcuno balzò alle mie spalle, scuotendomi completamente, 
Taehyung indossava un abito scuro, le gambe chilometriche aderivano perfettamente ai pantaloni eleganti, una cintura fine con la doppia G sbucava dalla camicia floreale.

"Sienaaaaa, mamma mia quanto sei bella! E' da tanto che sei arrivata?"

Salutai con il solito bacio sulla guancia il ragazzo, il suo sorriso quadrato spuntò.

"Più o meno una ventina di minuti, ma anche voi in quanto a fascino non scherzate, eh! Ah, vorrei congratularmi per il concerto, siete stati meravigliosi come sempre!"

Nel giro di poco fummo raggiunti dagli altri cinque componenti, erano tutti elegantemente vestiti, la loro personalità spiccava tra la folla. Facemmo scoccare i calici per brindare insieme.
Namjoon ci chiamò proponendo lo spostamento verso il buffet, visto che erano tutti affamati, poi si voltò nella mia direzione e mi fece l'occhiolino. Capii subito che aveva creato un diversivo per lasciarmi sola con Jungkook, peccato che quest'ultimo non recepì il messaggio. Al richiamo della parola "cibo" fu il primo a fiondarsi di corsa all'interno della sala.

Rimasi a osservarli sorridendo, perché nonostante fossero idol, conosciuti in tutto il mondo, nella loro intimità erano sette normalissimi ragazzi.

Ma io avevo una missione da compiere, così mi armai di pazienza e rientrai.

Jk era seduto in solitudine, aveva riempito due enormi piatti con ogni tipo di pietanza gastronomica, ma davanti a lui non aveva niente da bere.
Con la scusa di riempire il mio calice mi avvicinai al bar e chiesi due Sauvignon, poi mi voltai e, con passo felpato e sensuale, raggiunsi la postazione della mia preda. Arrivai alle sue spalle, appoggiai delicatamente il bicchiere davanti a lui, toccando ACCIDENTALMENTE la sua schiena con il seno.

Il suo corpo sussultò, si voltò di scatto sfiorandomi l'orecchio con il naso. Sentivo il calore del suo respiro sul collo e un brivido mi percorse la spina dorsale. Poi mi rialzai e mi posizionai vicino alla sedia davanti.

- Posso?
- S..si certo. Grazie per il bicchiere di vino Siena.
- Figurati. Allora, sei contento che anche questo concerto sia andato bene?
- Ovviamente, ah, è stato fantastico anche se credo di aver sudato troppo. Pensa che, alla fine di "Idol", stavo letteralmente grondando.

Mi schiarii la voce, un sorso di vino mi aveva fatto rischiare il soffocamento mentre le immagini di Jungkook, completamente madido di sudore, si palesavano nella mia mente.

- Oh si, l'ho notato, non ti preoccupare. E come me lo hanno percepito anche le fan.
- Ah, che vergogna, odio farmi vedere in quelle condizioni.
- Non ti devi vergognare, eri sexy da togliere il fiato, FIDATI.

I suoi occhi pieni di stupori incrociarono i miei, sghignazzò per la mia espressione facciale e tornò a imboccarsi con un piatto di carbonara fumante.

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora