Capitolo 70

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Ero stretta in una morsa, due braccia mi circondarono le spalle stringendomi, il buio mi avvolse annebbiandomi la visuale.
Fu allora che, tirando un lungo respiro, riconobbi la sua fragranza inconfondibile.

Un'aroma simile all'odore del mare, mischiato a qualcosa di fresco e pulito.
Percepii il suo corpo muoversi iniziando a sobbalzare, poi una mano mi accarezzò la nuca e la sua testa scese fino alla mia spalla. Un sospiro mi riscaldò l'orecchio.

"Ti ho già persa una volta e ha fatto male. Cazzo se ha fatto male".

Cercai di scostarmi per poter finalmente incrociare il suo sguardo.
Era sudato, gli occhi lucidi e umidi, il fiato corto e affannato.

- Mi dispiace averti fatto tutto questo, tu non te lo meriti.
- Zitta, sono io lo stupido. Ero pronto a rinunciare a te, ci ho provato, lo giuro, ma non ci riesco. Volevo farti vivere un'esistenza felice, senza il peso del mio lavoro e con tutte le libertà possibili. Vorrei veramente poterti portare in un ristorante o in un bar, fare una tranquilla passeggiata lungo il fiume o in un parco, poter visitare numerose città insieme senza avere occhi che ci fissano, telecamere che ci riprendono, estranei che parlano di noi. Vorrei darti tutto questo Siena, ma non posso. Il mio tenore di vita ce lo impedisce.

Osservai il suo sguardo cupo, carico di tristezza, che mi stavano fissando.
Stava implorando il mio perdono, ma non aveva niente di cui scusarsi.

- Jungkook, non mi interessa. Ho già vissuto tutto questo, ho avuto passeggiate al parco, vacanze insieme e cene nei ristoranti. Sono solo piccolezze, niente di tutto ciò è paragonabile a te (dichiarai senza prendere fiato)
- Siena mi dispiace, non potrò mai darti una relazione comune (abbassò il volto amareggiato)
- Ma questo va bene, tu non sei comune Jk così come non lo siamo noi due insieme. Sarà una cosa nuova, tutta nostra. E se poi ci scopriranno..
- Che ci scoprano pure, sono convinto che le mie fan capiranno e non cambieranno mai l'affetto che provano nei miei confronti. Siena, io non riesco a fare a meno di te. Non riesco a pensare, a scrivere, a cantare, a ballare, a mangiare, a respirare se non ho te al mio fianco. Ti ho già persa una volta e non voglio farlo mai più.

Due righe umide bagnarono le mie guance e lui cercò di cacciarle via con il polpastrello morbido, afferrai i lati del suo bomber e lo trascinai per farlo entrare in casa, poi chiusi la porta.
Eravamo così vicini, ma al tempo stesso troppo distanti.

Mimai la scena di un film che avevamo visto insieme, citando le sequenze di Amelie Poulain dell'omonimo film, mi allungai sulle punte dei piedi e baciai il lato destro del suo labbro, quel tocco setoso rianimò i battiti del mio cuore.
Poi mi spostai per far scontrare le labbra con il neo che aveva sul collo, fui sovrastata dal suo profumo, infine, mi sporsi verso la palpebra del suo occhio, che chiuse cautamente in attesa di quel contatto. Lui sorrise e capì.
Replicò i miei gesti stando attento a lasciare più segni, le nostre bocche si unirono in una sola e unica emozione, mi addentò il collo con un piccolo morso, poi le sue mani mi incorniciarono il viso.

- Mi sei mancata così tanto Paperella .
- Anche tu.

Ci incollammo come due calamite, le lingue si incontrarono, rincorrendosi e beandosi come non mai.

" Troverò sempre del tempo per te " disse, fra un bacio e l'altro, affannando.

Mi afferrò i glutei portando le mie gambe a circondare la sua esile vita, le mie mani si intrufolavano nella folta chioma mentre rimanevamo appiccicati, completamente immersi in un vortice di passione. Ci staccammo solo quando mi lanciò sul letto, perché era arrivato il momento di disfarci di quei pochi indumenti che indossavamo.
Allungò una mano sulla schiena e si tolse la maglia, rimanendo a torso nudo.
Rimasi assuefatta da quella visione mistica come se fossi incantata, osservando ogni centimetro del suo corpo. Il disegno che aveva sul braccio lo ricopriva fino alla spalla, le clavicole scendevano fino ai pettorali gonfi, seguiti da sei quadratini perfettamente definiti.

