Capitolo 36

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La calda e fioca luce del mattino entrava furtiva dalla finestra della mia camera da letto.
Un bagliore luminoso mi obbligò ad aprire cautamente le palpebre ancora assonate.

Mi stropicciai gli occhi e iniziai a stirare i muscoli indolenziti della schiena per poi voltarmi.

Jk dormiva al mio fianco, a pancia in giù.

Teneva la testa appoggiata al braccio, le labbra erano semi aperte, il respiro pesante mi faceva intendere che era ancora tra le braccia di Morfeo.

Mi alzai lentamente cercando di fare il minimo rumore per dirigermi in bagno e farmi una doccia calda. 

Impostai la valvola dell'acqua, mi voltai in direzione dell'enorme specchio davanti a me e iniziai a scrutarmi.
Avevo i capelli completamente scompigliati, delle piccole macchie circolari rosse su entrambi i fianchi, lì dove le mani di Jungkook avevano stretto e stritolato la carne sottostante in preda all'euforia.

Le immagini della sera precedente si piantarono nella mia mente come nitidi flash cinematografici, un piccolo sorriso comparve sul mio volto al pensiero dell'atto che ci aveva unito.

Era stato bellissimo, intenso e incomparabile, inutile negarlo.

Mentre mi stavo insaponando immersa nelle mie fantasie sentii la porta del bagno aprirsi.

"Buongiorno Sisi, sei già sotto la doccia? Perchè non mi hai aspettato?"

Non ebbi neanche il tempo di replicare poiché le porte di vetro della doccia si spalancarono dietro di me e in un secondo mi ritrovai Jk davanti.

Se il suo aspetto la sera prima mi aveva ammaliato quello del mattino mi stava stregando completamente.

Anche la sua chioma era arruffata, se la scompigliò ancora di più entrando con prepotenza sotto il getto di acqua, dopodiché si abbassò per darmi un lungo bacio.

Mi persi a osservare il suo corpo nudo, bagnato da una cascata di lucentezza e ricoperto da una nuvola di vapore.

Quell'immagine surreale mise in dubbio la mia lucidità perché per un secondo mi ritrovai a chiedermi se stessi ancora sognando.

Non può essere reale.

Il ragazzo inclinò la testa all'indietro spostando il flusso d'acqua, iniziò a ricadergli sul collo bagnandolo, mentre delle piccole gocce comparivano copiose alla fine del lungo ciuffo di capelli. 

Faceva invidia a Poseidone stesso.

Riportò i suoi occhi su di me e sorrise beffardamente, "Allora? Non hai ancora espresso una parola, ti ho scioccato così tanto?"

Il suo comportamento strafottente mi irritava, ma aveva ragione. 

Non ero solita conversare prima di una nutriente colazione, ma ciò che avevo davanti mi aveva tolto completamente l'uso della parola.

La sera prima la sua performance mi aveva stupito, così decisi di ricambiare il favore e prendere in mano la situazione.

"Beh se devo essere sincera ieri sera mi hai sorpreso, ma non amo fare grandi conversazioni al mattino, soprattutto quando sto cercando di rilassarmi", dissi voltandomi di spalle per lasciare alle due pupille nere come dei pozzi di petrolio la possibilità di varcare ogni centimetro della mia pelle.

Come da copione indietreggiai progressivamente fino a far toccare ACCIDENTAMELTE il fondo schiena con la sua intimità, per poi spingerlo ancora di più fino a metterlo spalle al muro.

"Scusami, mi serve il getto d'acqua per risciacquarmi" dissi come scusante per il mio comportamento provocatorio.

Lo sentii sghignazzare dietro le spalle, poi passò all'azione. 

Due mani ferme mi afferrarono per i fianchi e mimarono con prepotenza i miei movimenti precedenti obbligandomi a indietreggiare ulteriormente, così finii per sbattere contro il suo corpo marmoreo.

Sentii il suo viso avvicinarsi al mio collo, iniziò a lasciare una scia di piccoli baci che mi fecero buttare la testa all'indietro.
Arrivò all'altezza dell'orecchio e disse sussurrando: "Oh signorina, sta cercando per caso di provocarmi?"

Con una mossa felina mi voltai completamente per ritrovarmi spiaccicata al suo corpo, come un ping pong lo spinsi verso le mattonelle fredde della parete e gli risposi, "Io? Assolutamente no, vorrei solo ricambiare le innumerevoli attenzioni che mi ha rivolto ieri sera."

Lui mi studiò con uno sguardo confuso, mi avvicinai per toccargli il petto con la punta delle dita e salire fino ad arrivare ai capelli, li massaggiai con cura e poi sfoderai la mia mossa vincente. 

Avvicinai la testa alla sua per fargli intendere che volevo un bacio e proprio quando lui si sporse nella mia direzione sorrisi con un ghigno malizioso e iniziai a scendere lentamente fino a ritrovarmi con le ginocchia appoggiate al pavimento.

Con una sfacciataggine inaudita presi il suo membro fra le mani e prima che lui potesse dire una qualsiasi lettera dell'alfabeto iniziai a far scivolare la mia mano su e giù aumentando sempre di più la velocità.

Alzai lo sguardo e mi ritrovai Jk con gli occhi spalancati che mi stava fissando, incredulo di ciò che stava succedendo così continuai nella mia impresa e mi avvicinai per leccare la punta del suo membro.
Iniziai con dei movimenti circolari della lingua e piano piano copiai con la bocca ciò che il mio arto aveva fatto in precedenza.

Lo sentii ansimare e aumentai il ritmo, stava evidentemente gradendo perchè a un tratto il suo equilibrio divenne precario e iniziò a barcollare, così gli afferrai le natiche per tenerlo fermo e spinsi ancora più in profondità.

Inconsapevolmente la sua testa ricadde all'indietro e numerosi gemiti gutturali uscirono dal fondo della sua gola.

Presa dall'eccitazione non badai a niente se non a continuare la mia corsa verso la sua felicità incrementando il ritmo e la velocità dei miei movimenti.

A un tratto lo sentii balbettare, "S-siena f-fermati io sto p-p... sto p...", i gemiti che produceva impedivano la fine della frase, ma io avevo capito.

Era quasi arrivato al limite dell'eccitazione, con tutto il mio impegno concentrai ogni mia azione e attenzione verso la ricerca della sua felicità, aumentai l'ampiezza dei movimenti e la velocità fino all' ultimo e intenso gemito che sprigionò la sua bocca, accompagnando il liquido salato che aveva raggiungo la mia gola.

Liberai la mandibola e la stretta che avevo sulle sue natiche per risalire e ritrovarmi nuovamente faccia a faccia con lui.
Aveva ancora il fiato corto e respirava a fatica, i suoi occhi non si staccavano dai miei, le guance rosse gli coloravano il viso e delle piccole gocce di sudore scendevano dalle tempie.

" Dio Siena, se continui in questo modo mi farai innamorare definitivamente."

Sorrisi all'affermazione e mi sporsi in avanti per baciarlo, ma lui mi bloccò, 

"No signorina, adesso facciamo come dico io."

                                   ***

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Angolo autrice:

Scusatemi, so che c'ho messo una vita prima di pubblicare ma non ho avuto molto tempo per scrivere 😅

Spero che l'attesa ne sia valsa la pena 🤭

Comunque ho lasciato gli asterischi perché il capitolo non è concluso 🤗
Quindi vi aspetta molto altro 🤫

Lasciatemi una stellina 🌟💜

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Where stories live. Discover now