Il ventre piatto si chiudeva con due linee simmetriche che formavano una V, la punta culminava nell'elastico dei pantaloni della tuta.

Avrei potuto rinunciare a tutto pur di poter vedere per il resto della mia vita quell'immagine di lui, mezzo nudo, che mi squadrava dal fondo del letto.

Con una mano si portò una ciocca di capelli dietro la nuca, lo stavo letteralmente mangiando con gli occhi e lui se ne accorse. Mi stuzzicò addentandosi il labbro inferiore per poi leccarlo lentamente. Ero in un completo stato di estasi quando si allungò sul bordo del materasso e gattonò rudemente verso di me. Mi alzai dallo schienale per raggiungerlo e baciarlo voracemente.

Avevo fame di lui, un'appetito insaziabile.

Racchiuse il bordo della mia maglietta tra le dita e la tolse velocemente, tornò ad avventarsi sulle mie labbra spingendo il corpo caldo contro il mio.
Eravamo in una fusione, baci passionali che scorrevano su tutto il corpo, mani che stringevano e strizzavano lembi di pelle, il fiato corto e ansimante in preda alla passione.

Fu una notte memorabile quella, non ci staccammo fino al sorgere del sole.
Fui svegliata solamente dal suo tocco, mi stava accarezzando i capelli, così sollevai la testa per incontrare la sua.

- Buongiorno papera, scusa torna pure a ronfare.
- Che stavi facendo? (dissi con tono assonato)
- Ti guardavo dormire. Sei così bella assorta nei tuoi sogni.

Gli scoccai un lungo bacio sulle labbra per poi tornare a rilassarmi sul suo petto.
Il cuore combaciava perfettamente al mio orecchio, riuscivo a sentire ogni suo battito.

- Sai, l'altro giorno Taehyung mi ha fatto vedere il tuo video. E' veramente bellissimo, mi sono commossa tanto. La canzone è nuova, vero? Non l'avevo mai sentita.
- Quello era solo un insieme dei nostri momenti più intimi, come se fosse un riassunto della nostra storia. Il brano che ho inserito è quello del nuovo album, ricordi? Te ne avevo parlato prima della tua partenza, avevo pianificato di fartela ascoltare il giorno del tuo compleanno,  quando ti avrei fatto vedere il filmato, insieme a qualcos'altro ovviamente..

Si alzò di scatto facendomi quasi rotolare giù dal letto, corse verso il salotto e tornò con un  pacchetto fra le mani.

"Questo è il tuo vero regalo, scusami per il ritardo. Tanti auguri di buon compleanno Siena."

Una piccola scatolina di velluto sostava sul palmo della mia mano, la aprii incuriosita e rimasi  illuminata alla vista del suo contenuto.
I miei occhi inumiditi cercarono quelli del moro davanti a me, era emozionato come un bambino.

"Allora, ti piace?"

Non riuscii a rispondere, feci solo un cenno con il capo.

Lui afferrò il piccolo anello fra le dita, le gemme bianche circondavano uno smeraldo quadrato, allungai l'anulare della mano sinistra che fu riempita l'istante successivo da quell'oggetto prezioso. Un lampo varcò la mia memoria.

Io ho già visto questo gioiello.

O meglio, lo avevo immaginato.

Era la stessa identica fedina che indossava la ragazza che mi aveva tormentato in sogno qualche tempo prima, quella che poi si sarebbe allontanata mano nella mano con Jungkook, mentre io correvo disperata cercando di raggiungerli invano.

Quella stessa ragazza sarei stata io.

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Angolo autrice:

Eccoci qui a quello che si può definire un ultimo capitolo!
Manca solo l'epilogo finale, che spero di riuscire a pubblicare il prima possibile 🤗🤗
Vi ringrazio per le tante letture e per i commenti 🎉😍
Non potete capire che soddisfazione mi date 😍🥺
Ricordatevi di lasciarmi una stellina, sempre se vi va 🌟🌟

I puple you 💜💜

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Where stories live. Discover now